Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00666

Atto n. 3-00666

Pubblicato il 6 marzo 2019, nella seduta n. 97
Svolto nella seduta n. 98 dell'Assemblea (07/03/2019)

PRESUTTO - Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. -

Premesso che:

nelle attuali tre bozze di intesa Stato-Regione ai sensi dell'art. 116 della Costituzione, datate 25 febbraio 2019 e pubblicate sul sito del Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, è prevista l'applicazione automatica dopo tre anni della spesa media nazionale, e le formule per il trasferimento di risorse alle Regioni Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna prevedono che per ciascuna voce l'ammontare delle risorse assegnate "non possa essere inferiore al valore medio nazionale procapite";

se tale ammontare è inferiore a detto valore pro capite, il relativo importo va innalzato, mentre se è superiore esso deve rimanere inalterato;

l'applicazione di tale sistema a tutte le Regioni genera matematicamente un aumento della spesa, il che risulta insostenibile per ragioni di bilancio, mentre per le sole Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna comporta una concentrazione della spesa, che aumenta i già presenti squilibri economici in favore di quelle più ricche;

sul sito del Dipartimento è pubblicata una tabella con la spesa pro capite per l'istruzione universitaria in alcune Regioni, dove al vertice viene indicata l'Emilia-Romagna con 163 euro e in coda la Puglia con 93 euro;

a dispetto delle dichiarazioni del Ministro in indirizzo in merito al "rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni", nelle bozze d'intesa Stato-Regioni non c'è alcun passaggio che leghi il trasferimento di funzioni e risorse, né tantomeno il calcolo dei fabbisogni standard alla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, pur citati nel testo;

sul sito del Dipartimento è stata pubblicata una tabella con i confronti territoriali nella spesa statale, che vedono Lombardia e Veneto in coda alla classifica della spesa pro capite. La fonte è la Ragioneria generale dello Stato, che tuttavia visiona appena un quarto della spesa del settore pubblico, mentre la banca dati del rapporto sui conti pubblici territoriali non è stata considerata in alcun modo, nonostante essa sia stata pensata proprio per verificare l'azione del sistema pubblico nelle Regioni;

considerato che:

tali dati permettono di raffrontare in maniera affidabile la distribuzione della spesa nelle diverse Regioni e dimostrano come la spesa pubblica complessiva sia sensibilmente più elevata per le Regioni del Centro-Nord rispetto a quelle del Mezzogiorno;

il rapporto 2018 sui conti pubblici territoriali riporta che la spesa pro capite del settore pubblico nel suo insieme si attesta a 15.000 euro per le Regioni del Nord, contro i 12.000 euro per quelle del Sud,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo abbia intenzione di pubblicare una tabella di raffronto sulla spesa statale per le Regioni che prenda come riferimento i dati dei conti pubblici territoriali;

se la pubblicazione dei confronti di spesa relativi alle università sia la premessa per una riduzione di risorse destinate agli atenei dell'Emilia-Romagna in favore in particolare di quelli della Puglia;

se non sia opportuno tralasciare l'aggancio automatico alla spesa media pro capite, portatore di ulteriori squilibri nel bilancio statale, in ragione di altre metodologie di calcolo che facciano riferimento a una pur tardiva definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e dei fabbisogni standard.