Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-02198
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Atto n. 3-02198
Pubblicato il 15 ottobre 2025, nella seduta n. 354
PAITA, FREGOLENT, RENZI, BORGHI Enrico, FURLAN, MUSOLINO, SBROLLINI, SCALFAROTTO - Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. -
Premesso che:
secondo gli ultimi dati, nel secondo semestre del 2024, l’Italia è risultata tra i Paesi europei con le bollette dell’elettricità e del gas più alte sia in valori assoluti sia tenendo conto del potere d’acquisto;
come dimostra uno studio, citato anche da Mario Draghi in una sua recente audizione parlamentare, il costo dell'energia è risultato un fatto estremamente negativo, oltre che per le famiglie, anche per le imprese, che, nel solo 2024, hanno pagato l’elettricità l’87 per cento in più rispetto alla Francia, il 70 per cento in più della Spagna e quasi il 40 per cento in più della Germania, con inesorabili ricadute in termini di competitività;
anche le stime per il 2025 appaiono allarmanti, con un aumento stimato del 15 per cento per le imprese e del 10 per cento per le famiglie, le quali confermano come le azioni del Governo in materia di costo del “caro bollette”, come il decreto-legge 28 febbraio 2025, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2025, n. 60, confermano come i bonus e le misure una tantum predisposti finora non abbiano risposto alle esigenze di famiglie e imprese;
le associazioni di categoria delle imprese lamentano un costo eccessivo delle bollette energetiche, soprattutto se paragonato con gli altri Paesi europei, il quale sta diventando un ostacolo insormontabile per la crescita e lo sviluppo del nostro sistema produttivo nonché un gap di competitività che sta penalizzando l’intero sistema industriale;
per le imprese, il tema del costo dell’energia risulta centrale per il futuro ed aggrava una situazione già critica dopo l’introduzione dei dazi americani: tali fattori, sommati, rischiano di mettere in serio pericolo la stabilità economica delle imprese, già segnate da un calo costante della produttività;
è altresì necessario ridurre il costo dell’energia anche per le famiglie, già fortemente provate da tre anni di perdita di potere d’acquisto e aumento della pressione fiscale, come appare urgente che il Governo tenga fede all’impegno di stanziare 25 miliardi di euro in favore delle imprese colpite dai dazi,
si chiede di sapere quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare affinché il prezzo dell’energia in Italia sia in linea con quello dei Paesi europei citati e quali soluzioni strutturali intenda adottare per ridurre il costo dell’energia per le famiglie e le imprese, soprattutto per queste ultime, che già subiscono gli effetti dei dazi.