Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01579

Atto n. 3-01579

Pubblicato l'8 gennaio 2025, nella seduta n. 259
Svolto question time il 9 gennaio 2025 nella seduta n. 260 dell'Assemblea

BERGESIO, ROMEO - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

sulla filiera zootecnica nazionale si sono abbattute, negli ultimi anni, diverse emergenze, dalla peste suina africana, alla malattia della lingua blu e all’aviaria;

il numero di animali positivi alla PSA in Italia, al 22 dicembre 2024, ammonta a 2.512 casi di cinghiali e 47 casi di focolai negli allevamenti, per un totale di oltre 128.000 animali negli allevamenti coinvolti;

il settore suinicolo in Italia ha un fatturato di circa 3 miliardi di euro per la fase agricola e di circa 8 miliardi di euro per quella industriale, incidendo per il 5,8 per cento sul totale agricolo e agroindustriale nazionale. Nel comparto delle macellerie e gastronomico sono attive circa 22.250 aziende, con circa 70.000 occupati, mentre i supermercati che trattano carni sono circa 6.246. Il valore generato da tutta la filiera ammonta a circa 20 miliardi di euro complessivi, impiegando circa 40.000 addetti, senza contare l’indotto;

sono numeri che rendono l'Italia leader europeo nella produzione di salumi, con un patrimonio consistente di ben 43 eccellenze DOP e IGP riconosciute a livello internazionale;

la diffusione della peste suina africana rappresenta dunque una minaccia grave per l’industria suinicola nazionale ed europea; un’eventuale epidemia sul territorio nazionale si ripercuoterebbe pesantemente sul patrimonio zootecnico, con danni ingenti sia per la salute animale che per il comparto suinicolo e per il commercio comunitario e internazionale;

dalla comparsa del virus sul territorio continentale italiano le aziende italiane hanno perso notevoli quote di mercato estero, per via delle mancate esportazioni in Paesi terzi che hanno imposto divieti all’ingresso di prodotti italiani, diventando così vulnerabili alla concorrenza straniera, ed al fenomeno dell’Italian sounding;

già dal 2020, l’Italia ha adottato annualmente un piano nazionale di sorveglianza della PSA, approvato e cofinanziato dall’Unione europea, che contempla le attività di sorveglianza passiva da effettuare in ambiente domestico e in quello selvatico, le misure da adottare in caso di sospetto e conferma di malattia, incluse le misure di eradicazione per la regione Sardegna, e ogni altra attività possa rientrare nel contesto della sorveglianza, controllo ed eradicazione della malattia. Il piano ha l’obiettivo di proteggere il patrimonio suinicolo nazionale dal virus;

alla luce della mutata situazione epidemiologica da gennaio 2022, il piano è stato negli anni adattato ed articolato sulla base dei nuovi scenari epidemiologici, dettagliando sempre meglio le misure da condurre nelle aree in restrizione e volte all’eradicazione contemplate dalle norme di settore vigenti;

si è riscontrato che il principale vettore della malattia è da individuare nella fauna selvatica, in particolare nei cinghiali, e dunque nel contesto delle azioni da mettere in campo per arginare il rischio di ulteriore diffusione della PSA sul territorio nazionale il commissario straordinario ha emanato il piano straordinario catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali (Sus scrofa) e azioni strategiche per l’elaborazione dei piani di eradicazione nelle zone di restrizione da peste suina africana 2023-2028;

per quanto il Governo abbia investito nella lotta contro la peste suina africana notevoli risorse che hanno permesso di mitigarne l’impatto, e recentemente di bloccare l’ondata epidemiologica che, da agosto fino a fine ottobre 2024, ha interessato diversi allevamenti ubicati in aree fortemente vocate alla produzione suinicola, è tuttavia indispensabile proseguire nell’azione di contrasto in maniera adeguata e tempestiva;

per consentire di affrontare l’emergenza con immediatezza e capacità di gestione, la legge di bilancio per il 2025 ha dotato la struttura commissariale di nuove risorse;

la corretta gestione della malattia veterinaria richiede un approccio sinergico e condiviso, che permetta di rendere efficaci e concrete le misure di contenimento ed eradicazione, al fine di mettere in sicurezza la filiera zootecnica italiana, e contemporaneamente di sviluppare soluzioni tecnologicamente avanzate per la cura e la prevenzione della PSA,

si chiede di sapere:

se le misure di biosicurezza adottate abbiano dato i risultati sperati e se le zone di controllo dell’espansione virale (zone CEV), ovvero le “zone bianche” siano adeguate al contenimento e alla eradicazione della PSA;

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno e urgente mettere in atto tutte le iniziative necessarie che permettano di realizzare in tempi brevi le misure di contenimento ed eradicazione della peste suina africana, prevedendo lo sviluppo di soluzioni tecnologicamente avanzate per la cura, la prevenzione e la gestione della PSA, in particolare prevedendo adeguati investimenti in nuove tecnologie diagnostiche, la creazione di modelli predittivi, nonché lo sviluppo di vaccini efficaci.