Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02933

Atto n. 3-02933

Pubblicato il 21 giugno 2016, nella seduta n. 641
Svolto nella seduta n. 759 dell'Assemblea (09/02/2017)

ANGIONI , MASTRANGELI , PEGORER , FASIOLO , FABBRI , FERRARA Elena , CUCCA , LAI - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

i centri ippici militari (CIM), di proprietà dell'Esercito italiano, sono centri di addestramento dei cavalli, nonché di formazione e allenamento per cavallerizzi militari e civili, che tengono in vita le antiche tradizioni equestri italiane;

l'equitazione moderna fonda le sue radici nella tradizione della cavalleria italiana e l'Arma di cavalleria ha consentito l'affermazione, nel corso della sua lunga storia, di grandissimi campioni di fama internazionale: proprio per questi motivi il 14 dicembre 2010 è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa tra lo Stato maggiore dell'Esercito e l'Associazione nazionale Arma di cavalleria (ANAC);

il Protocollo, rinnovato il 28 settembre 2015, con scadenza quinquennale, affida all'ANAC l'organizzazione di eventi nei centri ippici militari, insieme ad iniziative di formazione e qualificazione professionale, consentendo ai civili la fruizione, come soci ANAC, degli impianti militari, normalmente in tempi e modi compatibili con le esigenze di addestramento dei reparti;

considerato che:

l'ANAC, fondata nel 1921 e riconosciuta dal Ministero della difesa, è un'associazione apartitica, apolitica e senza finalità di lucro, alla quale possono appartenere sia coloro che prestano, o hanno prestato, servizio nell'Arma di cavalleria e nelle sue specialità, sia coloro che, da esterni, ne condividono gli ideali e ne rispettano la storia e le tradizioni;

l'ANAC svolge un ruolo essenziale per la valorizzazione degli impianti sportivi militari e, in particolare, dello sport equestre militare italiano. Infatti, tra le priorità di azione, il suo statuto prevede l'organizzazione di "(...) attività sportive - prevalentemente in collaborazione con enti militari - finalizzate anche ad incentivare e promuovere tra i soci la pratica dell'attività equestre";

in particolare, tramite i propri organi, nello specifico, il Comitato nazionale (CONAZ) e i comitati locali (COLOC), l'ANAC programma, organizza e realizza manifestazioni, attività ed eventi in tutto il territorio italiano;

tenuto conto che:

attualmente, i CIM sono 14 in tutta Italia e dispongono di attrezzature, scuderie, maneggi e di tutte le infrastrutture che caratterizzano un moderno centro ippico. Sono guidati da un capo centro, che dipende, a sua volta, gerarchicamente dal comandante del reparto. Il coordinamento dei CIM è attuato dall'ANAC per quanto concerne l'attività sportiva-formativa e le manifestazioni collegate;

la permanenza dei CIM è necessaria per favorire la conoscenza dell'organizzazione e della vita militare dell'Esercito italiano e per permettere a cittadini non militari, in particolare ai più giovani, di cimentarsi nell'attività equestre, anche se dotati di scarse risorse economiche personali o familiari. Di particolare rilevanza è lo svolgimento dell'ippoterapia, che consente a migliaia di persone, in particolare non militari, di praticare l'ippica, anche a scopo di riabilitazione fisica o di equilibrio psicofisico;

risulta agli interroganti che, nell'ambito di un'attività di razionalizzazione del comparto equestre, le autorità dell'Esercito sarebbero orientate alla soppressione di ben 5 CIM (Villa Opicina, Codroipo, Pinerolo, Salerno e Cagliari), aventi una storica tradizione, che rischia di interrompersi. Per molti giovani questo significherebbe perdere l'opportunità di affermarsi nel mondo dell'ippica, oltre che di prepararsi alla carriera militare,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della possibile chiusura dei 5 centri ippici militari menzionati;

se, nel rispetto delle diverse competenze, ritenga possibile che lo Stato maggiore dell'Esercito possa riconsiderare la decisione della definitiva chiusura dei suddetti 5 CIM, o almeno di alcuni di essi, anche a condizione del perseguimento di determinati obiettivi;

se la richiesta possa prevedere l'individuazione di modalità e strumenti per il rilancio dei centri ippici richiamati, o almeno di alcuni di essi, anche senza maggiori oneri per l'Esercito, per valorizzare la loro attività, in particolare, con una maggiore collaborazione con le strutture civili territoriali nelle quali i CIM operano.