Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06229
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Atto n. 4-06229
Pubblicato il 2 agosto 2016, nella seduta n. 673
MARTON , SANTANGELO , MORRA , CAPPELLETTI , MORONESE , BERTOROTTA , DONNO - Al Ministro della difesa. -
Premesso che:
come evidenziato nell'interrogazione 3-01956, del 3 giugno 2015, che ad oggi non ha ancora ricevuto risposta, l'avanzamento del personale militare delle forze armate, indipendentemente dalla categoria di appartenenza (ufficiali, sottufficiali e graduati) costituisce una complessa attività procedimentale, volta a consentire, nell'interesse dell'amministrazione militare, la selezione del proprio personale, in modo da attribuire la promozione al grado superiore a quello più idoneo e meritevole. In sostanza, in esso confluiscono un insieme di interessi pubblici (quelli dell'amministrazione della Difesa, volti a selezionare i soggetti più capaci in possesso dei migliori curricula relativi ai requisiti morali, di carattere, fisici, intellettuali e di cultura professionale) e soggettivi (costituiti dall'aspettativa dei singoli di veder riconosciuto il proprio operato con la promozione al grado superiore, cui corrisponde il conseguente aumento del trattamento economico);
con riferimento all'avanzamento della categoria dei sottufficiali e dei graduati, in servizio permanente delle forze armate, si rileva, così come avvenuto per l'avanzamento degli ufficiali, che il corpo normativo che lo disciplina, negli ultimi anni, ha subito una significativa e profonda evoluzione, che ha affidato a delle commissioni permanenti di forza armata, costituite ad hoc, per cercare di colmare un elevato gap temporale tra la formazione dell'aliquota d'avanzamento e l'emanazione del decreto di promozione da parte della competente direzione generale per il personale militare. In particolare, si sottolinea l'importanza data dalla forza armata Esercito alla valutazione dei graduati in servizio permanente, che, con la costituzione della commissione di avanzamento dei graduati, ha riportato gli avanzamenti di questa importante categoria del personale militare nell'alveo di uno sviluppo temporale accettabile. Analogamente non si può dire per l'avanzamento dei graduati della Marina militare; infatti le relative promozioni, a fronte di numeri esigui di personale da prendere in esame, vengono conferite con notevole ritardo rispetto ai colleghi appartenenti ad altra forza armata;
un forte ritardo nell'avanzamento viene lamentato dal personale appartenente alla categorie dei sottufficiali di tutte le forze armate, a causa del notevole arretrato esistente presso le commissioni d'avanzamento dei sottufficiali. Per questa categoria di personale le promozioni vengono conferite con ritardi fino a 3 anni rispetto alla data in cui maturano il diritto, determinando una forte sperequazione rispetto alla categoria degli ufficiali, le cui promozioni vengono attribuite entro l'anno successivo alla maturazione del requisito;
inoltre, negli avanzamenti a scelta e significativamente in quelle di Primo Maresciallo e gradi corrispondenti, si rileva un'ampia discrezionalità da parte dei collegi giudicanti (commissioni di avanzamento dei sottufficiali) che fanno sorgere delle perplessità circa la corretta applicazione della normativa vigente. Infatti, risulta agli interroganti, che i citati collegi giudicanti per l'attribuzione dei punteggi alle varie qualità culturali, militari, professionali di carattere si avvalgano di criteri mai resi pubblici e non normativamente previsti. Pertanto, emerge l'esigenza di un processo di valutazione trasparente, che renda oggettivamente riscontrabili gli elementi che confluiscono nella scelta del personale sottufficiale, al quale conferire il grado più elevato della categoria, evitando che la scelta avvenga attraverso dei giudizi o punteggi pre-confenzionati;
considerato che:
a parere degli interroganti tale procedura di avanzamento fa sorgere dubbi sulla trasparenza dell'attuale sistema di avanzamento del personale delle forze armate, che risultano suffragati da quanto riportato al punto 229 del Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa 2015 che recita testualmente "a progressione di carriera sarà selettiva sulla base di indiscutibili e provate capacità, professionalità acquisite, titoli posseduti, non ultimo la laurea magistrale e specialistica per la dirigenza, ed esperienze maturate. Si svilupperà, inoltre, secondo criteri di valutazione trasparenti, quanto più possibili oggettivi e basati sul raggiungimento di obiettivi quantificabili e misurabili";
risulta agli interroganti che nel 2016 siano state conferite promozioni ai gradi dirigenziali di colonnello e generale di brigata ad ufficiali, che, nel corso della carriera professionale, sono incorsi in procedimenti di carattere penale, che hanno portato a sentenze di condanna passate in giudicato. Ciò anche in virtù di rapporti di parentela, o gerarchici, con qualche autorevole membro della commissione d'avanzamento. Peraltro, risulta agli interroganti che qualcuno degli ufficiali in questione (colonnelli) non sia in possesso di titolo ISSMI (Istituto superiore di Stato Maggiore interforze), che in passato si è rivelato fondamentale e discriminante per occupare delle posizioni di rilievo, utili per la successiva promozione a generale di brigata,
si chiede di sapere:
quali siano gli elementi documentali da cui discendono i punteggi espressi dalle commissioni di avanzamento e se questi siano condizionati da linee guida o criteri forniti anticipatamente alle commissioni dai rispettivi capi di stato maggiore di forza armata, comandante generale dei Carabinieri;
quali siano le motivazioni alla base dei notevoli ritardi accumulati nella valutazione e promozione dei sottufficiali e graduati delle forze armate, con riflessi negativi sul loro trattamento economico, e quali i provvedimenti per porvi rimedio;
se valutazione e promozione, tra le differenti categorie del personale militare, siano improntate a principi di equità e, in caso contrario, quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per garantire detti principi;
quali forme di controllo siano state adottate o intenda adottare per verificare che le commissioni esprimano congrui punteggi di merito sulle qualità morali degli interessati, tenendo anche conto di eventuali condanne penali a loro carico;
se, a fini deflativi e per assicurare la massima trasparenza al processo valutativo degli ufficiali, dei sottufficiali e dei graduati, intenda rendere pubblici gli elementi che concorrono al processo valutativo, nonché consentire la visione agli interessati degli atti preparatori delle commissioni ed i verbali di valutazione al termine di ciascuna sessione.