Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00275

Atto n. 1-00275

Pubblicato il 21 luglio 2020, nella seduta n. 242
Esame concluso nella seduta n. 242 dell'Assemblea (21/07/2020)

SBROLLINI , FARAONE , COMINCINI , CONZATTI , GINETTI , GRIMANI , MAGORNO , PARENTE , SUDANO

Il Senato,

premesso che:

la scuola paritaria è regolamentata dalla legge 10 marzo 2000, n. 62, che ha sancito l'appartenenza delle scuole paritarie al sistema nazionale di istruzione e ne ha riconosciuto il ruolo all'interno del servizio pubblico: il nostro sistema nazionale di istruzione è costituito dalle scuole pubbliche statali e dalle scuole pubbliche paritarie gestite dai privati e dagli enti locali, al fine di garantire la libertà di scelta educativa in un contesto di pluralismo scolastico ispirato ai principi della Costituzione italiana e del diritto europeo. Ciononostante oggi una piena libertà di scelta educativa non può dirsi pienamente garantita;

la risoluzione del Parlamento europeo sulla libertà d'insegnamento nella Comunità europea approvata il 13 marzo 1984 prevede che "compito dello Stato è di consentire la presenza degli istituti di insegnamento pubblico o privato all'uopo necessari";

la risoluzione dell'Assemblea del Parlamento europeo n. 1904, F-67075, Strasburgo, del 4 ottobre 2012, raccomanda, al comma 6.1, "di procedere rapidamente all'analisi richiesta per identificare le riforme necessarie a garantire in maniera effettiva il diritto alla libertà di scelta educativa";

le scuole per l'infanzia, primarie e secondarie paritarie e le attività di servizi per l'infanzia svolgono, nel segno del pluralismo e della sussidiarietà, un ruolo essenziale nel completamento dell'offerta formativa per le famiglie, ancor più fondamentale nella gestione delle conseguenze della pandemia;

il decreto "Rilancio" prevede l'erogazione di un contributo complessivo di 120 milioni di euro per il 2020 in favore delle scuole primarie e secondarie paritarie, a titolo di sostegno economico in relazione alla riduzione o al mancato versamento delle rette a seguito della sospensione dell'attività in presenza quale misura di contenimento dell'emergenza epidemiologica. Nonostante tali risorse la scuola paritaria non è esente dalle difficoltà connesse all'emergenza sanitaria scaturita dal propagarsi del virus COVID-19 che, se non opportunamente gestita, avrà una pesante ricaduta negativa su tutta la scuola;

la crisi economica derivante dalla pandemia rischia di provocare la fuga delle famiglie dalle scuole paritarie a quelle pubbliche, per evidenti minori costi da affrontare. Questo sarebbe un problema non solo per le scuole paritarie, ma anche del sistema scolastico pubblico: le scuole paritarie potrebbero fornire, con i loro spazi e le loro risorse, un forte aiuto e supporto in ottica sussidiaria. Meno scuole paritarie non vuol dire solo più studenti che passano alle scuole pubbliche statali, con i problemi di ordine sanitario e economico, ma anche sottrarre il principale fornitore sussidiario del servizio scolastico che, proprio ora, potrebbe rivelarsi quanto mai prezioso;

in Italia sono 880.000 gli studenti che frequentano le oltre 12.000 scuole paritarie che svolgono servizio pubblico e sono inserite nel sistema nazionale d'istruzione. Secondo le stime, circa il 30 per cento di queste realtà rischierà di chiudere a settembre. Il settore delle scuole paritarie, dunque, sarà soggetto a forti tensioni. Da una parte, i genitori tenderanno a spostare massicciamente i figli nelle scuole statali per fronteggiare la crisi e ridurre i costi di iscrizione, dall'altra si può prevedere un aumento dei costi fissi indotto dalle future regole del distanziamento sociale;

dai dati Ocse la scuola pubblica statale in Italia costa mediamente 8.200 euro per ogni alunno iscritto; se stimiamo in 300.000 studenti i nuovi iscritti che passerebbero dal sistema paritario a quello statale i costi aggiuntivi sarebbero di 2,4 miliardi, più gli ammortizzatori sociali per i circa 40.000 lavoratori del settore. Risulta quindi conveniente per lo Stato sostenere la scuola pubblica paritaria,

impegna il Governo a dare piena attuazione alla libertà di scelta educativa attraverso un sostegno adeguato delle scuole paritarie anche attraverso un'iniziativa per l'aumento della detrazione fiscale fino al 100 per cento delle rette.