Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00853
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Atto n. 3-00853
Pubblicato il 10 gennaio 2024, nella seduta n. 143
MINASI, ROMEO - Al Ministro della cultura. -
Premesso che:
la cucina italiana è la candidatura ufficiale del Governo italiano quale bene patrimonio dell'umanità UNESCO per il 2023. Su proposta dei Ministri della cultura e dell'agricoltura e sovranità alimentare si è deciso di proporre la nostra cucina nella lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali. La commissione nazionale ha approvato all’unanimità la proposta che va ora all’esame del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Il dossier verrà poi trasmesso dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale all'UNESCO dove inizierà l'iter di valutazione. La decisione è attesa nel 2025;
la cucina italiana è un mosaico di tradizioni che riflette la diversità bioculturale del Paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione e di socialità. Intorno alla cucina italiana si racchiude un insieme di valori che, muovendo dal variegato patrimonio enogastronomico, ricomprendono aspetti che interessano la storia, la cultura e le tradizioni del nostro Paese che, trovando concretezza nei tanti saperi locali, fanno nell’insieme dell’Italia un Paese unico nel mondo;
quest’insieme di valori riflette la diversità bioculturale del Paese e si basa sul comune denominatore di concepire il momento della preparazione e del consumo del pasto come occasione di condivisione, confronto e crescita culturale;
la cucina italiana non costituisce unicamente un grande patrimonio nazionale, che riguarda gli italiani che vivono in Italia, che sono 60 milioni, ma anche 70 milioni che vivono al di fuori del nostro Paese, che amano mantenere vive le tradizioni alimentari italiane, e anche tutti gli stranieri che amano la nostra cucina e il nostro Paese;
ad oggi già fanno parte del patrimonio immateriale UNESCO le cucine messicana, francese, giapponese e coreana, ma, senza nulla togliere a queste realtà culinarie, a maggior ragione la cucina italiana deve prendere il posto che le compete visto l’enorme apprezzamento di cui gode a livello internazionale. Tutte le componenti della filiera che consentono ai nostri apprezzati cuochi di impiattare delizie dovranno essere valorizzate, dal produttore all’allevatore fino ad arrivare al trasformatore di un bene prezioso che deve essere raccontato in sala dal personale, da formare in una delle nostre ottime scuole alberghiere;
la candidatura della cucina italiana a bene patrimonio dell’umanità è la risposta a chi vuole imporre una dieta globale fondata su insetti e cibi sintetici senza alcun legame con il territorio: un annuncio che arriva con il record storico realizzato dalle esportazioni agroalimentari made in Italy nel mondo dove hanno raggiunto il valore di 60,7 miliardi di dollari,
si chiede di sapere, dato che il Governo ha avuto l'intuizione di abbinare la forte capacità attrattiva della nostra lunga tradizione enogastronomica a quella dell'immenso patrimonio culturale italiano, quali iniziative ed eventi, da oggi al 2025, saranno portati avanti per presentare la candidatura della cucina italiana quale bene patrimonio dell’umanità, in Italia e all’estero, e per promuovere l’idea della qualità del vivere italiano che è fatto di arte, di cultura, di paesaggi, al fine di dare ancora maggiore lustro alla cultura enogastronomica italiana e alla dieta mediterranea, universalmente riconosciuta come lo stile di vita più sano al mondo.