Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00442

Atto n. 3-00442 (in Commissione)

Pubblicato il 4 dicembre 2018, nella seduta n. 66
Svolto nella seduta n. 61 della 7ª Commissione (05/03/2019)

MALPEZZI , IORI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

nel regolamento dell'asilo nido comunale di Codroipo (Udine), è stato eliminato, con un emendamento approvato dalla maggioranza in Consiglio comunale, ogni riferimento alle "diverse culture" o alle "culture di provenienza" degli alunni;

come racconta il "Messaggero Veneto", questa decisione potrebbe avere tra le conseguenze anche quella di mettere al bando giochi che vengono utilizzati in altri Paesi o che possano ricordare, appunto, culture diverse;

gli uffici comunali avevano proposto delle modifiche per prevenire, ridurre e contrastare il rischio di emarginazione ed esclusione tra i bambini anche attraverso l'introduzione di giocattoli "che fanno riferimento alle diverse culture e alla cultura di provenienza", cosa che in termini pratici si sarebbe tradotta nella consegna ai piccoli anche di giochi di culture diverse;

ma sul tema si è dovuta esprimere anche la Giunta comunale, il cui compito sarebbe quello di rendere il testo del regolamento dell'asilo nido "Mondo dei piccoli" coerente con le disposizioni regionali in materia di accreditamento delle strutture per l'infanzia. La maggioranza di centrodestra, al momento della ratifica del testo in Consiglio comunale, ha nettamente respinto l'idea alla base della modifica, e ha presentato un emendamento correttivo firmato dai quattro capigruppo per eliminare ogni riferimento alle culture diverse;

se, come dichiara il primo cittadino di Codroipo, tra gli obiettivi che il nido si propone nei confronti dei bambini "c'è quello di favorire la socializzazione e valorizzare le differenze. Come obiettivi rivolti ai genitori il nido dovrebbe favorire le occasioni per arricchire ed integrare uno spazio di reciproco aiuto e sostegno, stimolando la socializzazione tra le famiglie", non si spiega la ragione di una scelta che metterebbe addirittura a rischio l'accreditamento del nido, cioè la possibilità di ricevere contributi per abbattere le rette, visto che non è più coerente con le direttive regionali;

è infatti proprio la legge regionale n. 20 del 2005 che elenca le caratteristiche, i requisiti e le procedure per l'avvio di nidi d'infanzia a prevedere la "presenza di materiali didattici che fanno riferimento ad altre culture; nella programmazione delle attività si pone attenzione alle culture di provenienza", proprio al fine di prevenire e ridurre le cause di emarginazione;

fino a quando sarà consentito anche a bambini con origini diverse da quelle italiane di frequentare le nostre scuole, sarebbe auspicabile sostenere processi di integrazione che aiutassero i percorsi scolastici e di vita dei minori;

appare, inoltre, grave che scelte che sembrano di natura propagandistica gravino sui più piccoli,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di tale fatto e se non ritenga di dover intervenire per impedire che nelle scuole del nostro Paese si verifichino episodi di mancata inclusione a causa di ragioni etniche o razziali.