Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01210
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Atto n. 3-01210
Pubblicato il 25 giugno 2024, nella seduta n. 201
ROSSOMANDO, BAZOLI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
come si apprende da notizie di stampa, l’ufficio del giudice di pace di Torino si trova in una drammatica situazione a causa della gravissima carenza di organico: su 120 giudici che dovrebbero operare nell’ufficio, sono operativi solo in 13, con una percentuale di scopertura dei posti del 94 per cento. Questo comporta un carico di lavoro abnorme per i giudici in servizio, che non possono far fronte a tutte le richieste, calendari delle udienze esauriti e tempi lunghissimi per la fissazione di nuove udienze. Dai dati rilevati si evidenzia come, da gennaio a giugno 2024, siano stati posti in carico a ciascun giudice di pace circa 1.100 ricorsi, una quantità praticamente impossibile da affrontare ed espletare;
a causa della situazione, 500 avvocati hanno indirizzato una lettera al consiglio dell’ordine degli avvocati di Torino per chiedere interventi legislativi urgenti per risolvere le problematiche che stanno portando l’ufficio dei giudici di pace alla paralisi e arrivando a prefigurare lo strumento estremo di astensione dalle udienze;
la presidente dell’ordine degli avvocati di Torino, Simona Grabbi, ha nelle settimane scorse inviato una lettera al Ministro in indirizzo per descrivere la grave situazione nella quale versa l’ufficio del giudice di pace torinese e per sollecitare un intervento legislativo volto a risolvere la situazione gravissima di carenza di organico;
la soluzione proposta è quella di anticipare l’ingresso di 30 giudici di pace che stanno per completare il tirocinio e il cui ingresso è previsto a gennaio 2025. Per consentire tale operazione, che aiuterebbe a risolvere in parte la grave situazione, viene richiesto il necessario intervento normativo,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario e urgente individuare la più rapida soluzione per provvedere alla gravissima carenza di organico descritta e al conseguente disservizio causato ai cittadini torinesi.