Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06421

Atto n. 4-06421

Pubblicato il 18 marzo 2004
Seduta n. 568

FASOLINO. - Al Ministro delle attività produttive. -

Premesso che:

in questi ultimi mesi il settore degli appalti pubblici vive un momento di crisi a causa dell'improvviso aumento dei prezzi di acquisto di alcune materie prime;

molte imprese costruttrici hanno segnalato che i prezzi di alcuni materiali utilizzati per la realizzazione di opere hanno subito dei notevoli incrementi;

nello specifico detti aumenti hanno riguardato in particolar modo il ferro, il cui prezzo è rincarato di oltre il 30%, con la previsione di un eventuale ulteriore rincaro pari al 20%;

tale situazione è determinata non solo dalla carenza di materie prime, ma anche dalla riduzione della produzione degli altoforni;

ulteriore problema è rappresentato dal mercato cinese, che continua a sottrarre quote di produzione e materie prime ai mercati europei;

a ciò si deve aggiungere il problema dell'aumento dei prodotti petroliferi e del carbone, nonché gli effetti che a breve produrrà il nuovo contratto collettivo nazionale degli edili, ove è previsto un rincaro medio del costo della manodopera di circa l'8%;

considerato che:

tali aumenti, che risultano del tutto anomali rispetto al tasso di inflazione, stanno determinando un notevole squilibrio nei rapporti contrattuali in essere, tra costi e corrispettivi per cui, di fatto, molte imprese non sono più in grado di garantire l'avanzamento dei lavori;

il meccanismo del massimo ribasso che regola il mercato degli appalti pubblici e che porta nei fatti a prezzi scarsamente remunerativi per le imprese, a ritardi nell'esecuzione dei lavori e all'attivazione del contenzioso anche in sede giudiziaria;

in passato a tali esigenze soccorreva la disciplina della "revisione prezzi", che aveva lo scopo di ristabilire l'equilibrio costi-ricavi di appalto attraverso l'adeguamento del prezzo contrattuale all'aumento del costo della manodopera, dei materiali e dei noli;

il sistema revisionale, una volta abolito, è stato contemporaneamente sostituito dal cosiddetto "prezzo chiuso" (legge n. 109/94, art. 26, commi 3 e 4), ove è stata prevista la possibilità di adeguamento economico contrattuale al verificarsi di mutamenti anomali del tasso di inflazione;

l'attuale meccanismo legislativo non fa fronte all'emergenza evidenziata, in quanto è insufficiente ad ovviare a tutte quelle ipotesi in cui la lievitazione dei costi sia causata da fattori esclusivamente produttivi,

si chiede di sapere se e quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per il futuro, al fine di porre rimedio a tale situazione, nei termini della massima correttezza e trasparenza, in modo da riequilibrare il rapporto contrattuale.