DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei senatori UCCHIELLI e BO
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 16 MAGGIO 1996
Disposizioni per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale della città di Urbino nonchè del territorio dei comuni dell'area culturale del ducato di Montefeltro e Della Rovere
ONOREVOLI SENATORI. - Il presente disegno di legge si richiama alle leggi
23 febbraio 1968, n. 124 (Provvedimenti per la tutela del carattere
artistico e storico della città di Urbino e per le opere di
risanamento igienico e di interesse turistico), e 22 agosto 1985, n. 462
(Ulteriori provvedimenti per la tutela del carattere artistico e storico
della città di Urbino e per le opere di risanamento igienico e di
interesse turistico), nonché alla legge 5 aprile 1993, n. 103
(Interventi per il patrimonio culturale e artistico dell'antico ducato di
Urbino e del Montefeltro), e risponde all'intento di consolidare gli effetti
e di estendere l'intervento ad un ambito territoriale nel quale sono ancora
evidenti i connotati di una prestigiosa tradizione culturale unitaria. Essa
prende inoltre in considerazione lo stato delle infrastrutture viarie, un
tema del quale non puó ormai prescindere qualsiasi proposito di
recupero e valorizzazione di beni culturali e monumentali di cosí
alto valore.
Il significato di Urbino non si esaurisce nel pur grande rilievo della
città, ma coinvolge una regione interamente e consapevolmente segnata
dalla cultura urbinate, unitaria quanto intensa e diffusa. La piú
intima e vitale qualità di Urbino, non é infatti la sua
monumentalità, bensí la magistrale, armoniosa compostezza
della sua civiltà.
Il Palazzo Ducale di Urbino é il primo esempio di dimora signorile
concepita, costruita, adibita a residenza civile. Il potere della signoria
non si isola e non si autoesalta piú nel suo castello, ma si dispone
aperto, comprensivo e luminoso tra le sale e le logge, sede di udienze, di
studio, di ricerca e di insegnamento. Un edificio del genere si ispira
all'idea di un ordine istituzionale, sociale e culturale che armonizzi
potere e società civile, dando al potere stesso la piú piena
legittimazione. Urbino ha dotato di opere analoghe e di ogni altro utile
presidio della comune civiltà ciascun altro centro del suo Stato, il
maggiore come il minore, di residenze ducali, opere pubbliche, forti, ponti,
piazze, strade, botteghe, come di bonifiche, colture, mercati.
Urbino ha pacificato e ingrandito Gubbio e Cagli, sviluppato Fossombrone
e Castel Durante, valorizzato ed accresciuto Pesaro, fortificato San Leo,
Sassocorvaro, Mondavio e Frontone; ha creato industrie di vario tipo,
fornaci, filande, armerie, molini, stamperie.
Urbino ha chiamato a dipingere Piero della Francesca, Paolo Uccello e
tanti altri maestri del Rinascimento. Ha dato i natali e gli anni della
fondamentale e formatrice istruzione a Raffaello e a Bramante. Ha prodotto
con le sue fornaci e con quelle di Castel Durante le piú belle
maioliche del mondo occidentale.
Non c'é quasi nessuno dei centri del territorio dell'antico Ducato
che non abbia un suo palazzo ducale che in qualche modo assomigli a quello
centrale di Urbino, che non abbia edifici di timbro urbinate eretti da
architetti della Forte di Urbino, in speciali modo da Francesco di Giorgio
Martini, e che non abbia soprattutto opere militari di questo grande
architetto: la Rocca di Sassocorvaro, la Rocca di San Leo, la Rocca Costanza
di Pesaro, la Rocca di Senigallia, la Rocca di Mondavio, la Rocca di
Frontone, il Torrione di Cagli e cosí via.
Con il presente disegno di legge noi intendiamo risanare e far rivivere i
preziosi monumenti e la misura rinascimentale della città di Urbino
che é un segno della civiltà occidentale, é un segno
dell'Europa; ma questa volta insieme con Urbino ci sembra giusto toccare
anche quelli che potremmo chiamare dei veri e propri terminali diffusi nel
territorio che vogliono ancora avere un rapporto vivo con il centro.
Questo territorio soffre oggi, tra l'altro, di gravi strozzature che
rendono sempre piú difficile lo scambio di linfa vitale tra il suo
centro e le aree connesse, in particolare il Montefeltro, e al tempo stesso
ostacolano i contatti soprattutto con la vicina Romagna ed il Nord. Tutte le
strade che conducono a Urbino si fanno, a dieci-quindici chilometri dalla
città, estremamente tortuose e strette. La peggiore tra tutte
é quella che si volge appunto verso la Romagna: fatta di un
susseguirsi ininterrotto di curve, spesso sull'orlo di dirupi, che la
rendono pressochè impraticabile e di fatto non praticata che da pochi
veicoli locali. La situazione migliora non appena superato il fiume Foglia,
cioé dopo otto o nove chilometri in linea d'aria. Tale strozzatura ha
gravemente compromesso l'integrità dell'area culturale che ha avuto
per secoli al suo centro la città di Urbino, escludendone di fatto
l'intero Montefeltro, e costituisce inoltre l'ostacolo piú evidente
al recupero di un prestigioso itinerario congiungente Verona e Venezia,
passando per Ravenna e Rimini, appunto con Urbino e con una vasta zona
umbro-toscana di estremo interesse culturale e turistico. Un intervento sul
comprensorio urbinate resterebbe assurdamente incompleto se non prendesse in
considerazione la necessità di rendere veramente accessibili e
fruibili, con un impegno finanziario in sè piuttosto modesto, i beni
culturali e artistici alla cui conservazione e valorizzazione si intende
contribuire.
Noi crediamo che questo disegno di legge, se approvato in modo da
salvaguardare il suo carattere organico, restituirebbe un ruolo attivo nel
centro del Paese al territorio urbinate.
Si tratta di vitalizzare una città, il suo territorio, i suoi
monumenti, le sue attrezzature, la sua università, perchè
possa attuare meglio le sue potenzialità nel turismo,
nell'artigianato, nella scuola e nella ricerca, nei contatti con le varie
regioni e riproporre nel loro valore piú autentico e pieno queste
realtà che sono esemplari e vitali, che sono anche identità
precise di certi paesi importanti che non possono sparire dalle nostre
carte: Mercatello, Sant'Angelo in Vado, Novafeltria, Sant'Agata Feltria.
Sono luoghi generosi, le cui genti hanno sempre servito fedelmente le
istituzioni rimanendo con discrezione nel loro ambito senza prepotenze,
turbative, attese sproporzionate.
Per le ragioni sopra esposte si propone dunque che l'ultima fase degli
interventi avviati con la legge 23 febbraio 1968, n. 124, si estenda ai
centri del territorio che si richiama alla civiltà rinascimentale
urbinate e, nell'adeguare alle esigenze dei nostri tempi le condizioni di
interscambio tra le parti vitali di questo territorio tutelandone l'antico e
ancora fortemente avvertito carattere di area culturale unitaria, ne renda
al tempo stesso piú agevole l'accesso e la fruizione ai visitatori
che vi affluiscono da ogni parte del mondo.
Le opere per le quali é comunque necessario intervenire con
urgenza e completezza sono, distinte per comuni, a titolo indicativo, le
seguenti:
1) Urbino: prosecuzione degli interventi di restauro di Palazzo Ducale
e della Cattedrale; prosecuzione degli interventi di restauro e sistemazione
museale della Rocca dell'Albornoz; restauro e consolidamento della Chiesa e
del Convento di San Bernardino; completamento del restauro e recupero
all'uso pubblico dell'Orto dell'Abbondanza (antiche stalle ducali);
prosecuzione degli interventi di restauro di Palazzo Passionei; avvio degli
interventi di restauro di Palazzo Odasi; restauro e consolidamento del
Palazzo del Collegio Raffaello; restauro e consolidamento di Palazzo Nuovo,
dei Palazzi Gherardi e Chiocci, di Palazzo De Rossi, e di Palazzo Boghi,
restauro del Palazzo del Comune; revisione e restauro delle pavimentazioni
stradali del Centro storico (completamento); restauro e consolidamento delle
mura di cinta del Centro storico; restauro, riqualificazione ed arredo
urbano delle aree verdi prospicienti le mura e il Mercatale; realizzazione
di un sistema di parcheggi per il miglioramento dell'accessibilità e
per l'eliminazione del traffico dal Centro storico; interventi per il
miglioramento dei collegamenti stradali fra Urbino ed il Montefeltro;
individuazione e ripristi no di percorsi tematici e recupero del sistema
difensivo delle torri di guardia e del patrimonio architettonico
extraurbano; creazione di un sistema di parchi per la tutela dell'immagine
storica del territorio di Urbino (area delle Cesane; zone calanchive del
Foglia e dell'Apsa; dorsale di Cavallino);
2) Apecchio: sistemazione del Centro storico;
3) Auditore: ripristino delle strutture della Torre di Belvedere;
ripristino dell'antico borgo fortificato; restauro e risanamento
conservativo dei fabbricati in località Casinina o Casa Nerina;
restauro e risanamento conservativo del Castello di Trappola e della Chiesa
di San Giovanni; recupero e restauro delle case e delle mura di
Castelnuovo-borgo antico;
4) Borgo Pace: restauro dell'Abbazia Lamoli; recupero delle vecchie
torri di avvistamento;
5) Cagli: interventi di restauro del Torrione della Rocca, del Palazzo
Comunale, di Palazzo Duchi di Urbino, della Chiesa di San Domenico, della
Chiesa di San Bartolomeo, della Cattedrale, delle Chiese di San Francesco,
Sant'Angelo Minore, Santa Chiara, Santa Maria della Misericordia,
Sant'Angelo Maggiore, Santa Maria delle Stelle;
6) Cantiano: consolidamento e restauro delle Rocche Gabrielli e di
Colmatrano; restauro e consolidamento della Chiesa di Sant'Ubaldo; restauro
delle mura e degli antichi edifici del Centro storico;
7) Carpegna: consolidamento del Palazzo Comitale dei Conti di
Carpegna; sistemazione del campanile di San Nicoló; consolidamento
della Chiesa di San Sisto; sistemazione della Pieve di Carpegna;
8) Casteldelci: recupero dei ruderi del Castello della Faggiola e
delle Torri di Gattara e del Capoluogo;
9) Colbordolo: restauro del Centro storico (Castello di Colbordolo);
restauro del Centro storico di Montefabbri (Castello); acquisizione
dell'area e del Palazzo Conte Albani;
10) Fermignano: sistemazione museale della Torre romana; sistemazione
a biblioteca e a centro socio-culturale della vecchia sede comunale;
restauro del complesso ex
mulino Falasconi; restauro totale della Pieve ( ex
Chiesa di San Giovanni Battista); restauro del complesso Carotti, di Villa
Conti Bonaventura e delle Chiese di Santa Veneranda e di Santa Maria
Maddalena; recupero funzionale e ambientale di Piazza Garibaldi; creazione
di un parcheggio e di un mercato (via Celli - via Rossini); creazione di
un'area pubblica attrezzata (via Castellaccia);
11) Fossombrone: restauro del Palazzo Vescovile; consolidamento e
restauro della Corte Rossa, della Corte Bassa, e della Corte Alta;
consolidamento e restauro della Chiesa San Filippo e della Chiesa e del
Convento Santissima Annunziata; consolidamento dei torrioni, del maschio e
delle mura perimetrali della Rocca; restauro della facciata principale del
Palazzo Comunale; risanamento del sistema fognario e idrico e pavimentazione
dei quartieri San Maurenzio e Santa Maria;
12) Fratte Rosa: sistemazione del Convento Santa Vittoria; acquisto di
Palazzo Montecchi come sede di Museo permanente; recupero dell'Antica
fornace Eredi Bartoli; acquisto e utilizzo di Palazzo Giusti; restauro di
Palazzo Bonarelli; restauro dell'antica fonte romana, delle mura castellane
di Fratte Rosa e di Torre San Marco, restauro delle Chiese della Madonna
delle Grazie, dei Saletti, di Torre San Marco, di San Giorgio, di Santa
Maria in Castagneto; restauro del Palazzo Comunale;
13) Frontino: recupero globale del Monastero di San Girolamo; bonifica
della fondazione e sottopavimentazione della Chiesa e sistemazione del
chiostro del Convento di Montefiorentino; ripristino del lato sud delle Mura
castellane; restauro e recupero della originaria funzione del mulino;
consolidamento delle volte dei sotterranei di Palazzo Vandini; muri di
sostegno e consolidamento della pendice Nord del capoluogo e recupero
ambientale del Torrente Mutino;
14) Frontone: restauro del Castello;
15) Lunano: recupero conservativo e restauro del Castello e del
Convento del Monte Illuminato;
16) Macerata Feltria: consolidamento e restauro per uso museale e
locale del Palaz zo del Podestà; consolidamento e restauro della
Chiesa di San Francesco, della Torre del Castello, del Convento di Santa
Chiara; del Ponte in Via Gaboardi e del Ponte Lucchini; consolidamento della
Chiesa di San Teodoro, della Chiesa di Sant'Antonio, della Chiesa di San
Giuseppe e della Chiesa di San Michele; consolidamento e restauro della
Chiesa di Santa Chiara; e della Pieve di San Cassiano; pavimentazione e
deflusso delle acque di Via Abstemio e di Via Pelasgi; pavimentazione e rete
fognante di Via Ugo Bassi e di Via Berrettoni; consolidamento e restauro
degli edifici, delle strade e dei vicoli cittadini; consolidamento e
restauro degli edifici di Borgo e di Castello; consolidamento e restauro
delle case coloniche;
17) Maiolo: recupero della Rocca di Maioletto; restauro della Chiesa
di Santa Maria di Antico e della Chiesa di San Biagio in Sant'Apollinare;
restauro del Castello di Antico;
18) Mercatello sul Metauro: recupero di Palazzo Gasparini; recupero
delle mura castellane di Castello della Pieve; restauro dell' ex
Convento di Santa Chiara e della Chiesa di San Francesco; consolidamento
del Palazzo Ducale; restauro del Palazzaccio; recupero funzionale del Teatro
A. Bencivenni; opere di trasformazione a parco dell' ex
tabacchificio;
19) Mercatino Conca: sistemazione del Centro storico;
20) Mondavio: consolidamento e restauro della Rocca Roveresca;
consolidamento e restauro delle Chiese di San Francesco, di Sant'Ubaldo di
Cavallara, del Convento dei Cappuccini (completamento), di Santa Maria delle
Quercie; manutenzione straordinaria della Chiesa di San Pietro e della
Chiesa di Santa Maria Assunta di Sant'Andrea di Suasa; consolidamento e
restauro delle mura di Mondavio e di Sant'Andrea di Suasa; rifacimento e
ripristino del selciato del Centro storico di Mondavio e di Sant'Andrea di
Suasa; consolidamento e restauro di Palazzo Giorgio Stoppini, Palazzo Eredi
Giorgi e Palazzo Paci;
21) Montecalvo in Foglia: restauro e consolidamento della torre di
guardia; ripristino delle cinte murarie;
22) Monte Cerignone: restauro e consolidamento della Rocca
Malatestiana poi Feltresca; restauro della Chiesa e del Convento di Santa
Caterina, del Duomo, della Chiesa della Madonna del Soccorso, del Santuario
di Santa Maria in Reclauso, delle ex
Chiese del Conventino e di San Donato; restauro della torre di guardia di
Tassi;
23) Montefelcino: ristrutturazione del Palazzo Feudatario e dell'
ex
Palazzo comunale, risanamento delle mura castellane e delle mura di
Montemontanaro e di Monteguiduccio; restauro delle Chiese di San Cristoforo,
San Michele Arcangelo e San Giovanni; recupero del tessuto urbano del Centro
storico e di quelli di Montemontanaro e di Monteguiduccio; recupero delle
Terme di Valangona;
24) Novalfeltria: risanamento dell'edificio di Villa dei Conti Segni;
restauro della Chiesa di San Biagio e San Carlo in Uffogliano; recupero
della miniera di Perticara a Museo del lavoro minerario;
25) Orciano di Pesaro: sistemazione del Castello di Montebello;
26) Peglio: recupero del circuito murario e della torre medioevale;
recupero del Castello di Paganica; recupero della Chiesa di Santa Mustiola;
27) Pennabilli: consolidamento e restauro delle Mura Malatestiane, di
Porta Malatesta, del Torrione del Castello di Penna e del Torrione delle
Monache (Castello di Billi); ripristino nella forma antica di Porta Carboni;
intervento conservativo della parte alta del Castello di Billi;
consolidamento della Torre Malatestiana del Castello di Maciano e del
Chiostro del Convento di Maciano;
28) Pergola: restauro della Rocca e della ex
civica residenza;
29) Petriano: consolidamento delle mura castellane e rifacimento della
scalinata di accesso al Centro storico; restauro delle Chiese di Santa Maria
in Calabria, di San Martino e di San Giovanni Battista di Riceci;
30) Piandimeleto: consolidamento e restauro di Palazzo Oliva, della
Chiesa di Sant'Agostino, dell'Abbazia del Mutino in località
Monastero, dei Castelli di San Sisto e di Cavoleto;
31) Pietrarubbia: consolidamento e recupero funzionale del tessuto
urbano del borgo medioevale;
32) Piobbico: completamento della sistemazione del Castello
Brancaleoni;
33) San Costanzo: restauro della cittadella simbolica attribuita a
Francesco di Giorgio Martini;
34) San Leo: consolidamento della parete rocciosa sottostante la porta
di accesso al capoluogo; restauro e consolidamento del Duomo; restauro e
consolidamento del Palazzo Mediceo ex
Della Rovere;
35) Sant'Agata Feltria: restauro consenativo e consolidamento della
Rocca Fregoso; restauro conservativo e consolidamento della Collegiata di
Sant'Agata; restauro conservativo e consolidamento della Chiesa e del
Convento di San Girolamo; della Chiesa e del Convento dei Cappuccini; del
Castello e dell'antico borgo di Petrella Guidi; restauro e risanamento
conservativo del Palazzo ex
Pretoriale; restauro conservativo e consolidamento di Palazzo Maffei e di
Palazzo Fregoso; consolidamento e recupero dei Centri storici di Sant'Agata
e di Petrella Guidi; ricostruzione ed adeguamento strutturale della strada
di collegamento alla statale 258 "Marecchia""; realizzazione dei parcheggi
di Sant'Agata Feltria e di Petrella Guidi;
36) Sant'Angelo in Lizzola: consolidamento delle mura;
37) Sant'Angelo in Vado: restauro del Palazzetto, del Convento e delle
Chiese di Santa Maria degli Angeli, Santa Maria dei Servi e di San Filippo;
38) Sant'Ippolito: acquisto e recupero del complesso denominato "La
Palazzina"; restauro del Castello e della sua Chiesa; restauro delle opere
in pietra arenaria eseguite per i duchi dagli scalpellini locali e acquisto
e recupero del Palazzo Luzi da destinare a Museo dell'arte scalpellina;
39) Sassocorvaro: restauro della Rocca Ubaldinesca; consolidamento e
sistemazione delle mura; acquisizione e ripristino di Palazzo Battelli; e di
Palazzo Gentili; consolidamento della cinta muraria e della Rocca di San
Donato; sistemazione delle mura e della porta d'accesso del castello di
Piagnano;
40) Sassofeltrio: restauro della Rocca;
41) Talamello: sistemazione del Centro storico;
42) Tavoleto: consolidamento e restauro delle mura di cinta del borgo
fortificato e risanamento conservativo del Centro storico;
43) Urbania: restauro del teatro Bramante; restauro del Palazzo
Ducale.
Il presente disegno di legge consta di tre articoli. Nell'articolo 1 si
definisce l'area di intervento; sua parte integrante é la tabella A
in cui figura l'elenco dei comuni interessati, per i quali un comitato
composto dai rappresentanti dei Ministeri e degli enti locali ed economici
deve definire gli interventi specifici.
Nell'articolo 2 sono indicati i Ministeri e gli enti locali ed economici
costituenti il comitato che, con apposita procedura, provvede alla
definizione del piano di intervento.
Nell'articolo 3 é indicata la spesa necessaria e la relativa
copertura finanziaria.
DISEGNO DI LEGGE |
Art. 1.
1. Il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed
ambientale della città di Urbino, nonchè dei territori dei
comuni di cui alla tabella A allegata alla presente legge, appartenenti
all'area culturale del Ducato di Montefeltro e Della Rovere, sono di
interesse nazionale e per il loro perseguimento si applicano le disposizioni
della presente legge.
|
Art. 2.
1. Il Ministro per i beni culturali e ambientali e il Ministro dei lavori
pubblici promuovono una intesa tra tutte le amministrazioni statali, la
regione Marche, i comuni e gli enti pubblici, anche economici, interessati,
che individui le azioni, gli interventi e le opere necessarie al
perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1.
|
Art. 3.
1. Per le finalità della presente legge é autorizzata la
spesa di lire 200 miliardi negli anni 1996-1998, di cui lire 50 miliardi per
l'anno 1996, lire 75 miliardi per l'anno 1997 e lire 75 miliardi per il
1998.
|