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Il Presidente: Discorsi

Quarto anniversario della strage di Nassiriya

Discorso pronunciato nell'Aula del Senato, in apertura della 249a seduta

Onorevoli colleghi, il 12 novembre di quattro anni fa morivano per mano assassina a Nassiriya 19 nostri connazionali. Nella ricorrenza di questo tragico anniversario sono certo di interpretare il pensiero di tutta l'Assemblea aprendo i lavori con un momento di raccoglimento dedicato a quei valorosi figli dell'Italia ed al loro sacrificio. Quella terribile strage lasciò sgomento il Paese, scrivendo una delle pagine più drammatiche, accomunandolo in un dolore intenso e sincero.

Oggi, come allora, un'intera comunità nazionale si sente vicina ai loro familiari e rinnova ad essi il sentimento di vicinanza e di affetto mai sopito. L'Italia non ha dimenticato e non dimenticherà mai i martiri di Nassiriya. Non ha dimenticato e non dimenticherà la generosa azione, nella martoriata terra irachena, affinché per quel popolo potesse avvicinarsi una prospettiva di pace, serena e proficua convivenza, così come l'Italia è unita e si stringe attorno alle donne e agli uomini che, mandati dal nostro Paese nei luoghi dove le guerre ed i conflitti hanno portato morte e distruzione, lavorano con coraggio ed abnegazione perché queste situazioni di dolore e d'ingiustizia scompaiano.

Il Senato della Repubblica ricorda oggi con commozione e riconoscenza i caduti di Nasiriya. Un momento di raccoglimento, colleghi. (L'Assemblea in piedi osserva un momento di raccoglimento).

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