Legislatura 13º - Disegno di legge N. 415

SENATO DELLA REPUBBLICA

———–     XIII LEGISLATURA    ———–





N. 415


DISEGNO DI LEGGE




d'iniziativa dei senatori UCCHIELLI e BO

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 16 MAGGIO 1996

Disposizioni per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale della città di Urbino nonchè del territorio dei comuni dell'area culturale del ducato di Montefeltro e Della Rovere






ONOREVOLI SENATORI. - Il presente disegno di legge si richiama alle leggi 23 febbraio 1968, n. 124 (Provvedimenti per la tutela del carattere artistico e storico della città di Urbino e per le opere di risanamento igienico e di interesse turistico), e 22 agosto 1985, n. 462 (Ulteriori provvedimenti per la tutela del carattere artistico e storico della città di Urbino e per le opere di risanamento igienico e di interesse turistico), nonché alla legge 5 aprile 1993, n. 103 (Interventi per il patrimonio culturale e artistico dell'antico ducato di Urbino e del Montefeltro), e risponde all'intento di consolidare gli effetti e di estendere l'intervento ad un ambito territoriale nel quale sono ancora evidenti i connotati di una prestigiosa tradizione culturale unitaria. Essa prende inoltre in considerazione lo stato delle infrastrutture viarie, un tema del quale non puó ormai prescindere qualsiasi proposito di recupero e valorizzazione di beni culturali e monumentali di cosí alto valore.
Il significato di Urbino non si esaurisce nel pur grande rilievo della città, ma coinvolge una regione interamente e consapevolmente segnata dalla cultura urbinate, unitaria quanto intensa e diffusa. La piú intima e vitale qualità di Urbino, non é infatti la sua monumentalità, bensí la magistrale, armoniosa compostezza della sua civiltà.
Il Palazzo Ducale di Urbino é il primo esempio di dimora signorile concepita, costruita, adibita a residenza civile. Il potere della signoria non si isola e non si autoesalta piú nel suo castello, ma si dispone aperto, comprensivo e luminoso tra le sale e le logge, sede di udienze, di studio, di ricerca e di insegnamento. Un edificio del genere si ispira all'idea di un ordine istituzionale, sociale e culturale che armonizzi potere e società civile, dando al potere stesso la piú piena legittimazione. Urbino ha dotato di opere analoghe e di ogni altro utile presidio della comune civiltà ciascun altro centro del suo Stato, il maggiore come il minore, di residenze ducali, opere pubbliche, forti, ponti, piazze, strade, botteghe, come di bonifiche, colture, mercati.
Urbino ha pacificato e ingrandito Gubbio e Cagli, sviluppato Fossombrone e Castel Durante, valorizzato ed accresciuto Pesaro, fortificato San Leo, Sassocorvaro, Mondavio e Frontone; ha creato industrie di vario tipo, fornaci, filande, armerie, molini, stamperie.
Urbino ha chiamato a dipingere Piero della Francesca, Paolo Uccello e tanti altri maestri del Rinascimento. Ha dato i natali e gli anni della fondamentale e formatrice istruzione a Raffaello e a Bramante. Ha prodotto con le sue fornaci e con quelle di Castel Durante le piú belle maioliche del mondo occidentale.
Non c'é quasi nessuno dei centri del territorio dell'antico Ducato che non abbia un suo palazzo ducale che in qualche modo assomigli a quello centrale di Urbino, che non abbia edifici di timbro urbinate eretti da architetti della Forte di Urbino, in speciali modo da Francesco di Giorgio Martini, e che non abbia soprattutto opere militari di questo grande architetto: la Rocca di Sassocorvaro, la Rocca di San Leo, la Rocca Costanza di Pesaro, la Rocca di Senigallia, la Rocca di Mondavio, la Rocca di Frontone, il Torrione di Cagli e cosí via.
Con il presente disegno di legge noi intendiamo risanare e far rivivere i preziosi monumenti e la misura rinascimentale della città di Urbino che é un segno della civiltà occidentale, é un segno dell'Europa; ma questa volta insieme con Urbino ci sembra giusto toccare anche quelli che potremmo chiamare dei veri e propri terminali diffusi nel territorio che vogliono ancora avere un rapporto vivo con il centro.
Questo territorio soffre oggi, tra l'altro, di gravi strozzature che rendono sempre piú difficile lo scambio di linfa vitale tra il suo centro e le aree connesse, in particolare il Montefeltro, e al tempo stesso ostacolano i contatti soprattutto con la vicina Romagna ed il Nord. Tutte le strade che conducono a Urbino si fanno, a dieci-quindici chilometri dalla città, estremamente tortuose e strette. La peggiore tra tutte é quella che si volge appunto verso la Romagna: fatta di un susseguirsi ininterrotto di curve, spesso sull'orlo di dirupi, che la rendono pressochè impraticabile e di fatto non praticata che da pochi veicoli locali. La situazione migliora non appena superato il fiume Foglia, cioé dopo otto o nove chilometri in linea d'aria. Tale strozzatura ha gravemente compromesso l'integrità dell'area culturale che ha avuto per secoli al suo centro la città di Urbino, escludendone di fatto l'intero Montefeltro, e costituisce inoltre l'ostacolo piú evidente al recupero di un prestigioso itinerario congiungente Verona e Venezia, passando per Ravenna e Rimini, appunto con Urbino e con una vasta zona umbro-toscana di estremo interesse culturale e turistico. Un intervento sul comprensorio urbinate resterebbe assurdamente incompleto se non prendesse in considerazione la necessità di rendere veramente accessibili e fruibili, con un impegno finanziario in sè piuttosto modesto, i beni culturali e artistici alla cui conservazione e valorizzazione si intende contribuire.
Noi crediamo che questo disegno di legge, se approvato in modo da salvaguardare il suo carattere organico, restituirebbe un ruolo attivo nel centro del Paese al territorio urbinate.
Si tratta di vitalizzare una città, il suo territorio, i suoi monumenti, le sue attrezzature, la sua università, perchè possa attuare meglio le sue potenzialità nel turismo, nell'artigianato, nella scuola e nella ricerca, nei contatti con le varie regioni e riproporre nel loro valore piú autentico e pieno queste realtà che sono esemplari e vitali, che sono anche identità precise di certi paesi importanti che non possono sparire dalle nostre carte: Mercatello, Sant'Angelo in Vado, Novafeltria, Sant'Agata Feltria. Sono luoghi generosi, le cui genti hanno sempre servito fedelmente le istituzioni rimanendo con discrezione nel loro ambito senza prepotenze, turbative, attese sproporzionate.
Per le ragioni sopra esposte si propone dunque che l'ultima fase degli interventi avviati con la legge 23 febbraio 1968, n. 124, si estenda ai centri del territorio che si richiama alla civiltà rinascimentale urbinate e, nell'adeguare alle esigenze dei nostri tempi le condizioni di interscambio tra le parti vitali di questo territorio tutelandone l'antico e ancora fortemente avvertito carattere di area culturale unitaria, ne renda al tempo stesso piú agevole l'accesso e la fruizione ai visitatori che vi affluiscono da ogni parte del mondo.
Le opere per le quali é comunque necessario intervenire con urgenza e completezza sono, distinte per comuni, a titolo indicativo, le seguenti:

1) Urbino: prosecuzione degli interventi di restauro di Palazzo Ducale e della Cattedrale; prosecuzione degli interventi di restauro e sistemazione museale della Rocca dell'Albornoz; restauro e consolidamento della Chiesa e del Convento di San Bernardino; completamento del restauro e recupero all'uso pubblico dell'Orto dell'Abbondanza (antiche stalle ducali); prosecuzione degli interventi di restauro di Palazzo Passionei; avvio degli interventi di restauro di Palazzo Odasi; restauro e consolidamento del Palazzo del Collegio Raffaello; restauro e consolidamento di Palazzo Nuovo, dei Palazzi Gherardi e Chiocci, di Palazzo De Rossi, e di Palazzo Boghi, restauro del Palazzo del Comune; revisione e restauro delle pavimentazioni stradali del Centro storico (completamento); restauro e consolidamento delle mura di cinta del Centro storico; restauro, riqualificazione ed arredo urbano delle aree verdi prospicienti le mura e il Mercatale; realizzazione di un sistema di parcheggi per il miglioramento dell'accessibilità e per l'eliminazione del traffico dal Centro storico; interventi per il miglioramento dei collegamenti stradali fra Urbino ed il Montefeltro; individuazione e ripristi no di percorsi tematici e recupero del sistema difensivo delle torri di guardia e del patrimonio architettonico extraurbano; creazione di un sistema di parchi per la tutela dell'immagine storica del territorio di Urbino (area delle Cesane; zone calanchive del Foglia e dell'Apsa; dorsale di Cavallino);
2) Apecchio: sistemazione del Centro storico;
3) Auditore: ripristino delle strutture della Torre di Belvedere; ripristino dell'antico borgo fortificato; restauro e risanamento conservativo dei fabbricati in località Casinina o Casa Nerina; restauro e risanamento conservativo del Castello di Trappola e della Chiesa di San Giovanni; recupero e restauro delle case e delle mura di Castelnuovo-borgo antico;
4) Borgo Pace: restauro dell'Abbazia Lamoli; recupero delle vecchie torri di avvistamento;
5) Cagli: interventi di restauro del Torrione della Rocca, del Palazzo Comunale, di Palazzo Duchi di Urbino, della Chiesa di San Domenico, della Chiesa di San Bartolomeo, della Cattedrale, delle Chiese di San Francesco, Sant'Angelo Minore, Santa Chiara, Santa Maria della Misericordia, Sant'Angelo Maggiore, Santa Maria delle Stelle;
6) Cantiano: consolidamento e restauro delle Rocche Gabrielli e di Colmatrano; restauro e consolidamento della Chiesa di Sant'Ubaldo; restauro delle mura e degli antichi edifici del Centro storico;
7) Carpegna: consolidamento del Palazzo Comitale dei Conti di Carpegna; sistemazione del campanile di San Nicoló; consolidamento della Chiesa di San Sisto; sistemazione della Pieve di Carpegna;
8) Casteldelci: recupero dei ruderi del Castello della Faggiola e delle Torri di Gattara e del Capoluogo;
9) Colbordolo: restauro del Centro storico (Castello di Colbordolo); restauro del Centro storico di Montefabbri (Castello); acquisizione dell'area e del Palazzo Conte Albani;
10) Fermignano: sistemazione museale della Torre romana; sistemazione a biblioteca e a centro socio-culturale della vecchia sede comunale; restauro del complesso ex mulino Falasconi; restauro totale della Pieve ( ex Chiesa di San Giovanni Battista); restauro del complesso Carotti, di Villa Conti Bonaventura e delle Chiese di Santa Veneranda e di Santa Maria Maddalena; recupero funzionale e ambientale di Piazza Garibaldi; creazione di un parcheggio e di un mercato (via Celli - via Rossini); creazione di un'area pubblica attrezzata (via Castellaccia);
11) Fossombrone: restauro del Palazzo Vescovile; consolidamento e restauro della Corte Rossa, della Corte Bassa, e della Corte Alta; consolidamento e restauro della Chiesa San Filippo e della Chiesa e del Convento Santissima Annunziata; consolidamento dei torrioni, del maschio e delle mura perimetrali della Rocca; restauro della facciata principale del Palazzo Comunale; risanamento del sistema fognario e idrico e pavimentazione dei quartieri San Maurenzio e Santa Maria;
12) Fratte Rosa: sistemazione del Convento Santa Vittoria; acquisto di Palazzo Montecchi come sede di Museo permanente; recupero dell'Antica fornace Eredi Bartoli; acquisto e utilizzo di Palazzo Giusti; restauro di Palazzo Bonarelli; restauro dell'antica fonte romana, delle mura castellane di Fratte Rosa e di Torre San Marco, restauro delle Chiese della Madonna delle Grazie, dei Saletti, di Torre San Marco, di San Giorgio, di Santa Maria in Castagneto; restauro del Palazzo Comunale;
13) Frontino: recupero globale del Monastero di San Girolamo; bonifica della fondazione e sottopavimentazione della Chiesa e sistemazione del chiostro del Convento di Montefiorentino; ripristino del lato sud delle Mura castellane; restauro e recupero della originaria funzione del mulino; consolidamento delle volte dei sotterranei di Palazzo Vandini; muri di sostegno e consolidamento della pendice Nord del capoluogo e recupero ambientale del Torrente Mutino;
14) Frontone: restauro del Castello;
15) Lunano: recupero conservativo e restauro del Castello e del Convento del Monte Illuminato;
16) Macerata Feltria: consolidamento e restauro per uso museale e locale del Palaz zo del Podestà; consolidamento e restauro della Chiesa di San Francesco, della Torre del Castello, del Convento di Santa Chiara; del Ponte in Via Gaboardi e del Ponte Lucchini; consolidamento della Chiesa di San Teodoro, della Chiesa di Sant'Antonio, della Chiesa di San Giuseppe e della Chiesa di San Michele; consolidamento e restauro della Chiesa di Santa Chiara; e della Pieve di San Cassiano; pavimentazione e deflusso delle acque di Via Abstemio e di Via Pelasgi; pavimentazione e rete fognante di Via Ugo Bassi e di Via Berrettoni; consolidamento e restauro degli edifici, delle strade e dei vicoli cittadini; consolidamento e restauro degli edifici di Borgo e di Castello; consolidamento e restauro delle case coloniche;
17) Maiolo: recupero della Rocca di Maioletto; restauro della Chiesa di Santa Maria di Antico e della Chiesa di San Biagio in Sant'Apollinare; restauro del Castello di Antico;
18) Mercatello sul Metauro: recupero di Palazzo Gasparini; recupero delle mura castellane di Castello della Pieve; restauro dell' ex Convento di Santa Chiara e della Chiesa di San Francesco; consolidamento del Palazzo Ducale; restauro del Palazzaccio; recupero funzionale del Teatro A. Bencivenni; opere di trasformazione a parco dell' ex tabacchificio;
19) Mercatino Conca: sistemazione del Centro storico;
20) Mondavio: consolidamento e restauro della Rocca Roveresca; consolidamento e restauro delle Chiese di San Francesco, di Sant'Ubaldo di Cavallara, del Convento dei Cappuccini (completamento), di Santa Maria delle Quercie; manutenzione straordinaria della Chiesa di San Pietro e della Chiesa di Santa Maria Assunta di Sant'Andrea di Suasa; consolidamento e restauro delle mura di Mondavio e di Sant'Andrea di Suasa; rifacimento e ripristino del selciato del Centro storico di Mondavio e di Sant'Andrea di Suasa; consolidamento e restauro di Palazzo Giorgio Stoppini, Palazzo Eredi Giorgi e Palazzo Paci;
21) Montecalvo in Foglia: restauro e consolidamento della torre di guardia; ripristino delle cinte murarie;
22) Monte Cerignone: restauro e consolidamento della Rocca Malatestiana poi Feltresca; restauro della Chiesa e del Convento di Santa Caterina, del Duomo, della Chiesa della Madonna del Soccorso, del Santuario di Santa Maria in Reclauso, delle ex Chiese del Conventino e di San Donato; restauro della torre di guardia di Tassi;
23) Montefelcino: ristrutturazione del Palazzo Feudatario e dell' ex Palazzo comunale, risanamento delle mura castellane e delle mura di Montemontanaro e di Monteguiduccio; restauro delle Chiese di San Cristoforo, San Michele Arcangelo e San Giovanni; recupero del tessuto urbano del Centro storico e di quelli di Montemontanaro e di Monteguiduccio; recupero delle Terme di Valangona;
24) Novalfeltria: risanamento dell'edificio di Villa dei Conti Segni; restauro della Chiesa di San Biagio e San Carlo in Uffogliano; recupero della miniera di Perticara a Museo del lavoro minerario;
25) Orciano di Pesaro: sistemazione del Castello di Montebello;
26) Peglio: recupero del circuito murario e della torre medioevale; recupero del Castello di Paganica; recupero della Chiesa di Santa Mustiola;
27) Pennabilli: consolidamento e restauro delle Mura Malatestiane, di Porta Malatesta, del Torrione del Castello di Penna e del Torrione delle Monache (Castello di Billi); ripristino nella forma antica di Porta Carboni; intervento conservativo della parte alta del Castello di Billi; consolidamento della Torre Malatestiana del Castello di Maciano e del Chiostro del Convento di Maciano;
28) Pergola: restauro della Rocca e della ex civica residenza;
29) Petriano: consolidamento delle mura castellane e rifacimento della scalinata di accesso al Centro storico; restauro delle Chiese di Santa Maria in Calabria, di San Martino e di San Giovanni Battista di Riceci;
30) Piandimeleto: consolidamento e restauro di Palazzo Oliva, della Chiesa di Sant'Agostino, dell'Abbazia del Mutino in località Monastero, dei Castelli di San Sisto e di Cavoleto;
31) Pietrarubbia: consolidamento e recupero funzionale del tessuto urbano del borgo medioevale;
32) Piobbico: completamento della sistemazione del Castello Brancaleoni;
33) San Costanzo: restauro della cittadella simbolica attribuita a Francesco di Giorgio Martini;
34) San Leo: consolidamento della parete rocciosa sottostante la porta di accesso al capoluogo; restauro e consolidamento del Duomo; restauro e consolidamento del Palazzo Mediceo ex Della Rovere;
35) Sant'Agata Feltria: restauro consenativo e consolidamento della Rocca Fregoso; restauro conservativo e consolidamento della Collegiata di Sant'Agata; restauro conservativo e consolidamento della Chiesa e del Convento di San Girolamo; della Chiesa e del Convento dei Cappuccini; del Castello e dell'antico borgo di Petrella Guidi; restauro e risanamento conservativo del Palazzo ex Pretoriale; restauro conservativo e consolidamento di Palazzo Maffei e di Palazzo Fregoso; consolidamento e recupero dei Centri storici di Sant'Agata e di Petrella Guidi; ricostruzione ed adeguamento strutturale della strada di collegamento alla statale 258 "Marecchia""; realizzazione dei parcheggi di Sant'Agata Feltria e di Petrella Guidi;
36) Sant'Angelo in Lizzola: consolidamento delle mura;
37) Sant'Angelo in Vado: restauro del Palazzetto, del Convento e delle Chiese di Santa Maria degli Angeli, Santa Maria dei Servi e di San Filippo;
38) Sant'Ippolito: acquisto e recupero del complesso denominato "La Palazzina"; restauro del Castello e della sua Chiesa; restauro delle opere in pietra arenaria eseguite per i duchi dagli scalpellini locali e acquisto e recupero del Palazzo Luzi da destinare a Museo dell'arte scalpellina;
39) Sassocorvaro: restauro della Rocca Ubaldinesca; consolidamento e sistemazione delle mura; acquisizione e ripristino di Palazzo Battelli; e di Palazzo Gentili; consolidamento della cinta muraria e della Rocca di San Donato; sistemazione delle mura e della porta d'accesso del castello di Piagnano;
40) Sassofeltrio: restauro della Rocca;
41) Talamello: sistemazione del Centro storico;
42) Tavoleto: consolidamento e restauro delle mura di cinta del borgo fortificato e risanamento conservativo del Centro storico;
43) Urbania: restauro del teatro Bramante; restauro del Palazzo Ducale.

Il presente disegno di legge consta di tre articoli. Nell'articolo 1 si definisce l'area di intervento; sua parte integrante é la tabella A in cui figura l'elenco dei comuni interessati, per i quali un comitato composto dai rappresentanti dei Ministeri e degli enti locali ed economici deve definire gli interventi specifici.
Nell'articolo 2 sono indicati i Ministeri e gli enti locali ed economici costituenti il comitato che, con apposita procedura, provvede alla definizione del piano di intervento.
Nell'articolo 3 é indicata la spesa necessaria e la relativa copertura finanziaria.





DISEGNO DI LEGGE



Art. 1.

1. Il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale della città di Urbino, nonchè dei territori dei comuni di cui alla tabella A allegata alla presente legge, appartenenti all'area culturale del Ducato di Montefeltro e Della Rovere, sono di interesse nazionale e per il loro perseguimento si applicano le disposizioni della presente legge.

Art. 2.

1. Il Ministro per i beni culturali e ambientali e il Ministro dei lavori pubblici promuovono una intesa tra tutte le amministrazioni statali, la regione Marche, i comuni e gli enti pubblici, anche economici, interessati, che individui le azioni, gli interventi e le opere necessarie al perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1.
2. L'intesa di cui al comma 1 é definita sulla base delle disponibilità finanziarie della presente legge nonchè di tutte le risorse disponibili nei programmi o bilanci delle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, degli enti pubblici, anche economici, della regione Marche e degli enti locali, compresi eventuali contributi dell'Unione europea. A tal fine i predetti soggetti sono tenuti a comunicare le disponibilità predette. L'intesa definisce altresí le modalità di coordinamento.
3. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del Ministro per i beni culturali e ambientali e del Ministro dei lavori pubblici, sono finalizzate le disponibilità della presente legge e coordinate tutte le altre disponibilità definite ai sensi del comma 2, ed é approvata, nei limiti delle predette disponibilità, l'intesa di cui al presente articolo. L'intesa approvata é vincolante per tutti i soggetti interessati, che sono tenuti all'osservanza dei termini e delle modalità definiti dal decreto predetto.
4. Le opere individuate sono di pubblica utilità e dichiarate urgenti.
5. Ove l'intesa non si realizzi entro sei mesi dalla richiesta, il Ministro per i beni culturali e ambientali e il Ministro dei lavori pubblici definiscono, di intesa fra loro, la proposta di finalizzazione delle risorse di cui alla presente legge e le necessarie misure di coordinamento ai fini del comma 3.

Art. 3.

1. Per le finalità della presente legge é autorizzata la spesa di lire 200 miliardi negli anni 1996-1998, di cui lire 50 miliardi per l'anno 1996, lire 75 miliardi per l'anno 1997 e lire 75 miliardi per il 1998.
2. All'onere derivante dall'attuazione del comma 1 si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1996-1998, al capitolo 9001 dello stato di previsione del Ministero del tesoro per l'anno 1996, all'uopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero del tesoro.
3. Il Ministro del tesoro é autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.



40. Sassofeltrio
41. Talamello
42. Tavoleto
43. Urbania