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691ª Seduta pubblica

Martedì 4 ottobre 2016 alle ore 16:32

Comunicato di seduta

L'Assemblea ha avviato l'esame congiunto dei ddl n. 2521, Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015, e n. 2522, Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016, già approvati dalla Camera dei deputati.

Il relatore, sen. Santini (PD), illustrando il ddl n. 2521, ha evidenziato che i risultati della gestione di competenza mostrano per il saldo netto da finanziare un risultato negativo di circa 41,5 miliardi di euro, in miglioramento rispetto all'anno precedente (52,8 miliardi) e alle previsioni definitive dell'assestamento (-65,5 miliardi). Il risparmio pubblico evidenzia un risultato negativo di -9 miliardi, in peggioramento rispetto agli ultimi anni ma in miglioramento rispetto alle previsioni (-33,4 miliardi). Il ricorso al mercato si è attestato su 257 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto all'anno precedente. L'entità complessiva di accertamenti di entrata, comprensivi delle entrate per accensione di prestiti, pari a 829,1 miliardi di euro, evidenzia un andamento negativo rispetto all'anno precedente (-11 miliardi di euro). Tuttavia, se depurate delle entrate da accensione prestiti, le entrate accertate finali sono in aumento di 19 miliardi rispetto all'anno precedente (+3,5 per cento). Gli impegni complessivi di spesa che, incluse le spese per rimborso prestiti, ammontano a 826,6 miliardi, presentano, rispetto ai risultati dell'anno precedente, un aumento complessivo di 16 miliardi di euro (+2 per cento). Il peso della spesa complessiva, in rapporto al PIL, è aumentato dal 50,2 per cento del 2014 al 50,5 per cento del PIL del 2015. Per ciò che attiene alla spesa corrente, gli impegni sono stati pari a 569,8 miliardi di euro con un aumento rispetto all'anno precedente di 43,6 miliardi, pari all' 8,3 per cento. Gli impegni per redditi da lavoro dipendente sono stabili, mentre aumentano da 250,6 a 271,2 miliardi i trasferimenti ad amministrazioni pubbliche (amministrazioni locali ed enti previdenziali). Le spese in conto capitale, con impegni pari a 41,3 miliardi, segnalano una riduzione rispetto al 2014 del 46,2 per cento (-35,5 miliardi). I residui attivi ammontano a 208,2 miliardi di euro e i residui passivi a 113 miliardi di euro, con una eccedenza attiva di 95,2 miliardi di euro. La gestione di cassa presenta un andamento analogo a quella di competenza, evidenziando un miglioramento rispetto alle previsioni definitive ma un peggioramento dei saldi rispetto al 2014. Il conto generale del patrimonio evidenzia una eccedenza passiva di 1.758 miliardi, con un peggioramento di circa 66,8 miliardi rispetto alla situazione patrimoniale a fine 2014 (-3,75 per cento), dovuto ad una diminuzione delle attività (-6 miliardi) e ad un incremento delle passività (+60,9 miliardi). In particolare, il totale delle attività ammonta a 962,6 miliardi di euro; il totale delle passività ammonta a 2.721 miliardi circa e si riferisce interamente a passività di natura finanziaria.

Il relatore, sen. Fravezzi (Aut), ha illustrato il ddl n. 2522. Rispetto alle previsioni iniziali della legge di bilancio per il 2016, il ddl di assestamento evidenzia, in termini di competenza, un miglioramento del ricorso al mercato e un peggioramento del saldo netto da finanziare, del risparmio pubblico e dell'avanzo primario. Il saldo netto da finanziare presenta una variazione di segno negativo pari nel complesso a quasi 1,1 miliardi e si attesta su di un valore negativo di -35.355 milioni, poco al di sotto del limite massimo stabilito dalla legge di stabilità per il 2016 (fissato in -35.400 milioni di euro). Con riferimento al risparmio pubblico le previsioni assestate sono peggiorative, rispetto a quelle iniziali, per un valore di 173 milioni (-6,9 per cento). I dati relativi al ricorso al mercato evidenziano nel complesso un impatto positivo sul saldo pari a 1.619 milioni, passando da circa -256,9 a circa -255,3 miliardi (+0,6 per cento). Con riferimento invece alle previsioni assestate in termini di cassa, si osserva un peggioramento di tutti i saldi. L'entità del peggioramento del saldo netto da finanziare è di circa 8,9 miliardi (da circa 98,1 a 107 miliardi), quello del risparmio pubblico di poco più di 2 miliardi (da circa -59,3 a circa -61,3 miliardi), mentre la necessità di ricorrere al mercato registra un incremento di 9,3 miliardi, raggiungendo l'importo di oltre 330 miliardi; l'avanzo primario, infine, partendo dal valore negativo di quasi 14 miliardi, giunge ad un importo ugualmente negativo di poco meno di 27,4 miliardi, con un peggioramento percentuale superiore al 96 per cento. L'andamento divergente dei saldi di cassa di parte corrente rispetto a quelli di competenza è attribuita ad una pluralità di fattori. In particolare, con riferimento alle spese correnti, alle ulteriori risorse da destinare alle Regioni per il pagamento di residui passivi relativi alla compartecipazione IVA, alle maggiori dotazioni sui capitoli di trasferimenti alle imprese per i lavoratori portuali e per le Ferrovie dello Stato, ai maggiori trasferimenti all'INPS per 774 milioni. In relazione alle spese in conto capitale, invece, esso è associato a contributi agli investimenti ai Comuni per 1.324 milioni e ai maggiori contributi agli investimenti alle imprese per 1.183 milioni. I residui passivi, al 31 dicembre 2015, ammontano a 109,7 miliardi dei quali 63 miliardi di nuova formazione, derivanti cioè dalla gestione di competenza dell'esercizio finanziario 2015, mentre 46,7 miliardi provenienti dagli esercizi precedenti. La riduzione di circa 3 miliardi dei residui passivi finali, rispetto alla consistenza dell'anno precedente, è riferibile esclusivamente alla sensibile contrazione dei residui di conto capitale (-10,2 miliardi), parzialmente compensata dall'incremento di quelli di parte corrente (7,1 miliardi).

I 4 articoli del ddl intervengono su alcune disposizioni della legge di bilancio per il 2016. In particolare, l'articolo 2 dispone che la quantificazione dell'importo massimo di emissione di titoli pubblici sia portato a 64 miliardi di euro rispetto ai 53,4 miliardi inizialmente previsti. L'articolo 3 interviene sullo stato di previsione del Ministero della difesa, al fine di modificare alcune consistenze organiche. L'articolo 4 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze a ripartire le risorse del Fondo per la sistemazione contabile delle partite iscritte al conto sospeso. Tale fondo viene dotato di 1 miliardo di euro, le risorse non utilizzate nel 2016 potranno essere utilizzate, in conto residui, nell'esercizio successivo.

Nella discussione, che proseguirà domani, sono intervenuti i sen. Boccardo, Ceroni, D'Alì, Gasparri (FI-PdL); Lai (PD); Divina (LN); Giovanna Mangili (M5S). Le opposizioni hanno posto l'accento sui dati negativi dell'assestamento, che riflettono il peggioramento della situazione economica e dei saldi di finanza pubblica, e sui contorni incerti della prossima manovra. In particolare, FI ha evidenziato lo sfilacciamento delle politiche di rigore e l'aumento della spesa a fini di consenso elettorale. LN ha evidenziato l'impatto quasi nullo su crescita e occupazione delle riforme governative. M5S ha denunciato la riduzione degli investimenti e ha criticato in radice un modello economico basato sull'inesauribilità delle risorse, che confonde lo sviluppo con il benessere sociale. I relatori e il sen. Lai (PD) ritengono, invece, che il deterioramento del quadro macroeconomico sia imputabile a fattori endogeni (rallentamento delle economie emergenti, incertezza geopolitica, minaccia terroristica, migrazioni) e che sia necessario rilanciare politiche di crescita a livello europeo.

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