Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03338

Atto n. 3-03338 (in Commissione)

Pubblicato il 6 dicembre 2016, nella seduta n. 731
Trasformato

BOTTICI , DONNO , GIARRUSSO , CASTALDI , PETROCELLI , SANTANGELO , AIROLA , GIROTTO , PAGLINI , MORONESE , BUCCARELLA , CAPPELLETTI , PUGLIA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

il settimanale "l'Espresso" del 2 novembre 2016, nell'articolo dal titolo "Banche, il giallo della Popolare di Bari: le carte segrete che accusano Bankitalia", riporta che la Banca d'Italia avrebbe approvato e favorito l'acquisizione della Cassa di risparmio di Teramo (Tercas) a ottobre 2013 da parte della Banca popolare di Bari, malgrado la stessa Vigilanza, dopo una serie di interventi terminati ad agosto dello stesso 2013, avesse espresso un parere "parzialmente sfavorevole" circa la gestione della banca stessa, con particolare attenzione alla cattiva concessione dei crediti;

nelle carte dell'ispezione, che l'Espresso ha potuto consultare, si parlerebbe, per esempio, di "eccessiva correntezza" nei crediti verso alcuni gruppi, intendendosi per correntezza, in gergo bancario, la velocità con cui viene sbrigata una pratica; in sostanza, alcuni prestiti importanti sarebbero stati erogati senza verifiche adeguate sulla solidità del cliente e gli ispettori segnalano, in particolare, il caso dei gruppi Fusillo e Curci, che insieme controllano la holding "Maiora group";

tra l'altro, nel loro rapporto, gli ispettori di Banca d'Italia segnalano anche "la prassi di sottoscrivere quote di fondi comuni che investono in immobili venduti da clienti finanziati dalla banca stessa", manovra, questa, che consente di fatto all'istituto di credito di azzerare la propria esposizione trasformandola, per così dire, in quote del fondo;

considerato che:

a giudizio degli interroganti, se quanto riportato da "l'Espresso" corrispondesse al vero, ci si troverebbe di fronte a fatti di eccezionale gravità, che stanno portando la Banca popolare di Bari nell'analoga situazione di Banca popolare di Vicenza o di Veneto Banca, con grave e inevitabile danno per i soci che, stante la natura dell'azienda, sono per la maggior parte piccoli risparmiatori;

a sostegno del fondato pericolo, infatti, l'assemblea di Banca popolare di Bari del 24 aprile 2016, come riportato da "confconsumatoripuglia", ha approvato il bilancio 2015 con una perdita di 296,7 milioni di euro ed ha fissato un nuovo prezzo per azione a 7,5 euro, in calo del 21 per cento rispetto al prezzo precedente di 9,53 euro;

considerato, infine, che negli scorsi giorni, sarebbero terminati nuovi interventi di Vigilanza, da cui, a parere degli interroganti, è auspicabile poter ricevere nuove e più confortanti notizie sullo stato di salute della Banca popolare di Bari,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e, in particolare, degli esiti sanzionatori emersi dalle verifiche fatte da Banca d'Italia nel 2013;

quali siano le sue valutazioni relativamente alla concessione di autorizzazione all'acquisto di Tercas, nonostante le gravi irregolarità e la situazione tecnica aziendale gravemente degradata;

se non ritenga che gli esisti della recente ispezione dovrebbero essere resi disponibili precedentemente allo svolgimento dell'assemblea di trasformazione della banca popolare in società per azioni.