Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05985

Atto n. 4-05985

Pubblicato il 21 giugno 2016, nella seduta n. 641

BARANI - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3861 del 19 marzo 2010, visto l'articolo 44-bis del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, si prevedeva la realizzazione di nuove strutture carcerarie, al fine di far fronte alla situazione di sovrappopolamento degli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale;

con bando di gara del 7 dicembre 2012 sono state avviate le procedure per la realizzazione dell'ampliamento da 450 posti dell'istituto penitenziario "Bicocca" di Catania;

a seguito dell'apertura della gara, avvenuta il 21 febbraio 2013, e del relativo decreto di aggiudicazione del 20 dicembre 2013, una delle ditte concorrenti, non risultata aggiudicatrice della gara, ha promosso ricorso presso il Tar del Lazio;

il ricorso è stato vinto ed il Tar del Lazio ha aggiudicato la gara ai ricorrenti;

tale decisione è stata poi stravolta dal Consiglio di Stato, che, con sentenza n. 01091/2015, ha annullato la precedente decisione del Tar del Lazio, affidando, in via definitiva, l'appalto in favore dell'associazione temporanea di imprese (ATI) originariamente aggiudicataria;

il 15 ottobre 2015, il Provveditorato alle opere pubbliche di Palermo ha richiesto all'associazione temporanea di imprese aggiudicataria la documentazione antimafia delle aziende del raggruppamento, necessaria per la firma del contratto;

ad oggi, a distanza di oltre 3 anni dall'assegnazione della gara, nessun contratto risulta essere stato firmato;

considerato che a quanto risulta all'interrogante:

l'associazione temporanea di imprese aggiudicataria ha già sostenuto oneri per circa un milione di euro;

a seguito della costituzione di comitati paritetici tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, sembrerebbe essere emerso un manifesto disinteresse per la costruzione del nuovo carcere di Catania;

ingenti risorse sarebbero state destinate alla realizzazione ex novo di un penitenziario da 1.200 posti a Nola, il terzo nel napoletano, dopo quelli di Poggioreale e Secondigliano,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intenda sollecitare la firma del contratto di cui in premessa per quanto attiene all'ampliamento della casa circondariale di Catania e se non ritenga utile sollecitare un'interessamento dell'Anac;

per quali motivi, in altri casi, come ad esempio quello che riguarda il penitenziario di Livorno, si sia proceduto alla firma del contratto, dopo che con sentenza del Tar è stata individuata la ditta aggiudicatrice dell'appalto;

se sia plausibile ipotizzare che parte delle risorse inizialmente immaginate per la realizzazione dell'ampliamento del carcere di Catania siano state dirottate per la realizzazione del carcere di Nola.