Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01138
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Atto n. 3-01138
Pubblicato il 15 maggio 2024, nella seduta n. 189
BIANCOFIORE, GUIDI - Al Ministro per le disabilità. -
Premesso che:
in data 13 dicembre 2006, l’Assemblea generale delle Nazioni Uniti ha approvato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (di seguito, "Convenzione Onu"), costituendo un documento programmatico e orientato al riconoscimento, l’introduzione e il mantenimento dei diritti delle persone con disabilità, che muove la legge delega in materia di disabilità (legge n. 227 del 2021), il cui ultimo decreto attuativo è stato approvato in Consiglio dei ministri in data 15 aprile 2024;
la Convenzione ONU ha dedicato un apposito articolo, il n. 6, alle donne con disabilità, riconoscendo l’incidenza di "discriminazioni multiple", a causa del loro genere e della loro condizione di disabilità, e che, pertanto, è necessario adottare "misure per garantire il loro pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali";
la Convenzione ONU ha dedicato un apposito articolo, il n. 9, all’accessibilità, impegnando gli Stati parti a ideare, progettare o riprogettare, misure adeguate a garantire l’accesso ad ambienti fisici, trasporti, di informazione o di comunicazione;
i dati e gli studi esposti in sede di riunione straordinaria del 24 novembre 2023 dell’Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne mostrano, su base statistica e su quella delle esperienze raccolte dagli enti di settore interpellati, una carenza di strutture e servizi sanitari e, specificatamente, ginecologici e ostetrici, accessibili alle donne con disabilità, ingenerando de facto discriminazione sul piano dei diritti della sfera sessuale e riproduttiva e la non garanzia di autonomia delle suddette,
si chiede di sapere quali ulteriori azioni, anche in coordinamento con il Ministero della salute, si intenda intraprendere e porre in essere, al fine di garantire una distribuzione più omogenea di strutture e servizi accessibili, accoglienti e coerenti con le esigenze fisiche e psicologiche delle donne con diverse disabilità.