Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00506
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Atto n. 3-00506
Pubblicato il 19 giugno 2023, nella seduta n. 77
MARTELLA, MISIANI, FRANCESCHELLI, ALFIERI, BASSO, BAZOLI, CAMUSSO, D'ELIA, FURLAN, GIACOBBE, IRTO, LA MARCA, LORENZIN, LOSACCO, MANCA, NICITA, PARRINI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, SENSI, TAJANI, VALENTE, ZAMBITO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle imprese e del made in Italy. -
Premesso che:
la Pirelli è un’azienda italiana, fondata nel 1872, con un brand riconosciuto in tutto il mondo per le sue tecnologie all’avanguardia, la sua capacità di innovazione e la qualità dei suoi prodotti. Con 18 stabilimenti produttivi in 12 Paesi, una presenza commerciale in oltre 160 Paesi, circa 30.700 dipendenti e un fatturato pari a circa 5,3 miliardi di euro (dati 2021), è tra i principali produttori mondiali di pneumatici e di servizi a questi collegati e l’unico interamente dedicato al mercato consumer, che comprende pneumatici per auto, moto e biciclette;
l’azionariato della Pirelli è attualmente composto dai seguenti soggetti: per il 37,01 per cento da Marco Polo International Italy S.r.l., per il 26,60 per cento da investitori istituzionali (di cui il 56 per cento di provenienza europea, il 12 per cento inglese, il 27 per cento nordamericana e il 4 per cento del resto del mondo), per il 14,10 per cento dall’italiana Camfin, per il 9,02 per cento da PFQY (società italiana interamente controllata da Silk Road Fund, per effetto della scissione da Marco Polo International Italy S.r.l.), per il 6 per cento da Brembo S.p.A., per il 3,68 per cento da Longmarch Holding S.à.r.l, e per il 3,69 per cento da risparmiatori individuali e altri;
la gestione italiana dell’azienda, pur con la presenza del socio cinese dal 2015 e anche a seguito della quotazione in borsa del Gruppo nel 2017, è stata finora garantita a Camfin dall’accordo originario tra le parti, che prevedeva l’ingresso cinese nell’azionariato nel contesto di un ridimensionamento nel capitale di investitori russi facenti riferimento a Rosneft;
lo scorso 19 maggio 2023, tuttavia, è entrato in vigore il rinnovo del Patto parasociale, come sottoscritto dalle parti il 16 maggio 2022 e successivamente comunicato in data 6 marzo 2023 alla Presidenza del Consiglio dei ministri ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012 n. 21, convertito, con modificazioni, in legge 11 maggio 2012, n. 56. Tale Patto parasociale era stato sottoscritto da China National Chemical Corporation Limited (“CC”), China National Tire & Rubber Corporation, Ltd. (“CNRC”), CNRC International Limited (“SPV HK1”), Fourteen Sundew S.à r.l. (“SPV Lux”), Marco Polo International Italy S.r.l. (“MPI Italy”), Camfin S.p.A. (“CF”) e Marco Tronchetti Provera & C. S.p.A. (“MTP”), in data 1° agosto 2019, con efficacia a decorrere dal 28 aprile 2020, e scaduto per decorso del termine triennale di legge in data 28 aprile 2023;
il rinnovo del Patto prevede che il nuovo consiglio di amministrazione di Pirelli rimarrà in carica per tre esercizi fino alla data di approvazione del bilancio della società al 31 dicembre 2025 e che sarà composto da un numero di membri fino a 15, 8 dei quali indipendenti. Esso sarà designato attraverso il meccanismo del voto di lista che dovrà assicurare la seguente composizione: 3 amministratori saranno tratti da liste di minoranza e 12 amministratori dalla lista di maggioranza, dei quali almeno 5 indipendenti. Ad una attenta analisi dei contenuti del Patto, emergono forti criticità: di fatto è stato azzerato il diritto per Camfin di indicare i nuovi amministratori delegati, tradendo in modo plateale lo spirito della partnership oltre ad alimentare le perplessità del mercato nella prospettiva che il prossimo capo azienda sia indicato dal socio cinese;
tale situazione si è venuta a creare a seguito del cambio di atteggiamento da parte dell’azionista Marco Polo International Italy S.r.l. (società veicolo del gruppo statale cinese Sinochem Corporation che controlla il 37,01 per cento del gruppo Pirelli) che in più occasioni ha manifestato l’intenzione di assumere un ruolo gestionale più ampio nell’azienda a scapito del management italiano, in particolare reclamando, attraverso il Patto rinnovato, il potere di scegliere i nuovi amministratori delegati, fino a ora prerogativa dell’azionista italiano Camfin, controllato da Marco Tronchetti Provera & C. S.p.A., e facendo migrare i sistemi informatici Pirelli sulla piattaforma di Sinochem;
alla luce dei suddetti eventi, il Governo starebbe valutando la possibilità di esercitare i poteri speciali (golden power) ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56 (norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni) sul gruppo Pirelli & C S.p.A. e, a quanto si apprende, avrebbe convocato in audizione, nell’ambito della procedura prevista dal citato decreto-legge n. 21 del 2012, i rappresentanti del Gruppo e degli azionisti italiani e cinesi, nonché esperti tecnici, al fine di giungere a una decisione tra il 20 e il 23 giugno prossimi,
si chiede di sapere, alla luce dei fatti esposti, se il Governo consideri il Gruppo Pirelli S.p.A. di rilevanza strategica per l’interesse nazionale e, in tal caso, se abbia intenzione di esercitare tempestivamente i poteri speciali previsti dal decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, al fine di garantire il mantenimento in Italia del controllo azionario e manageriale del Gruppo Pirelli S.p.A. che rappresenta, per storia, dimensioni, tecnologie all’avanguardia, capacità di innovazione e qualità dei prodotti, una delle più importanti aziende del nostro Paese.