Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00401

Atto n. 3-00401

Pubblicato il 3 maggio 2023, nella seduta n. 64
Svolto question time il 4 maggio 2023 nella seduta n. 65 dell'Assemblea

BERGESIO, BIZZOTTO, CANTALAMESSA, ROMEO - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. -

Premesso che:

il cambiamento climatico in atto, stando ad una recente indagine condotta da IPSOS, è da molti percepito come “un'emergenza reale e grave, da contrastare il prima possibile”;

le stime indicano che nel corso del 2022 si sono verificati in Italia 310 eventi meteorologici disastrosi, il 55 per cento in più rispetto al precedente anno; eventi che in poco più di un decennio sono aumentati in dimensione, intensità e frequenza, circa 1.500 dal 2010 a 2022, generando un forte impatto sulle economie locali;

l'esposizione al rischio di catastrofi naturali è notevolmente aumentata, facendo crescere in maniera considerevole il numero di danni da eventi catastrofali, i quali per alcuni comparti, come quello agricolo, hanno generato una perdita di circa 14 miliardi di euro in un decennio;

la produzione agricola è infatti fortemente condizionata dai cambiamenti climatici; le ultime stime disponibili indicano come nel 2022 la produzione del mais sia calata del 22 per cento, rispetto al precedente anno, con un calo del 19 per cento delle rese, e analogamente la produzione di frumento duro del 9,2 per cento, sempre rispetto al precedente anno, con un calo del 9,9 per cento delle rese. Sono poi diminuite le produzioni di olio di oliva, riso e pomodori, rispettivamente del 27 per cento, del 17,3 per cento ed infine del 9,7 per cento, sempre rispetto all’anno 2021;

il cambiamento climatico sta condizionando le dinamiche del mercato assicurativo e riassicurativo: si rileva infatti una minore propensione da parte delle compagnie assicurative all'assunzione del rischio, se non a fronte dell'applicazione di premi sempre più elevati e di condizioni particolarmente gravose per le aziende agricole, nonostante il sostegno pubblico;

le polizze assicurative e i fondi mutualistici rappresentano al momento gli unici strumenti reali di difesa passiva e di ristoro agli agricoltori per i danni subiti dal manifestarsi di eventi climatici avversi;

dalla programmazione della PAC per gli anni dal 2015 al 2022, emerge una carenza di risorse relativa al pagamento delle compensazioni a favore degli agricoltori per i danni subiti nell’anno 2022. Il ritardato pagamento costringerebbe infatti gli agricoltori ad anticipare ai consorzi di difesa le somme a copertura delle polizze per il 2022, con evidenti ricadute sulla liquidità delle aziende stesse;

si apprende come il Governo in affiancamento ai suddetti strumenti abbia attivato altri due livelli di difesa, il primo rappresentato dal fondo mutualistico nazionale “AGRICAT”, istituito ai sensi dell’articolo 1, comma 515, della legge 30 dicembre 2021, n. 34, e l’altro da interventi di stimolo agli investimenti per la difesa attiva del rischio;

il fondo mutualistico nazionale, in vigore dal 1° gennaio 2023, coinvolge circa 700.000 aziende per la copertura contro i rischi catastrofali da gelo, brina, siccità e alluvione, con una dotazione di 351 milioni di euro annui; si tratta di uno strumento innovativo nell’ambito della gestione del rischio ma non ancora operativo in termini di apertura dei crediti a favore degli agricoltori;

è necessario dunque adottare gli opportuni interventi per incoraggiare la crescita del sistema assicurativo, con l’auspicio che la piena operatività del fondo mutualistico nazionale possa fornire un ulteriore efficace strumento di gestione del rischio per il contrasto dei fenomeni climatici a carattere catastrofale,

si chiede di sapere:

quali interventi il Ministro in indirizzo voglia adottare nell’immediato per ristorare gli agricoltori che nell’anno 2022 hanno subito danni alle produzioni a causa di eventi climatici avversi e calamità naturali;

quali siano le misure che si rende ancora necessario adottare per garantire la piena operatività del fondo mutualistico nazionale AGRICAT, al fine di aumentare la capacità di risposta delle aziende agricole ai cambiamenti climatici, favorendo inoltre una più ampia adesione da parte delle stesse aziende ai programmi di gestione del rischio.