Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00594

Atto n. 3-00594

Pubblicato il 19 luglio 2023, nella seduta n. 89
Svolto question time il 20 luglio 2023 nella seduta n. 90 dell'Assemblea

BIANCOFIORE - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che nel periodo estivo, nonostante costituisca ormai reato nel nostro Paese, torna tristemente alla ribalta il fenomeno degli abbandoni degli animali domestici con relativo profluvio di denunce via social network, servizi televisivi e giornalistici che aiutano, ma non agiscono;

considerato che:

secondo l’ultimo rapporto Assalco 2023, gli animali domestici censiti nel nostro Paese ammontano a 65 milioni su 58 milioni di italiani;

nel 2022 sono stati 8,5 milioni gli italiani che hanno scelto di partire in vacanza solo in estate con il proprio animale da compagnia, dovendo superare difficoltà inaudite e indegne per una società civile avanzata;

divieti di accesso alle spiagge, ai siti archeologici, ai musei, ai cinema, ai parchi a tema e le restrizioni per il trasporto aereo rendono difficile per i padroni di animali d’affezione spesso partire o comunque poter trascorrere serenamente le proprie vacanze in loro compagnia con grave danno per il Paese, visto l’ingente flusso di danaro, peraltro, che gli animali domestici fanno girare;

secondo la rivista “Forbes”, nel 2023 si stima che la pet economy genererà nel mondo oltre 370 milioni di euro;

con riguardo alle spiagge esiste un quadro frammentario e disomogeneo, per il quale rilevano in questa sede le ordinanze della Capitaneria di porto, che incidono sull’accessibilità delle spiagge, vietando l’accesso degli animali domestici a stabilimenti di balneazione privati in diverse zone litoranee e su queste vengono formulate le relative ordinanze comunali;

ciò, nonostante la libera disponibilità di molti balneari, ai quali la caduta dei divieti consentirebbe nuovi introiti utili, specie dopo la crisi che ha attanagliato la categoria, come il pagamento di un ticket e di tutti i relativi servizi come cucce, crocchette, sdraio, ciotole;

su quest’ultimo punto, a seguito di una ricognizione, per verificare l’effettiva sussistenza e reale incidenza di tali ordinanze di balneazione, sarebbe opportuno adottare una linea generale che, pur tenendo in debita considerazione le esigenze di igiene e tutela della sicurezza già garantita spesso dalla presenza di cani bagnini, sia intelligentemente permissiva;

tra gli esempi virtuosi che non trovano il divieto della Capitaneria di porto si segnala il caso della maggioranza degli stabilimenti balneari della Toscana, in particolare alcuni degli stabilimenti più noti della Versilia sono totalmente pet friendly, e così del Friuli-Venezia Giulia, regioni caratterizzate da una legge regionale ad hoc;

per quanto riguarda il trasporto di animali in aereo si rileva come non esistano regole generali comuni per l’accesso degli stessi a seguito del passeggero; ogni compagnia, infatti, può stabilire caratteristiche diverse, ad esempio, per la tipologia e le dimensioni del trasportino o per il numero degli animali accettati in cabina, ma lascia basiti che l’accesso sia consentito in base al peso, anche se di razza piccola con una sorta di body shaming anche per i nostri cuccioli o peggio si possa considerare così com’è oggi, l’animale riconosciuto internazionalmente come essere senziente, un bagaglio a mano da riporre sotto ai propri piedi e chiuso in un trasportino di massimo 55 centimetri di plastica rigida, anche per viaggi intercontinentali;

ciò nonostante, la maggior parte dei padroni chiede di poter acquistare il posto al fianco come già avviene per i treni, abolendo l’obbligo di stiva che si rivela un vero e proprio patibolo per gli animali. Troppe infatti le morti verificatesi nelle stive, dove l’animale viene lasciato solo, senza conoscere i rumori dell’aeroplano, spesso al freddo e comunque alla stregua sempre di un bagaglio;

sul punto si evidenza come sia intervenuta la regolamentazione di tipo pattizio e volontaristico della IATA (International air transport association) che ha dettato delle linee guida estremamente rilevanti (anche preso atto del numero di aderenti all’organizzazione) sull’ammissibilità degli animali in aereo;

non essendoci alcun divieto o quadro normativo restrittivo, parrebbe utile l’avvio da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di una campagna di sensibilizzazione e incentivazione rivolta alle compagnie aeree, innanzitutto italiane, ma anche internazionali, che accettino di trasportare gli animali in condizioni adatte alle loro sensibilità, in modo da ampliare la platea dell’offerta, delle modalità di trasporto e del flusso turistico;

visti:

l’articolo 9, terzo comma, della Costituzione;

la Dichiarazione universale dei diritti dell’animale dell’UNESCO di Parigi 15 ottobre 1978;

la convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione animali da compagnia e pet therapy del 6 febbraio 2003;

l’accordo Stato-Regioni e Province autonome in materia di benessere degli animali;

la legge 4 agosto 1991, n. 281, legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo;

l’ordinanza del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali del 3 marzo 2009,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, in generale, intenda favorire l’accessibilità degli animali d’affezione alle spiagge e al trasporto aereo con provvedimenti immediati “salva estate” per molti cittadini per i quali i propri animali sono veri e propri familiari e sollecitare campagne di sensibilizzazione rivolte alla IATA e alle singole compagnie aeree per consentire un trasporto civile e non crudele degli animali d’affezione, in linea con le leggi internazionali, europee e la Costituzione italiana.