Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01423

Atto n. 3-01423

Pubblicato il 17 ottobre 2024, nella seduta n. 233
Svolto il 9 gennaio 2025 nella seduta n. 260 dell'Assemblea

BERGESIO, CENTINAIO, BIZZOTTO, CANTALAMESSA - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. -

Premesso che:

sembra che le trattative tra la UE e i Paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay), in corso da oltre 20 anni e confluite in un accordo politico del 2019 e in uno commerciale e di libero scambio nel 2020, stiano riprendendo vigore, destando forti preoccupazioni per l’agricoltura italiana;

l’accordo mira ad aumentare gli scambi commerciali UE-Mercosur, due aree che insieme rappresentano un quarto del prodotto interno lordo mondiale; a beneficiare dell’accordo saranno i settori automobilistico, chimico e farmaceutico, in cambio di un’ampia apertura alle esportazioni dall’area Mercosur di prodotti come riso, carni di pollame e carni bovine;

nel negoziato è tutelato meno del 10 per cento dei prodotti made in Italy; l’accordo, attualmente, ammette un periodo transitorio di utilizzo di termini evocativi soltanto per alcune denominazioni riconosciute, mentre per le restanti si potrebbe registrare un aumento del fenomeno dell'Italian sounding;

appare evidente il drammatico squilibro che si verrebbe a creare per la filiera agroalimentare europea, che verrebbe fortemente esposta alla concorrenza di Paesi i cui standard produttivi sono assolutamente lontani da quelli europei e mancano del rispetto delle regole in materia di ambiente, lavoro e sicurezza alimentare;

nell’area Mercosur vigono inoltre regole molto meno stringenti rispetto a quelle europee sull’uso di pesticidi e antibiotici per la crescita negli allevamenti, pratica quest’ultima proibita in Europa. Il solo Brasile negli ultimi 20 anni ha quadruplicato l’uso di pesticidi;

secondo quanto si apprende dalla stampa, in questi anni il Brasile ha attuato una massiccia azione di disboscamento; con l’entrata in vigore dell’accordo potrebbero andare persi 1,3 milioni di ettari di foreste, mettendo a rischio uno degli ecosistemi più importanti al mondo;

in questo contesto si verrebbe dunque a creare un ingiustificato vantaggio competitivo per i Paesi del Mercosur, anche alla luce dell’impatto che simili accordi di libero scambio potrebbero avere sull’efficacia delle politiche europee del “green deal”, che fissano regole molto stringenti nei confronti degli Stati membri chiamati ad applicarle;

diversi Paesi, come Irlanda, Polonia, Ungheria e Francia, già in passato hanno manifestato la loro contrarietà alla stesura dell’accordo tra UE e Mercosur,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo voglia promuovere un’intesa con i Paesi europei che hanno manifestato contrarietà all’accordo raggiunto con il Mercosur, al fine di portare avanti una posizione condivisa per una sua sostanziale modifica, finalizzata a salvaguardare gli interessi del settore, a partire da agricoltori e allevatori;

come intenda tutelare la filiera agroalimentare italiana e i prodotti made in Italy e se non ritenga indispensabile l’applicazione nell’ambito degli accordi di libero scambio del principio di reciprocità.