Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01397

Atto n. 3-01397

Pubblicato il 9 ottobre 2024, nella seduta n. 229
Svolto question time il 10 ottobre 2024 nella seduta n. 230 dell'Assemblea

BASSO, BOCCIA, NICITA - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

in data 2 ottobre 2024, una serie di “guasti tecnici” su diverse linee ferroviarie del Paese ha causato forti ritardi, cancellazioni e blocchi alla circolazione dei treni. Dalle 6.30 la circolazione tra le due stazioni principali di Roma, Termini e Tiburtina, si è bloccata. Il traffico è ripreso intorno alle 8.45, ma la circolazione è rimasta fortemente rallentata e più di 100 treni sono stati cancellati, con ritardi di altri che hanno raggiunto le quattro ore. I disagi per i viaggiatori sono arrivati anche da ulteriori guasti sulle linee adriatica e tirrenica: sulla Bologna-Ancona la circolazione è stata rallentata in direzione Ancona per un guasto alla linea a Villa Selva e i treni alta velocità, Intercity e regionali hanno fatto registrare ritardi fino a 50 minuti. La circolazione sulla linea Pisa-Roma è stata rallentata per un guasto alla linea a Gavorrano, con conseguenti forti ritardi e disagi per gli utenti. La causa del grave guasto di Roma è stata attribuita ad un errore umano di un operaio di una ditta in subappalto che avrebbe, poco dopo la mezzanotte, piantato un chiodo in una canalina in cui passavano cavi elettrici. Dalla vicenda emerge, tuttavia, in tutta evidenza che il sistema di sicurezza previsto per garantire la continuità della fornitura di energia elettrica alla rete ferroviaria in caso di cali di tensione o di blocco della linea principale non si è attivato, lasciando spenta la sala operativa della stazione Termini dalle 6.30 fino alle 8.30 e palesando una grave vulnerabilità dell’intera rete;

quelli descritti sono solamente gli ultimi di una lunga serie di malfunzionamenti che hanno interessato l’infrastruttura ferroviaria nazionale nel corso degli ultimi mesi. Lo scorso 22 luglio, in seguito allo sviamento di alcuni carri di un treno merci nei pressi di Centola, Trenitalia ha sospeso la circolazione ferroviaria sulla linea Battipaglia-Sapri, arrecando gravi disagi al traffico dei pendolari del Mezzogiorno nel pieno della stagione turistica. Per consentire lo svolgimento in sicurezza dei lavori di ripristino dell’infrastruttura, infatti, è risultato necessario “tagliare in due” l'Italia, interrompendo per quattro giorni il collegamento ferroviario tra la Calabria, la Sicilia e il resto del Paese. Lo scorso 8 agosto, invece, alcuni roghi divampati a ridosso dei binari nei pressi di Anagni hanno determinato l’interruzione della linea ad alta velocità Roma-Napoli, con interruzione del servizio e pesanti ricadute sui tempi di percorrenza di alcune direttrici regionali e interregionali; nella giornata del 15 settembre si sono registrati sulla linea ad alta velocità Milano-Bologna-Firenze forti rallentamenti dovuti ad un guasto tecnico verificatosi in prossimità di Piacenza. I ritardi, stimati inizialmente nella misura di 60 minuti, sono poi raddoppiati in breve tempo, comportando un aumento dei tempi di percorrenza pari a quattro ore su alcune tratte. Come comunicato successivamente dal gruppo delle Ferrovie dello Stato, l’interruzione della circolazione è stata causata da complicazioni tecniche emerse nell’ambito dei lavori di ammodernamento tecnologico della tratta interessata;

per fare fronte all’esigenza di completare i lavori di potenziamento strutturale della rete non più rinviabili in ragione dell’afflusso dei fondi del PNRR, nel mese di agosto è stata altresì autorizzata l’apertura contestuale di numerosi cantieri, forieri di ulteriori ritardi e limitazioni, senza prevedere adeguate misure sostitutive. Conseguentemente, su tutto il territorio nazionale si sono registrati continui ritardi e soppressioni di corse che hanno influito sulla mobilità di numerosi pendolari e sui turisti;

durante la presentazione da parte dell'Autorità di regolazione dei trasporti della relazione annuale, trasmessa al Parlamento lo scorso 18 settembre, è stato evidenziato che ogni anno si contano nel settore circa “10.000 interruzioni di linea”. In media, quindi, ogni giorno sono oltre 27 le interruzioni di linea in Italia e la durata di queste, in termini di ore, sta subendo un importante incremento proprio negli ultimi anni dal momento che “nel primo semestre 2022 le interruzioni si sono prolungate per 17.913 ore, nel primo semestre 2023 per 19.978 ore e nel primo semestre 2024 per ben 22.904 ore”. Per l'Autorità, con riferimento alla manutenzione, occorre “un significativo cambio di rotta gestionale e industriale” per evitare “il collasso di singole modalità”;

considerato che:

i suddetti episodi si inseriscono in un quadro generale del trasporto ferroviario caratterizzato da annose criticità di carattere territoriale. Persistono infatti differenze marcate sia della qualità sia della frequenza del servizio offerto, non solo tra Nord e Sud, ma anche tra le linee principali e quelle secondarie. La concentrazione degli interventi sulle grandi opere ferroviarie ha distolto l’attenzione rispetto ai vari problemi che affliggono la mobilità quotidiana dei pendolari e ha fatto passare in secondo piano quegli interventi migliorativi indispensabili per la mobilità, quali i raddoppi ferroviari, i passanti e le elettrificazioni, che contribuirebbero in maniera decisiva a migliorare la qualità del trasporto per milioni di utenti;

desta inoltre preoccupazione il divario sempre più ampio fra i diversi territori del Paese in termini di età dei treni e qualità delle infrastrutture. Al Sud l’età media dei convogli è di 18,1 anni, in calo rispetto ai 19,2 anni del 2020, ma ancora molto lontana dai 14,6 anni del Nord. In Calabria e Molise l’anzianità media del parco rotabile si spinge rispettivamente fino ai 21,4 e ai 22,6 anni. I disagi cronici che caratterizzano il servizio non sono imputabili pertanto solo al picco delle cantierizzazioni. La causa dei disagi va ricercata anche nella totale assenza di pianificazione, nonché nell’incapacità da parte delle autorità competenti di investire nel servizio ferroviario locale e regionale, al fine di minimizzare i disagi alla mobilità;

la situazione che si è venuta a determinare nel corso degli ultimi mesi impone pertanto una profonda riflessione sulle politiche di gestione delle infrastrutture ferroviarie. La manifesta incapacità di far fronte a incidenti e contrattempi, sommata alla totale assenza di visione strategica e sensibilità verso le esigenze dei viaggiatori, certificano l’approccio di corto respiro del Governo rispetto alle sfide legate al trasporto su ferro, che rappresenta un vettore di sviluppo imprescindibile per le sorti del Paese,

si chiede di sapere:

quali misure il Ministro in indirizzo abbia adottato o intenda adottare al fine di risolvere tempestivamente la problematica dei “guasti tecnici” e dei malfunzionamenti sull’intera rete ferroviaria nazionale e quali misure abbia richiesto a RFI a garanzia del buon funzionamento dell’infrastruttura ferroviaria e dei treni e per rafforzare la capacità di pronto intervento necessaria a ridurre i ritardi e i disagi per i i cittadini e i pendolari;

se non ritenga opportuno riferire, entro brevi termini, al Parlamento in merito alla gestione degli interventi di ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria legati ai fondi del PNRR, che agli interroganti appare approssimativa, anche al fine di prospettare misure risolutive che possano limitare nei prossimi mesi i disagi alla mobilità ferroviaria sull’intero territorio nazionale;

quali misure compensative intenda predisporre a favore degli utenti che hanno subito ritardi o cancellazioni di corse ferroviarie, alla luce dei disservizi riportati e quali azioni intenda adottare, nell’ambito delle proprie competenze, al fine di rafforzare gli investimenti nel servizio ferroviario locale e regionale, di minimizzare i disagi alla mobilità locale e di ridurre le disparità territoriali nell’erogazione dei servizi di mobilità ferroviaria, garantendo all’intera cittadinanza il pieno accesso alla modalità ferroviaria.