Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01753

Atto n. 3-01753

Pubblicato il 12 marzo 2025, nella seduta n. 284
Svolto question time il 13 marzo 2025 nella seduta n. 285 dell'Assemblea

FREGOLENT, PAITA, BORGHI Enrico, FURLAN, MUSOLINO, RENZI, SBROLLINI, SCALFAROTTO - Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. -

Premesso che:

il Governo, nei giorni scorsi, ha approvato in Consiglio dei ministri il decreto-legge 28 febbraio 2025, n. 19, recante misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale, nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio e il rafforzamento delle sanzioni delle Autorità di vigilanza;

l’iniziativa del Governo si dimostra secondo gli interroganti del tutto tardiva e inadeguata: si prevede un contributo una tantum pari a 200 euro sulle forniture di energia elettrica per le sole famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro, senza predisporre alcuna misura di carattere strutturale volta a rispondere, in maniera non estemporanea, al caro-energia e a salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, già fortemente provato dagli ultimi due anni di inflazione, almeno su questo versante;

il decreto-legge in oggetto risulta del tutto inefficace anche per quanto riguarda le imprese, poiché se da un lato, l’articolo 3 dispone la destinazione, per l’anno 2025, di 600 milioni di euro per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica nel settore industriale, dall’altro sono stati esclusi da questa compensazione settori importanti della nostra economia, come ceramica, cemento, vetro, oltre ad alcuni comparti energivori appartenenti alla chimica e le fonderie;

l'impatto dell'azzeramento per un semestre della componente ASOS (la componente degli oneri generali di sistema a sostegno delle energie da fonti rinnovabili), inoltre, risulta assai modesto a fronte dell'aumento del 44 per cento dei costi energetici negli ultimi mesi, nonché dell’incremento delle bollette intorno al 35 per cento delle piccole medie imprese con potenza superiore a 16,5 kW;

inoltre, la previsione contenuta all’articolo 2, comma 2 del decreto-legge citato che prevede, nell’ambito delle misure di attuazione del PSC, specifiche misure di investimento e sostegno per famiglie e microimprese vulnerabili, in misura non superiore al 50 per cento del totale delle risorse disponibili, le quali dovrebbero confluire nel Fondo sociale per il clima a favore di famiglie e micro imprese vulnerabili (circa 3,5 miliardi), sembra divenire inefficace visti i tempi prevedibilmente lunghi per l'attuazione della misura, che non appaiono coerenti con le esigenze immediate di tutela di cui imprese e famiglie hanno immediato bisogno;

le famiglie italiane in soli quattro mesi (da ottobre 2024 a gennaio 2025) sono state chiamate a sostenere una spesa media di 777 euro per le bollette di luce e gas, di cui 280 euro per l’elettricità e 497 per il gas, con un incremento del 5,9 per cento (più 8,3 per cento per il gas, più 1,7 per cento per l’energia elettrica) rispetto al medesimo periodo degli anni 2023 e 2024;

secondo alcune associazioni di categoria, per le imprese del terziario in un anno il costo dell’energia elettrica è aumentato del 24 per cento rispetto al 2024 (più 56,5 per cento rispetto al 2019), mentre quello del gas del 27 per cento (più 90,4 per cento rispetto al 2019): in Italia, ad oggi, le imprese patirebbero costi energetici di circa il 50 per cento più alti rispetto alle omologhe francesi (42 per cento rispetto alla Spagna e 31 per cento in più rispetto alla Germania), affrontando una spesa complessiva di 12,5 miliardi di euro, che pregiudica inevitabilmente le prospettive di sostenibilità delle aziende e la loro capacità di concorrere sul mercato nazionale ed europeo;

appare quindi evidente che il decreto-legge 28 febbraio 2025, n. 19 non abbia la capacità nemmeno di mitigare i danni economici patiti dai cittadini e dalle imprese rispetto al caro-energia, dimostrandosi del tutto inadeguato rispetto all’esigenza di garantire un accesso economicamente sostenibile alle fonti di energia da parte delle famiglie e degli operatori economici,

si chiede di sapere quali misure urgenti, di carattere strutturale, il Ministro in indirizzo intenda adottare per abbassare i costi dell’energia e calmierare le bollette pagate da cittadini e imprese, abbandonando il ricorso a interventi isolati di natura estemporanea, peraltro riservati a una platea estremamente ridotta di utenti.