Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00374
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Atto n. 3-00374
Pubblicato il 19 aprile 2023, nella seduta n. 58
AMBROGIO, RASTRELLI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il progetto “Ovale oltre le sbarre”, nato nel maggio 2010 con l’obiettivo di perseguire, attraverso il gioco del rugby, il recupero fisico, sociale ed educativo di detenuti e giovani disagiati, vede ad oggi più di 10 istituti penitenziari attivi, con il coordinamento della Federazione italiana rugby (FIR) e con l’appoggio di società tutor o singoli allenatori, nella diffusione di tale pratica sportiva;
tra le tappe fondamentali del progetto, si segnalano il protocollo d’intesa, siglato il 2 febbraio 2018, tra la FIR e il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP) per favorire la diffusione del rugby in carcere e la successiva circolare dell’11 settembre 2019, diffusa dal DAP a tutti gli istituti penitenziari italiani, in cui si evidenzia che: “la pratica sportiva nel contesto detentivo svolge un significativo ruolo nel promuovere la valorizzazione della corporeità e l’abbattimento delle tensioni indotte dalla detenzione, favorendo forme di aggregazione sociale e la sperimentazione di positivi modelli relazionali, che possono essere di sostegno ad un futuro percorso di reinserimento”; “esercitare un’attività sportiva attraverso la guida di tecnici e/o istruttori qualificati consente di sperimentare il rispetto delle regole non come limitazione ma come valore condiviso, potenziando gli effetti positivi dello sport ai fini dell’adozione di comportamenti socialmente adeguati”; “l’accettazione delle regole e dei differenti ruoli, la correttezza verso gli avversari, lo spirito di squadra finalizzato al raggiungimento del risultato, così come il saper accettare la sconfitta e la consapevolezza dell’impegno e della costanza che la pratica sportiva richiede, sono tutti elementi che consentono di indirizzare positivamente l’energia e l’aggressività, rinforzando lo spirito di gruppo ed il riconoscimento di norme comportamentali consone, contribuendo, al tempo stesso, ad aumentare l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità/possibilità”;
considerato che:
è emerso, a mezzo stampa, come 13 dei 27 atleti-detenuti della squadra di rugby “La Drola” della casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino siano risultati positivi agli esami antidroga disposti a sorpresa dalla direzione sanitaria;
“La Drola” è iscritta dal 2011 al campionato regionale FIR di serie C2 ed ha svolto, sin dalla sua nascita, un ruolo pionieristico all’interno del progetto;
tutti i giocatori coinvolti, reclutati tra gli istituti penitenziari di Piemonte e Liguria, avevano sottoscritto un codice etico e comportamentale in cui, tra l’altro, si erano impegnati a non assumere stupefacenti, come confermato dallo stesso presidente e cofondatore del club Walter Rista, ex stella del rugby italiano, nominato nel 2021 commendatore della Repubblica dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella;
dall’articolo de “La Stampa”, edizione di Torino, del 23 marzo 2023 è emerso altresì come gli atleti-detenuti siano risultati positivi a cannabinoidi e cocaina, rei di “non aver resistito alla droga, che in carcere circola più che a Porta Palazzo”, nota piazza di spaccio torinese;
appurato che:
il fenomeno dello spaccio e del consumo di droghe all’interno delle carceri italiane ha ormai assunto proporzioni preoccupanti, con dati ufficiali secondo cui oltre il 60 per cento dei detenuti fa regolare uso di cannabis, cocaina e anfetamine;
il quadro riportato, come a più riprese denunciato dai sindacati del personale penitenziario, non fa altro che acuire le ben note carenze strutturali e gestionali del sistema detentivo italiano,
si chiede di sapere:
quali azioni il Ministro in indirizzo voglia intraprendere per arginare e debellare lo spaccio e il consumo di droghe nelle carceri italiane e, nella fattispecie, all’interno della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino;
quali siano le valutazioni operative affinché il progetto “Ovale oltre le sbarre” non si riduca ad una mera occasione di svago concessa, in deroga, ai detenuti, ma torni a rispettare appieno la propria funzione rieducativa e morale;
quale sia lo stato degli interventi organizzativi, organici e gestionali, volti alla riduzione e al completo superamento delle note criticità in fatto di carenza di risorse e di personale, anche amministrativo e dirigenziale, finora applicati e programmati.