Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00217

Atto n. 1-00217

Pubblicato il 9 dicembre 2009, nella seduta n. 298
Esame concluso nella seduta n. 335 dell'Assemblea (16/02/2010)

Note: (Testo 2)

BRICOLO , GASPARRI , BODEGA , QUAGLIARIELLO , FILIPPI Alberto , BETTAMIO , MAZZATORTA , TOFANI , CAGNIN , COMPAGNA , BOLDI , AMORUSO , MONTI , TORRI , DIVINA , PITTONI

Il Senato,

alla luce dell'iniziativa di Partenariato orientale dell'Unione europea che intende approfondire le relazioni politiche ed economiche tra gli Stati membri dell'Unione europea, le istituzioni comunitarie e sei Paesi dell'Europa orientale: Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina;

considerando che il Partenariato orientale si fonda sull'impegno a rispettare i principi di diritto internazionale e i valori fondamentali quali la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani;

ribadendo e condividendo quanto affermato nella risoluzione approvata dalla 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione) del Senato della Repubblica il 22 luglio 2009 in occasione dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento del Senato, della Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio "Partenariato orientale" (COM(2008) 823 definitivo) (n. 38);

considerando che:

il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati hanno partecipato con propri rappresentanti alla riunione preparatoria di Stoccolma del 20-21 ottobre 2009 in vista della definizione della dimensione parlamentare del Partenariato orientale;

il buon esito di questa iniziativa dipende dal raggiungimento di condizioni di sicurezza e di stabilità, in particolare nell'area del Caucaso meridionale; in tale contesto, favorire buone relazioni tra i Paesi partner, gli Stati membri dell'Unione europea e le istituzioni comunitarie costituisce un obiettivo importante della politica estera italiana;

Armenia, Azerbaijan e Georgia sono parte integrante del Partenariato orientale dell'Unione europea e partecipano all'iniziativa della "Black Sea Strategy" che include diversi ambiti di cooperazione, dalla promozione dello Stato di diritto alle questioni energetiche, alla circolazione delle persone;

Armenia, Azerbaijan e Georgia costituiscono un ponte geografico tra Europa e Asia centrale, un crocevia essenziale per le rotte dei rifornimenti continentali e un'importante area di produzione energetica;

questi tre Paesi condividono valori comuni alla famiglia delle nazioni europee, sin dalla loro adesione al Consiglio d'Europa ed all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE);

il conflitto russo-georgiano dell'agosto 2008 ha riportato all'attenzione della comunità internazionale la fragilità della situazione geopolitica del Caucaso meridionale, mostrando che contenziosi regionali irrisolti possono condurre ad un aumento della tensione e perfino ad ostilità armate con conseguenze che vanno ben al di là del quadro regionale;

il Governo italiano sostiene con convinzione la ricerca di una soluzione pacifica ai conflitti dell'area attraverso i buoni uffici del Rappresentante speciale dell'Unione europea per il Caucaso meridionale e il sostegno ai negoziati tra Georgia ed Abkhazia;

prendendo atto con soddisfazione del miglioramento delle relazioni tra Turchia e Armenia ed apprezzando l'iniziativa di mediazione russa nel quadro del Gruppo di Minsk dell'OSCE per giungere ad una soluzione pacifica del conflitto del Nagornj-Karabakh;

considerando inoltre che:

la Carta di Parigi per una nuova Europa promuove la soluzione pacifica dei conflitti e sottolinea il principio in base al quale le frontiere possono essere modificate esclusivamente sulla base di un accordo tra le parti;

secondo quanto affermato dalla stessa Carta di Parigi, Armenia, Azerbaijan e Georgia godono della libertà di scegliere sovranamente le proprie rispettive alleanze e godono del diritto all'integrità territoriale nell'ambito dei loro confini internazionalmente riconosciuti;

il riconoscimento unilaterale dell'indipendenza dell'Abkhazia da parte di Russia, Nicaragua e Venezuela non compromette, dal punto di vista del diritto internazionale, l'integrità territoriale della Georgia,

impegna il Governo:

a continuare a sostenere, insieme ai partner europei, le missioni di peacekeeping e le iniziative dell'Unione europea, del Consiglio d'Europa, dell'OSCE e delle Nazioni Unite nella regione del Caucaso meridionale;

a chiedere il rispetto di tutte le parti in causa degli impegni assunti nell'ambito del piano in sei punti dell'Unione europea per la Georgia ed a fornire il massimo sostegno alla missione di osservazione dell'Unione in territorio georgiano;

a creare, nell'ambito del Partenariato orientale dell'Unione europea, le condizioni necessarie per accelerare l'associazione politica e l'integrazione economica tra l'Unione europea ed i Paesi partner, in particolare nei settori della democrazia e dei diritti umani;

a sostenere l'operato del Rappresentante speciale dell'Unione europea per la crisi in Georgia e il Caucaso meridionale;

a promuovere la dimensione parlamentare del Partenariato orientale garantendo un coinvolgimento dei rappresentanti dei Parlamenti nazionali oltre che del Parlamento europeo e dei Parlamenti degli Stati interessati, in un contesto che sia contraddistinto dalla massima agilità ed efficacia;

a garantire relazioni più strette con i Paesi dell'area del Caucaso in vista di una cooperazione sempre crescente nel settore energetico per garantire all'Italia certezza negli approvvigionamenti;

ad operare per un miglioramento dei rapporti reciproci tra gli Stati del Caucaso attraverso la composizione dei contenziosi territoriali ed il ristabilimento di condizioni di sicurezza, stabilità e fiducia reciproca;

a sostenere politiche di cooperazione allo sviluppo in Armenia, Azerbaijan e Georgia e garantire assistenza umanitaria ai rifugiati;

a sostenere un processo di stabilizzazione del Caucaso meridionale che coinvolga anche Russia, Stati Uniti e Turchia, sulla base del rispetto dei principii fondamentali della coesistenza pacifica e del rispetto dell'integrità territoriale;

a sostenere le iniziative di mediazione dell'Unione europea e del Gruppo di Minsk dell'OSCE e favorire contatti tra Armenia e Azerbaijan utili per la soluzione pacifica del conflitto del Nagornj-Karabakh; a garantire la piena applicazione delle risoluzioni dell'Onu, dell'OSCE e del Consiglio d'Europa sul Nagornj-Karabakh e a prendere tutte le iniziative necessarie a risolvere i problemi aperti tra Azerbaijan e Armenia;

a sostenere la normalizzazione, ormai avviata, dei rapporti tra Turchia ed Armenia.