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919ª Seduta pubblica

Mercoledì 20 dicembre 2017 alle ore 09:34

Comunicato di seduta

L'Assemblea ha approvato la proposta organica di modifica del Regolamento del Senato.

La modifica interviene sul procedimento di decisione parlamentare ed è basata su tre linee principali di intervento: composizione dei Gruppi parlamentari basata sul principio della loro tendenziale corrispondenza con i partiti politici; valorizzazione dell'attività delle Commissioni; semplificazione e razionalizzazione dei lavori.

In particolare, l'articolo 1 introduce il principio in base al quale ciascun Gruppo deve rappresentare un partito o un movimento politico che abbia presentato alle elezioni del Senato propri candidati con lo stesso contrassegno. Sono previste misure volte a disincentivare i mutamenti di Gruppo da parte dei singoli senatori. L'articolo 2 introduce il criterio dell'assegnazione dei disegni di legge di norma in sede deliberante o redigente, fatta eccezione per quelli previsti dall'articolo 72 della Costituzione (ddl costituzionali, in materia elettorale, deleghe legislative, ratifiche di trattati, bilanci e consuntivi, decreti-legge in materia di ordine pubblico, collegati alla manovra di finanza pubblica). Anche le informative del Governo, ad eccezione di quelle del Presidente del Consiglio, si svolgeranno in Commissione. L'articolo 3 prevede l'introduzione di sedute uniche con la riserva di due settimane di lavori al mese dedicate esclusivamente alle Commissioni. Per una maggiore armonizzazione con il Regolamento della Camera si prevede che ogni deliberazione sia presa a maggioranza dei presenti (l'astensione non vale più come voto contrario); sono introdotti criteri più restrittivi per lo scrutinio segreto; le votazioni avvengono di regola con procedimento elettronico, restano ad alzata di mano quelle squisitamente procedurali. E' prevista una corsia preferenziale per i ddl di iniziativa popolare ed è reso più incisivo l'istituto della dichiarazione d'urgenza. L'articolo 4 reca disposizioni di coordinamento, che tengono conto della nuova procedura di esame dei bilanci e dei mutamenti intervenuti in materia di adeguamento al diritto dell'Unione europea.

Nella seduta di ieri si è svolta la discussione generale. Oggi, in sede di replica, il relatore, sen. Calderoli (Misto), ha evidenziato la capacità del Senato di autoriformarsi, dotandosi di regole di funzionamento più efficaci. Ha richiamato il lavoro svolto dal Comitato ristretto della Giunta per il Regolamento, sottolineando che la prossimità di elezioni politiche, di cui non si può prevedere l'esito, favorisce il varo di una riforma non condizionata da interessi di parte, tesa a rafforzare il peso dell'istituzione. Ha poi difeso le modifiche volte a contrastare il trasformismo, in particolare la norma che prevede la decadenza dalle cariche del Consiglio di Presidenza in caso di cambiamento del Gruppo di appartenenza. Con riguardo alla previsione di un intervento per Gruppo nella discussione degli emendamenti, ha ricordato che il Regolamento deve tutelare i ruoli della maggioranza e dell' opposizione: il dissenso all'interno del Gruppo può esprimersi in sede di votazione.

All'articolo 1 sono stati approvati l'emendamento 1.1 (testo 2) del sen. Orellana (Aut) e altri, che prevede l'adozione da parte del Consiglio di Presidenza di un codice di condotta al quale i senatori devono attenersi nell'esercizio del mandato; 1.100 (testo 2) del relatore, in base al quale la decadenza del senatore dalle cariche non si applica quando la cessazione sia stata deliberata dal Gruppo di provenienza, ovvero in caso di scioglimento o fusione con altri Gruppi; 1.23 della sen. Bottici (M5S) e altri senatori. All'articolo 2 sono stati approvati l'emendamento 2.3 del sen. Malan (FI-PdL), 2.100 (testo 2) del relatore, 2.5 del sen. Orellana (Aut) e altri, 2.6 (testo 2) del sen. Santangelo (M5S) e altri, 2.15 (testo 2) del sen. Cociancich (PD) e altri. All'articolo 3 sono stati approvati l'emendamento 3.100 (testo 2) del relatore, in base al quale il Presidente o la Conferenza dei Capigruppo possono fissare la trattazione in Assemblea di informative, aventi carattere di urgenza, da parte di Ministri; e gli emendamenti 3.18 (testo 2) e 3.21 (testo 2) del sen. Malan (FI-PdL). Nella votazione a scrutinio segreto è stato respinto l'emendamento 3.8 (testo 3) della sen. Serra (M5S), riguardante la possibilità di ingresso in Aula anche per esigenze specifiche di allattamento. Dopo l'articolo 4, sono stati approvati gli emendamenti del relatore 4.0.100 (testo 2) e 4.0.101, nonché proposte di coordinamento.

Nelle dichiarazioni di voto, il sen. Mazzoni (ALA) ha manifestato dissenso rispetto alle norme sui Gruppi parlamentari, ritenendo che affievoliscano il divieto costituzionale di mandato imperativo; la sen. Bernini (FI-PdL) ha invece espresso apprezzamento per le norme che garantiscono la corrispondenza tra Gruppi e liste elettorali e ha evidenziato che la riforma istituzionale è esito di un'intesa alta tre le forze politiche. Nel dichiarare voto favorevole, i sen. Candiani (LN), Doris Lo Moro (Art.1-MDP) e Loredana De Petris (SI-Sel) hanno manifestato l'orgoglio del Senato che è riuscito a varare una riforma di ampia portata del procedimento legislativo; SI-Sel, tuttavia, avrebbe voluto limitare il ricorso alla questione di fiducia e consentire ai senatori eletti nella stessa lista, anche se in numero inferiore a dieci, di costituire un Gruppo per svolgere pienamente il mandato. Il sen. Buccarella (M5S) ha espresso particolare favore per l'obbligo di esaminare entro tre mesi i ddl di iniziativa popolare, per le norme antitrasformismo, per la valorizzazione dell'attività delle Commissioni e la maggiore pubblicità dei lavori. Il sen. Zanda (PD) ha ricordato la rilevanza dei Regolamenti nelle democrazie parlamentari. Il sen. Zeller (Aut) ha apprezzato la norma specifica che garantisce la costituzione del Gruppo delle minoranze linguistiche. Il sen. Falanga (ALA) ha annunciato voto favorevole alla riforma, mentre la sen. Fucksia (FL) ha giudicato tardivo l'intervento.

La Conferenza dei Capigruppo ha previsto sedute uniche dal 21 al 23 dicembre: oltre alla legge di bilancio, sono previsti in calendario i ddl protezione dei testimoni di giustizia, protezione degli orfani di crimini domestici, elezione di componenti dei consigli della giustizia amministrativa, limite dei mandati del Coni, norme sulla cittadinanza. SI-Sel e Art.1-MDP hanno chiesto di anticipare lo ius soli, ma il sen. Zanda (PD) ha rilevato che non sussistono le condizioni per approvarlo con il voto di fiducia; il sen. Romani (FI-PdL) ha riconosciuto che l'ordine del calendario è dettato da realismo ma si è rammaricato per il mancato accordo sull'estensione della tutela per gli orfani a tutti i minori vittime di omicidi; M5S e LN, e a titolo personale il sen. Tocci (PD), hanno chiesto di inserire l'abolizione dei vitalizi. Tutte le proposte di modifica del calendario sono state respinte.

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