Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00715

Atto n. 1-00715

Pubblicato il 25 gennaio 2017, nella seduta n. 747
Esame concluso nella seduta n. 771 dell'Assemblea (28/02/2017)

PETRAGLIA , BOCCHINO , DE PETRIS , BAROZZINO , CERVELLINI , DE CRISTOFARO , CAMPANELLA , MINEO

Il Senato,

premesso che:

il concorso pubblico rimane il sistema di reclutamento più trasparente e democratico, mentre la chiamata diretta degli insegnanti, prevista dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, da parte del dirigente scolastico lede il principio costituzionale della libertà di insegnamento e non è garanzia della sua qualità;

il piano straordinario di assunzioni contenuto nella legge non ha risolto il problema del precariato storico, lasciando insoluto il dramma dei docenti della seconda fascia, dove sono collocati docenti abilitati, attraverso percorsi TFA (tirocini formativi attivi) e PAS (percorsi abilitanti speciali), con tanti anni di servizio, anche in materie come matematica per la scuola superiore di primo grado o il sostegno, assenti nelle graduatorie ad esaurimento;

sono migliaia i docenti in terza fascia d'istituto che hanno garantito in questi anni il funzionamento delle scuole, soprattutto di quei territori dove vi è una carenza consistente di personale abilitato;

considerato che:

il concorso del 2015 è stato bandito senza che fossero prima state completamente vuotate le graduatorie ad esaurimento e senza aver dato risposta agli attuali abilitati di seconda fascia;

il comma 132 dell'art. 1 della legge stanzia 10 milioni di euro, e depone per una previsione di sentenze favorevoli ai ricorrenti che in realtà ricorreranno non solo per il risarcimento ma anche e soprattutto per la stabilizzazione e la ricostruzione della carriera;

migliaia di cattedre sono risultate non coperte per un lungo periodo anche a causa delle assegnazioni provvisorie terminate in alcuni casi a dicembre 2016;

ritenuto che:

ad oggi, si parla di 21.000 cattedre non coperte da personale a tempo indeterminato, ed è contradditorio pensare che i docenti chiamati a ricoprirle sono gli stessi giudicati non all'altezza di un posto di ruolo dall'ultimo concorso. Lo Stato, dunque, si serve del contributo di professionisti che hanno i titoli, che a norma di legge possono entrare in aula, spiegare, interrogare, esaminare, ma non riconosce loro il diritto alla stabilità;

a parere dei presentatori di questo atto di indirizzo, al fine di garantire la continuità e la stabilità dei docenti di sostegno consentendo l'innalzamento dei livelli essenziali delle prestazioni, andrebbe inserito l'allineamento tra l'organico di diritto e l'organico di fatto, circa 30.000 posti in deroga ogni anno, così come teorizzato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca,

impegna il Governo:

1) a trovare prima una soluzione definitiva, come un concorso riservato per soli titoli, che agisca in modo pluriennale per tutti coloro che sono abilitati e siano in possesso dei requisiti per la stabilizzazione, così come stabilito dalla giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea;

2) a rendere possibile l'accesso ai contratti a tempo indeterminato ai docenti della seconda fascia di istituto là dove le discipline non hanno più aspiranti nelle graduatorie ad esaurimento;

3) ad applicare comunque la direttiva europea nei processi di stabilizzazione, prima di procedere a un nuovo concorso;

4) a modificare il comma 131 che dispone il limite dei 36 mesi (anche non continuativi) per la durata dei contratti di lavoro a tempo determinato, stipulati a decorrere dal 1° settembre 2016, del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario per la copertura di posti vacanti e disponibili, prevedendo che il fondo di cui al comma 132, pari a 10 milioni di euro, venga utilizzato ai fini della stabilizzazione di quanti hanno maturato il diritto previsto dalla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea;

5) ad indire un nuovo ciclo di TFA o PAS, necessario ai docenti delle terze fasce di istituto per non essere esclusi dal prossimo concorso, a cui si può accedere solo se abilitati;

6) ad attivarsi altresì al fine di velocizzare il nuovo ciclo di specializzazione sul sostegno, già annunciato a dicembre 2016, vista la carenza di docenti specializzati e l'ampio ricorso nelle supplenze a docenti senza titolo;

7) a provvedere all'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei diplomati magistrali con titolo conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 , per dar seguito a un diritto riconosciuto dal Consiglio di Stato, ma soprattutto per garantire la continuità didattica, lesa dal continuo cambio di insegnanti, dovuto al balletto delle ordinanze, sfalsate nei tempi.