Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01988
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Atto n. 3-01988
(già n. 4-02100)
Pubblicato il 23 giugno 2025, nella seduta n. 318
SCURRIA - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
il Fondo Nuove Competenze, istituito dall'articolo 88 del decreto-legge n. 34 del 2020, rappresenta uno strumento di finanziamento per la formazione dei lavoratori durante l'orario di lavoro, attraverso il rimborso alle aziende dei costi relativi alle ore dedicate alla formazione;
tale fondo è destinato alle imprese italiane che, previa stipula di un accordo collettivo di rimodulazione dell'orario di lavoro, si impegnano a formare i propri dipendenti entro termini definiti e, a seguito della rendicontazione, ricevono dall'INPS un contributo proporzionale al costo lordo orario dei lavoratori coinvolti;
la terza e attuale edizione del Fondo, chiamata anche “Competenze per le Innovazioni”, è stata avviata con il decreto direttoriale n. 439 del 5 dicembre 2024, che ha approvato l'avviso "Fondo Nuove Competenze per le Innovazioni";
tale avviso ha fissato il periodo per la presentazione delle domande di accesso al fondo dal 10 febbraio 2025 al 10 aprile 2025;
considerato che:
l'attuale edizione del Fondo Nuove Competenze, a causa delle novità introdotte, sta generando significative problematiche. In particolare, l'avviso prevede che gli accordi collettivi di rimodulazione degli orari, per le aziende iscritte a un fondo interprofessionale per la formazione continua, debbano essere redatti secondo le regole di tale fondo o, in alternativa, corredati da un accordo integrativo di condivisione del piano, siglato secondo i protocolli previsti dallo specifico fondo interprofessionale;
i fondi interprofessionali hanno adottato tempistiche e regole di presentazione molto diverse, senza un sistema di coordinamento efficace tra i fondi stessi e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, creando notevoli difficoltà operative per le aziende e gli enti formativi;
i regolamenti dei fondi interprofessionali, emanati a breve distanza l'uno dall'altro e a ridosso della data di presentazione dei progetti al Ministero, presentano regole differenti e, nel caso di alcuni tra i fondi più importanti a livello nazionale, particolarmente stringenti, tra cui l'obbligo di firma congiunta, sull’accordo di condivisione del piano, di tutte le parti sociali e datoriali costitutive del fondo (CGIL, CISL, UIL, nonché le confederazioni di riferimento come Confindustria e Confcommercio) e l'eliminazione dell'istituto del silenzio assenso;
per l’attuale fase di presentazione dei progetti ai fondi interprofessionali, la circostanza della mancata firma anche di una sola sigla sindacale o datoriale, che può essere determinata anche da fattori totalmente estranei a un giudizio di condivisione nel merito del piano formativo, determina automaticamente la decadenza dell’istanza, con la conseguenza di una perdita di un duplice contributo economico: quello del fondo interprofessionale e quello del Fondo Nuove Competenze;
ci si trova, dunque, in presenza della concentrazione di un potere ingiustificato in capo alle parti sociali e datoriali, privo di qualsivoglia contrappeso o possibilità di intervento da parte delle aziende e degli enti formativi;
gli enti formativi si sono così trovati costretti ad accelerare la preparazione della documentazione necessaria, al fine di garantire alle aziende la possibilità di accedere ai contributi del Fondo Nuove Competenze entro i termini previsti, evitando così la perdita di tali opportunità di finanziamento per la crescita delle competenze dei lavoratori, obiettivo cardine dello strumento del Fondo Nuove Competenze e degli stessi fondi interprofessionali per la formazione continua;
ciononostante, le aziende e gli enti si stanno trovando dinanzi a situazioni che, proprio in conseguenza della frequente difficoltà a ottenere riscontri da parte delle sigle sindacali e datoriali istitutive dei fondi interprofessionali, rischiano di pregiudicare l’accesso non solo al finanziamento del proprio fondo interprofessionale, ma anche del Fondo Nuove Competenze,
si chiede di sapere:
quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di garantire una gestione efficace e coordinata delle tempistiche e delle procedure relative al Fondo, così da evitare ulteriori difficoltà per le aziende e gli enti formativi coinvolti;
come valuti l’ipotesi di estendere la possibilità di adesione al citato strumento di politica attiva, al fine di assicurare l’accesso al suddetto fondo a tutte quelle realtà che si stanno trovando dinanzi a chiusure da parte delle sigle sindacali e datoriali che, con gli attuali regolamenti di alcuni fondi interprofessionali, ne pregiudicano l’accesso.