Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00163
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Atto n. 3-00163 (con carattere d'urgenza)
Pubblicato il 3 agosto 2018, nella seduta n. 31
BINETTI - Ai Ministri della difesa e della salute. -
Premesso che a quanto risulta all'interrogante:
dopo 11 anni, l'ispettrice nazionale Sorella Mila Brachetti Peretti ha passato il testimone alla sua segretaria generale Sorella Monica Dialuce Gambino. La cerimonia di "passaggio delle consegne" è avvenuta il 29 ottobre 2014, presso il comitato centrale CRI, alla presenza del sottosegretario di Stato per la Difesa, Domenico Rossi, del capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Claudio Graziano e del Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, dottor Francesco Rocca;
l'ispettrice nazionale Sorella Mila Peretti, nel momento del cambio della guardia, si è detta felice e soddisfatta per la nomina di Sorella Monica Dialuce Gambino, "l'unica che potesse ricoprire questa carica; competente in ogni campo, si è distinta in tutti gli incarichi che ha assolto portandoli a compimento con successo; una nomina che ha incontrato il consenso unanime di tutte le Sorelle d'Italia nelle nostre "primarie" e con la quale per undici anni abbiamo lavorato all'unisono";
Sorella Monica Dialuce Gambino, nuova ispettrice nazionale, ha conseguito il diploma di infermiera volontaria nel 1982 ed ha preso parte a tutti i più importanti eventi formativi e operativi, che hanno visto protagoniste le infermiere volontarie della Croce rossa italiana negli ultimi 20 anni. È stata vice ispettrice nazionale nell'anno 2003 e dall'anno seguente ha assunto e mantenuto la carica di segretaria generale del Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa;
l'attività delle infermiere volontarie della Croce rossa italiana, come è noto, si svolge senza sosta in Italia e all'estero. Oltre al contributo del Corpo per l'assistenza sanitaria nelle missioni operative e nelle esercitazioni delle forze armate, di rilievo è l'impegno sempre "in prima linea". Sono 12.000 le crocerossine italiane: adeguatamente preparate, conosciute e stimate nel mondo intero per competenza e disponibilità;
in questi giorni, però, si sono verificati degli eventi incresciosi di particolare gravità, che testimoniano il clima di tensione all'interno della Croce rossa italiana e che vedrebbe Sorella Monica Dialuce Gambino vittima di una profonda ingiustizia. Nell'ambito delle sue competenze personali e in un momento di particolare delicatezza, nel quale si prepara allo scadere del suo mandato di ispettrice nazionale, ha voluto raccogliere una documentazione relativa allo stato dell'arte della CRI, partendo da una serie di situazioni altamente problematiche, ma già rese note dalla stampa, facilmente reperibili su tutti i canali web e social network ed evidenziati anche nel corso di alcuni iter normativi, in parte ancora in atto;
l'ispettrice nazionale nella preparazione di questa documentazione ha avuto il supporto di alcune delle sue collaboratrici, che hanno predisposto il materiale in 4 buste chiuse, identiche e perfettamente sigillate, lasciate alla sua attenzione nel suo ufficio chiuso a chiave venerdì 27 luglio 2018;
lunedì 30 luglio 2018, però, è stato constatato, con grande sconcerto, l'ammanco di tutte le buste e l'apertura di altra posta personale, che però non è stata prelevata. Di tale grave fatto Sorella Monica Dialuce Gambino ha immediatamente esposto regolare denuncia, sia per sottrazione di posta personale, sia per l'incursione nel suo studio ad opera di presunti estranei. Successivamente alla denuncia, nella stessa giornata, l'ispettrice nazionale è stata convocata dal presidente nazionale, Francesco Rocca;
durante l'incontro, avvenuto nella giornata di martedì 31 luglio lo stesso dottor Rocca affermava di essere stato lui stesso a disporre la sottrazione delle buste dall'ufficio dell'ispettrice nazionale, con un atto a parere dell'interrogante di inaudita invadenza e senza aver dato alcun previo avviso all'ispettrice nel rispetto, sia del suo ruolo di capo di Corpo, che di responsabile dell'ufficio stesso;
il presidente ha detto di aver agito sull'onda del sospetto che la documentazione potesse risultare lesiva per la sua persona e per la stessa CRI, vantando un presunto potere di procedere all'ispezione;
in realtà, in conseguenza di quanto accaduto, la stessa Sorella Monica Dialuce Gambino non ha mai potuto vedere cosa contenessero le buste confezionate dalle sue collaboratrici e lasciate nel suo ufficio, per cui ne può solo immaginare il contenuto, probabilmente nella linea dei menzionati approfondimenti sull'ente in cui lavora, ma senza poterne avere certezza;
il presidente Rocca, invece è in possesso di questo materiale che riguarda le attività della CRI svolte sotto la sua presidenza, e ha sollecitato l'ispettrice nazionale a rassegnare le dimissioni in anticipo rispetto alla scadenza naturale del suo mandato e a fronte di tale gesto avrebbe garantito la definizione bonaria della situazione in atto. Avendo, però, ricevuto una legittima risposta negativa, il giorno successivo, il Presidente ha dato disposizioni al segretario generale, dottor Flavio Ronzi, di emettere due provvedimenti con immediata esecutività;
con il primo si concede l'accesso agli uffici dell'Ispettorato nazionale esclusivamente all'ispettrice nazionale, alla vice ispettrice nazionale, alla segretaria generale e a tutto il personale dipendente dell'associazione in servizio presso gli uffici di via Toscana. Con ciò interdicendolo di fatto a chiunque altro non abbia preventivamente richiesto, con dettagliata motivazione, la sua autorizzazione;
con il secondo si dispone che ogni richiesta proveniente dal Corpo delle infermiere volontarie o comunque riguardante il Corpo stesso deve essere vagliata e ricevere preventiva autorizzazione da parte del presidente nazionale o del vice presidente nazionale. Nello specifico, devono esser autorizzate tutte le attività che comportino oneri a valere sui fondi destinati al Corpo infermiere volontarie: missioni, trasferte o missioni del personale, utilizzo dei veicoli CRI, mobilitazione di risorse strumentali, eccetera;
di fatto il Presidente, con tali provvedimenti, che si aggiungono a quelli già in atto, ha interdetto all'ispettrice nazionale l'esercizio delle sue funzioni. Ora è noto che, comunque, il ruolo dell'ispettrice nazionale delle infermiere volontarie della CRI gode di ampi margini di autonomia e si svolge sotto il diretto patronato del Presidente della Repubblica;
in ultimo, nella giornata di giovedì 2 agosto 2018, è stato emesso un terzo provvedimento, sempre a firma del segretario generale, dottor Flavio Ronzi, con oggetto "Rilascio locali Ente Strumentale e conseguenti procedure di trasferimento". Con lo stesso s'intende ottenere: la raccolta e catalogazione anche in formato elettronico di tutta la documentazione presente presso gli uffici dell'Ispettorato infermiere volontarie, entro il 17 agosto 20018 e successivo trasferimento presso gli spazi della Caserma Pierantoni; operazioni di rilascio dei locali di via Toscana, di trasferimento degli arredi, allestimento e predisposizione dei locali presso la caserma Pierantoni, da concludersi entro il mese di settembre,
si chiede di sapere:
come i Ministri in indirizzo intendano tutelare la dignità, l'autonomia e lo stesso ruolo dell'ispettrice nazionale Sorella Monica Dialuce Gambino davanti a fatti che comunque evidenziano una appropriazione indebita della sua posta personale, prima ancora che professionale, sottratti a giudizio dell'interrogante con abuso di potere e ingerenza nel suo stesso ufficio;
se ritengano di intervenire in merito ai fatti descritti, raccolti e contenuti nei dossier, che evidenziano aree di ambiguità nella gestione dell'ente stesso, ed in caso affermativo come evitare il ripetersi episodi di questo tenore.