Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00447

Atto n. 3-00447

Pubblicato il 17 maggio 2023, nella seduta n. 68
Svolto question time il 18 maggio 2023 nella seduta n. 69 dell'Assemblea

MANCINI, ZAFFINI, MALAN, LEONARDI, BERRINO, RUSSO, SATTA, ZULLO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

nella XVIII Legislatura è stato introdotto il cosiddetto reddito di cittadinanza, strumento che, nelle previsioni delle forze politiche promotrici, avrebbe dovuto rappresentare la punta di “un nuovo welfare state in Italia” e posto al centro di una “rivoluzione del mondo del lavoro”, la cui approvazione fu celebrata come “abolizione della povertà”;

l’ultimo rapporto trimestrale ISTAT “VELA”, pubblicato nel febbraio 2023, ha rappresentato come, al 31 dicembre 2022, il tasso dei posti vacanti era pari al 2,3 per cento del totale degli occupati, quasi il massimo storico da quando, nel 2010, sono iniziate le rilevazioni di questo dato da anni comunque in costante crescita, pur in presenza di un tasso di disoccupazione pari all'8,3 per cento; da quando è stato introdotto il reddito di cittadinanza (all'inizio del 2019), in particolare, il tasso dei posti vacanti non solo è aumentato, ma l'aumento è avvenuto con la massima velocità passando in 2 anni da 1,4 a 2,3 per cento, vale a dire circa 200.000 posti vacanti in più, a dimostrazione del fatto che la misura è un deterrente al lavoro;

l’inefficienza è aggravata anche dalle carenze dei sistemi informativi dei centri per l’impiego, che nei primi tre anni di applicazione della misura non si è inteso in alcun modo potenziare: l'85,5 per cento dei centri dichiara di non avere una dotazione informatica in grado di dialogare con il sistema informativo unitario dei servizi sociali (SIUSS), il 74 per cento con i sistemi informativi territoriali, il 57 per cento non ha un sistema interoperabile con l'INPS e solo il 44 per cento dialoga con il sistema informativo unitario delle politiche per il lavoro (SIUPL); in questo contesto le informazioni non circolano tra gli attori a vario titolo coinvolti;

il Governo in carica sta affrontando gli effetti di queste politiche che si sono rivelate estremamente gravose quanto all’impatto sulla finanza pubblica ma soprattutto totalmente inefficaci sul piano delle politiche attive del lavoro, avendo generato, peraltro, effetti distorsivi nel mercato le cui conseguenze investono in modo drammatico l’intero sistema produttivo;

tra queste conseguenze desta particolare preoccupazione la condizione di difficoltà per le imprese di reperire personale, soprattutto in possesso di competenze specifiche, che consenta di superare gli ostacoli alla produzione ed alle attività per essere pienamente competitive sul mercato,

si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di favorire un più efficace incrocio tra domanda e offerta di lavoro per ridurre il divario che si è ulteriormente ampliato durante la vigenza del reddito di cittadinanza.