Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06246
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Atto n. 4-06246
Pubblicato il 2 marzo 2004
Seduta n. 551
FALOMI, OCCHETTO, DE ZULUETA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e della difesa. -
Premesso:
che, secondo quanto riportato in un articolo a firma Elio Veltri e Paolo Sylos Labini, apparso su “L'Unità” di sabato 21 febbraio 2004, l'ENI ha sottoscritto in passato con il governo iracheno di Saddam Hussein un contratto che prevedeva lo sfruttamento di un consistente giacimento petrolifero (2,5-3 miliardi di barili di riserve) nella zona di Nassirya;
che contratti analoghi vennero sottoscritti dall'Iraq di Hussein con Francia, Germania e Russia;
che, nel caso dell'ENI, i costi di estrazione sarebbero stati scontati con quote di produzione di petrolio e che, una volta ammortizzati i costi, il petrolio estratto sarebbe stato diviso a metà tra Iraq e Italia;
considerato:
che Francia, Germania e Russia, pur avendo da tutelare interesse analogo a quello dell'Italia, hanno ritenuto di non inviare truppe in Iraq facendo prevalere interessi più generali rispetto alle loro particolari esigenze;
che, fino a questo momento, alle notizie di stampa sopra riportate non vi è stata alcuna replica ufficiale da parte del Governo o di altri soggetti interessati,
gli interroganti chiedono di sapere:
se il Governo fosse e sia a conoscenza del contratto ENI-Saddam;
se la scelta di dislocare le truppe italiane a Nassirya abbia a che fare con il giacimento petrolifero situato in quel territorio e oggetto del contratto tra l'ENI e il governo iracheno di Saddam;
se l'Amministrazione provvisoria americana dell'Iraq abbia confermato al Governo italiano l'impegno assunto dagli iracheni nei confronti dell'Italia sui campi petroliferi di Nassirya;
se la scelta del Governo italiano di sostenere l'intervento americano in Iraq non sia stata il prezzo pagato per continuare a garantirsi lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi di Nassirya;
se, infine, il Governo non ritenga di dover chiarire al Parlamento la vicenda prima del voto sul rinnovo della missione militare italiana alla Camera dei deputati.