Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06596

Atto n. 4-06596

Pubblicato il 2 novembre 2016, nella seduta n. 713

GIROTTO , CAPPELLETTI , MONTEVECCHI , GIARRUSSO , NUGNES , COTTI , MANGILI , SCIBONA - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della difesa. -

Premesso che:

nel mondo esistono ancora oltre 15.000 bombe nucleari, sufficienti per diffondere morte, malattie e danni all'ambiente nell'intero pianeta; per il loro ammodernamento e perfezionamento si spendono ogni anno migliaia di miliardi di euro;

nel dicembre 2014, nell'ambito della Conferenza di Vienna sull'impatto umanitario delle armi nucleari, venne promosso dall'Austria l'"Austrian Pledge", un impegno finalizzato a colmare il vuoto giuridico che ancora impedisce il divieto di utilizzo e l'eliminazione delle armi nucleari, a cui hanno aderito 73 Stati, diversi Paesi europei, tra i quali non figurava l'Italia;

in merito all'interrogazione 4-03853, presentata dal primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo per chiedere se il Governo intendesse intraprendere azioni al fine di aderire all'"Austrian Pledge", in data 29 maggio 2015 il vice ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Lapo Pistelli, con risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 87, dichiarò che tale "strumento si porrebbe in contrasto, allo stato attuale, con la dottrina nucleare dell'Alleanza atlantica e rischierebbe inoltre di dar vita ad un processo parallelo se non addirittura alternativo a quello basato sul Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) che rimane il quadro di riferimento fondamentale per assicurare il necessario equilibrio tra non proliferazione, disarmo e usi pacifici dell'energia nucleare"; ribadiva altresì "il perdurante impegno del Governo nel perseguire l'obiettivo ultimo di un mondo libero dalle armi nucleari, nella convinzione che il disarmo debba rimanere saldamente ancorato al quadro di riferimento del TNP";

il vice ministro inoltre affermava che "l'Italia ha deciso di partecipare all'"International partnership for nuclear disarmament verification", iniziativa lanciata dagli Stati Uniti che mira a facilitare la comprensione dei problemi tecnici legati alla verifica del disarmo nucleare e a sviluppare nuove soluzioni attraverso la creazione di una partnership tra Stati nucleari e non";

considerato che:

il 27 ottobre 2016 nella prima commissione dell'assemblea delle Nazioni Unite è stata votata la risoluzione denominata L. 41, in cui si chiede che nel 2017 siano avviate le trattative per arrivare ad un divieto delle armi nucleari, con l'obiettivo della loro totale eliminazione, prevista fin dal 1970 dall'articolo VI del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari. Il Trattato, approvato dalla quasi totalità dei Paesi, compresi quelli che possiedono armi nucleari, stabilisce che "Ciascuna Parte si impegna a concludere in buona fede trattative su misure efficaci per una prossima cessazione della corsa agli armamenti nucleari e per il disarmo nucleare, come pure per un trattato sul disarmo generale e completo sotto stretto ed efficace controllo internazionale";

la risoluzione è stata approvata con 123 voti a favore, 38 voti contrari e 16 astensioni. L'Italia ha espresso voto contrario, sostenendo la posizione degli Stati Uniti e di altre potenze nucleari;

la risoluzione L. 41 stabilisce lo svolgimento di una conferenza tematica delle Nazioni Unite, a partire dal marzo 2017, una riunione aperta a tutti gli Stati membri, con il fine di negoziare uno "strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro eliminazione totale". I negoziati al riguardo continueranno poi nel mese di giugno e luglio 2017,

si chiede di sapere:

per quali motivi non si sia ritenuto di coinvolgere il Parlamento, secondo le procedure di indirizzo, controllo e informazione previste dai regolamenti di Camera e Senato, circa la decisione di voto contrario assunto nei confronti della risoluzione L. 41;

quali siano state le valutazioni che hanno portato il Governo ad esprimere voto contrario alla risoluzione L. 41 e quali azioni siano state intraprese, in ambito internazionale, per sostenere il divieto delle armi nucleari con l'obiettivo della loro totale eliminazione.