Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00398

Atto n. 3-00398

Pubblicato il 21 novembre 2018, nella seduta n. 61

MARCUCCI , MISIANI , VALENTE , MANCA , MARINO , STEFANO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

la manovra di bilancio per il 2019 si inserisce in un contesto macroeconomico che desta forti preoccupazioni: nel trimestre luglio-settembre 2018 il prodotto interno lordo italiano ha ristagnato, per la prima volta dopo ben 14 trimestri consecutivi di crescita. L'Istat prefigura una minore crescita sia nel 2018 sia nel 2019 rispetto al quadro programmatico del Governo. L'Ocse a sua volta ha tagliato le stime di crescita all'1 per cento nel 2018 e allo 0,9 per cento nel 2019 e nel 2020;

l'arresto della crescita nazionale avviene dopo tre anni e mezzo contrassegnati da risultati positivi sia sul fronte dei conti pubblici, sia per quanto riguarda la crescita economica e il mercato del lavoro. Le misure introdotte nella manovra di bilancio costituiscono, pertanto, un pericoloso passo indietro rispetto alle scelte adottate nella XVII Legislatura;

l'evidenza empirica insegna che l'espansione del bilancio non si traduce automaticamente in un sostenuto aumento del prodotto, se le misure non sono adeguate a favorire la crescita potenziale nel lungo periodo e se indeboliscono la credibilità del Paese sui mercati finanziari. Con questa manovra di bilancio il Governo accresce l'indebitamento netto, rispetto ai suoi valori tendenziali, in media di 1,3 punti percentuali del PIL all'anno nel triennio 2019-2021 e per il prossimo anno programma di attuare interventi espansivi per circa 34 miliardi di euro, coperti da aumenti delle entrate e riduzioni della spesa per poco più di un terzo, con un aumento del disavanzo di quasi 22 miliardi di euro, ponendosi degli obiettivi di crescita particolarmente ambiziosi, definiti nei fatti più che ottimistici dai più autorevoli osservatori nazionali e internazionali;

l'espansione di bilancio non determinata principalmente dalle spese per investimento, ma piuttosto da voci di spesa corrente, non garantisce la crescita nel medio termine e può anzi metterla in pericolo a lungo andare, e con essa la stabilità del Paese, quando ci si troverà a dover fronteggiare fasi cicliche avverse;

gli effetti della politica di bilancio non possono infatti essere valutati come se essa fosse isolata, dal momento che risentono delle condizioni finanziarie, particolarmente determinanti se in rapporto al PIL il debito pubblico è elevato: dopo soli sei mesi di Governo i segnali di indebolimento dell'economia sono allarmanti, la volatilità sui mercati finanziari è tornata ad aumentare e i tassi di interesse sul debito pubblico sono divenuti molto più elevati rispetto a pochi mesi fa;

l'aumento dello spread, che oggi risulta essere il secondo più alto nella zona euro dopo la Grecia e notevolmente superiore a quello di Paesi come la Spagna, il Portogallo e l'Irlanda, si ripercuote sull'intera economia, ossia su famiglie, imprese e istituzioni finanziarie che detengono il risparmio nazionale, e rispetto al mese di aprile 2018 è già costato ai contribuenti quasi 1,5 miliardi di euro di interessi in più e, ipotizzando tassi coerenti con le attuali aspettative dei mercati, costerebbe oltre 5 miliardi di euro nel 2019 e circa 9 nel 2020, secondo le stime della Banca d'Italia;

gli effetti della protratta incertezza degli investitori sugli orientamenti del Governo, in costante conflitto con le istituzioni europee, e sulla credibilità dell'impegno a conseguire i risultati di crescita annunciati, hanno determinato una crescita dei tassi di interesse sul debito pubblico che rischia dunque di vanificare tutto l'impulso espansivo atteso dall'Esecutivo con l'approvazione della legge di bilancio;

a giudizio degli interroganti, il quadro di finanza pubblica che si delinea è imprudente e difficilmente sostenibile, anche perché corredato da strumenti di politica economica, finanziati in deficit, che non solo non sembrano in grado di garantire i previsti risultati di crescita, ma che, per alcune misure qualificanti del programma di Governo, non sono stati ancora definiti nel dettaglio, come nel caso del reddito di cittadinanza e del pensionamento anticipato, per cui il provvedimento si limita unicamente a istituire due fondi, mentre interventi, messi in campo nella XVII Legislatura, di fondamentale impulso per la crescita attraverso il sostegno agli investimenti delle imprese e il rafforzamento del tessuto industriale, sono stati depotenziati, come nel caso dell'iperammortamento e del credito di imposta per la ricerca;

destano grave preoccupazione anche le osservazioni fortemente critiche emerse durante l'audizione del presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, il 12 novembre, presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, che hanno messo in evidenza non solo i punti in cui la manovra presenta varie criticità sulla base di previsioni poco credibili, ma anche l'esistenza di seri profili di costituzionalità;

non si può non rammentare infatti che lo stesso Presidente della Repubblica ha accompagnato il comunicato con il quale ricordava di aver autorizzato il Governo ai sensi dell'articolo 87, quarto comma, della Costituzione, alla presentazione del disegno di legge di bilancio in esame con una lettera con la quale sollecitava il Governo stesso ad un preciso rispetto degli articoli 81, 97 e 117 della Costituzione e delle valutazioni dell'Ufficio parlamentare di bilancio, previsto dalla legge costituzionale n. 1 del 2012, nonché invitava il Governo a sviluppare, anche nel corso dell'esame parlamentare, il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee;

l'Italia soffre, a giudizio degli interroganti, di un isolamento senza precedenti in Europa e la Commissione UE, dopo aver più volte segnalato al Governo italiano la pericolosità della manovra di bilancio, in data 21 novembre 2018 ha deciso di confermare la bocciatura del progetto di bilancio italiano, ritenendo che l'Italia violi la regola di riduzione del debito,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di tutelare i risparmi degli italiani, l'accesso al credito di famiglie e imprese e le prospettive di sviluppo del nostro sistema economico, a fronte della crescita esponenziale dello spread;

quali iniziative intenda adottare a fronte dell'aumento dei tassi d'interesse che rischiano di ripercuotersi negativamente sui conti pubblici, di indebolire i coefficienti patrimoniali delle banche e di tradursi in una stretta monetaria di proporzioni non sostenibili per il Paese;

se intenda modificare l'impianto della manovra di bilancio al fine di migliorarne la sostenibilità finanziaria e l'efficacia ai fini dello sviluppo economico del Paese;

se intenda chiarire le ragioni di fondo che impediscono al Governo di trovare un accordo in sede europea per evitare l'avvio delle procedure d'infrazione previste dai Trattati europei e le conseguenze negative per il bilancio pubblico, i cittadini e le imprese.