Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05706
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Atto n. 4-05706
Pubblicato il 27 aprile 2016, nella seduta n. 615
CASALETTO - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che in questi giorni si è difusso su internet un video in cui si vede un'idrovora gettare acqua e sedimenti in una spiaggia di Marina di Grosseto. Nel video, si denuncia un ipotetico sversamento di "residui grasso, residui di benzine" che finirebbero in mare dalla spiaggia di uno stabilimento balneare;
considerato che:
la guardia costiera, interpellata dal giornale "Il Tirreno", avrebbe chiarito che si tratta di un movimento della sabbia dal lato sud (quello verso Principina a Mare) al lato nord (quello verso Castiglione della Pescaia), legale, conclamato, che avviene ogni anno, da anni, ed è un obbligo che ricade in capo alla concessione del porto;
il presidente della Marina di San Rocco, la società proprietaria dell'approdo grossetano, ha ulteriormente spiegato che sono operazioni obbligate da un accordo di programma e che, se non effettuate, la sabbia si accumulerebbe sugli scogli e finirebbe per ostruire il canale;
l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT) ha spiegato che, essendo la sabbia prelevata sott'acqua con operazioni di dragaggio portuale, non è da escludere che, insieme ai granelli, venga prelevato anche materiale vegetale in putrefazione e che la pressione a cui è sottoposta la sabbia ne potrebbe amplificare l'odore, che le sabbie prelevate hanno passato anni in ambiente anossico, cioè privo di ossigeno, che ha permesso alla materia organica presente di iniziare un particolare procedimento di decomposizione chiamato "degradazione anaerobica", responsabile del colore nero, presto scomparso peraltro. Tale fenomeno contribuisce anche a dare il tipico odore di "uova marce", dovuto all'emissione naturale di solfuro d'idrogeno durante il processo di decomposizione,
si chiede di conoscere:
se il Ministro in indirizzo non intenda vigilare su tali procedure, seppur conclamate;
se reputi opportuno valutare un eventuale spostamento di tali idrovore più lontano possibile da siti ad elevata frequentazione balneare.