Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 2-00021
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Atto n. 2-00021
Pubblicato il 3 dicembre 2024, nella seduta n. 248
MANCA, NICITA, FURLAN, BASSO, CAMUSSO, VERDUCCI, MARTELLA, LOSACCO, FINA, ROJC, ZAMBITO, FRANCESCHELLI, VALENTE, TAJANI, BOCCIA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle imprese e del made in Italy. -
Premesso che:
"Starlink" è la prima e la più grande costellazione satellitare al mondo costruita dall'azienda privata aerospaziale "Space X", con sede negli Stati Uniti d’America, composta attualmente da circa 6.000 satelliti e che, sfruttando l'orbita terrestre a bassa quota, offre una connessione internet a banda larga;
presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è stato istituito un “tavolo tecnico” operativo, composto dal segretario del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, dal sottosegretario con delega all’Innovazione Alessio Butti, dal sottosegretario all’Attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari, e dal consigliere per gli affari militari Generale Franco Federici, impegnato nello studio della «concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane, oltre che delle stazioni mobili delle navi satellitari italiane»;
a seguito di diversi incontri tra i Ministeri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa, sarebbe emerso un orientamento del Governo a sottoscrivere, già alla fine dell'estate 2024, un contratto, al fine di collegare la rete Starlink a quella ministeriale e diplomatica, con le sedi diplomatiche italiane in Libano e Bangladesh opzionate come progetti pilota;
la mancata formalizzazione del suddetto contratto sarebbe dovuta al sopraggiunto arresto del direttore generale di SOGEI, nonché nell'iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Stroppa, referente del proprietario di Starlink, Elon Musk, in Italia, sospettato di corruzione;
considerato che:
la Commissione europea lavora da anni allo sviluppo e alla realizzazione di un sistema satellitare "a rete", analogo a quello di Starlink e denominato "GovSatCom", con l’intento di assicurare un'infrastruttura di comunicazione europea sicura, condivisa e al riparo di ingerenze esterne, nonché di evitare l’affidamento delle telecomunicazioni strategiche dell'Unione europea e dei suoi Stati membri ad infrastrutture totalmente private. L’Italia, attraverso la società Telespazio, partecipa al suddetto programma;
la scelta del Governo italiano di virare verso progetti autonomi e bilaterali per l'implementazione delle infrastrutture critiche di telecomunicazione e l'affidamento di tali infrastrutture e servizi a soggetti privati e stranieri, al di fuori del contesto europeo, non è mai stata oggetto di discussione in ambito parlamentare italiano né di confronto nelle sedi istituzionali dell’UE;
tenuto conto che:
dal punto di vista delle concessioni, Starlink può operare in Italia sulla base del vecchio Piano strategico BUL (Banda ultra larga) che già nel 2015 autorizzò l’uso della tecnologia satellitare per garantire, in prospettiva, la copertura delle aree cosiddette “grigie”, perché difficili da coprire con la tecnologia terrestre della banda larga. Starlink è stata pertanto autorizzata ad operare in Italia una prima volta nel 2020 per utilizzare «alcune porzioni della banda in tre stazioni satellitari (gateway) terrene» e nel 2023, per aumentare la capacità trasmissiva;
ad oggi il servizio internet di Starlink fornisce banda larga a bassa latenza in Italia a circa 50.000 utenti e da diversi giorni sulle piattaforme social, a cominciare da “X”, compare in modo compulsivo una pubblicità che ribadisce la disponibilità del sistema Starlink mini in Italia ad una tariffa di 40 euro al mese/fino a 150+ Mbps;
il sottosegretario all’innovazione tecnologica Butti ha recentemente affermato che Starlink è stata individuata come una possibile soluzione ai gravissimi ritardi nell'attuazione del Piano Italia a 1 Giga, di cui al PNRR, dal momento che sarebbe in grado dal punto di vista tecnologico di coprire l’intero territorio italiano, anche quello più remoto e inaccessibile per la nostra banda larga, in un arco temporale stimato tra i 6 e i 9 mesi;
il settore delle telecomunicazioni italiano è stato recentemente oggetto del passaggio del controllo dell'infrastruttura di rete da TIM a Fibercop, controllata dal fondo statunitense KKR, determinando la perdita del controllo diretto di un asset strategico per il Paese. L'eventuale accettazione della proposta Starlink determinerebbe nuovi importanti effetti sul corretto funzionamento e assetto concorrenziale del mercato interno delle telecomunicazioni;
l’eventuale combinato disposto dato dall’assegnazione a Starlink della copertura delle aree grigie in relazione al Piano Italia a 1 Giga di cui al PNRR e della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane, oltre che delle stazioni mobili delle navi satellitari italiane, determinerebbe rischi per la sicurezza nazionale ed europea in ragione del controllo di infrastrutture strategiche da parte di una società estera, controllata da un soggetto che si appresta ad assumere un ruolo di rilevo nell’ambito dell’amministrazione del prossimo mandato presidenziale negli Stati Uniti d’America,
si chiede di sapere:
quali siano le motivazioni che hanno spinto il Governo a negoziare con Starlink un contratto finalizzato a collegare la rete satellitare dell’azienda privata statunitense a quella ministeriale e diplomatica italiana; se abbia attentamente valutato i rischi per la sicurezza nazionale e se intenda chiarire le ragioni della mancata comunicazione di tale scelta in sede parlamentare e nelle sedi istituzionali europee;
per quali ragioni il Governo, alla luce degli impegni assunti in ambito europeo, preferisca affidare in prospettiva le suddette infrastrutture critiche del Paese all’azienda privata Starlink anziché procedere con convinzione nel programma europeo "GovSatCom", orientato a predisporre un'infrastruttura di comunicazione europea sicura, condivisa e al riparo di ingerenze esterne;
se sia intenzionato, altresì, a dare attuazione alla proposta di Starlink finalizzata a ridefinire alcuni capitoli del PNRR e ad assegnare a tale azienda privata il compito di andare a coprire con i propri servizi le cosiddette aree grigie del Paese;
se abbia attentamene ponderato i rischi relativi alla scelta di investire risorse del PNRR sulla proposta di Starlink, sul conseguente mancato completamento della rete a banda ultralarga nei termini di servizio per come stabiliti a livello europeo su tutto il territorio italiano, nonché le ricadute sull'assetto e sul funzionamento del mercato interno.