Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05694
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Atto n. 4-05694
Pubblicato il 21 aprile 2016, nella seduta n. 613
PETRAGLIA , DE PETRIS , CAMPANELLA , CERVELLINI - Ai Ministri dell'interno e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -
Premesso che:
con l'interrogazione 4-04432, presentata il 5 agosto 2015 sugli accordi di riammissione tra Italia e Gambia gli interroganti avevano chiesto di sapere se successivamente all'accordo del 2010 tra Italia e Gambia era stato stipulato o era in corso di stipula o definizione un nuovo accordo bilaterale con il Governo del Gambia e quali erano i contenuti degli accordi in essere o allo studio, nonché quali iniziative avesse il Governo in corso a tutela dei diritti umani dei cittadini gambiani in fuga dal proprio Paese a causa della violazione sistematica dei loro diritti;
ad oggi tale interrogazione non ha ancora avuto risposta;
ricordato che:
su "La Stampa" del 15 giugno 2015, Guido Ruotolo riportava che «Due settimane fa è stato sottoscritto un accordo tra il nostro capo della Polizia e quello del Gambia. Forniture, supporti logistici, corsi di formazione in cambio di rimpatri. Ora si sta trattando con Costa d'Avorio, Senegal, Bangladesh. Ma con paesi come il Mali o il Sudan che non vogliono sentir parlare di accordi di riammissione, dovrà scendere in campo la Farnesina. Sono questi i Paesi da dove partono sostanzialmente i flussi migratori per motivi economici che transitano da noi. Solo in questi primi cinque mesi e passa del 2015: 5.725 nigeriani, 3.224 dal Gambia, 2.563 dal Senegal, 2.290 dal Mali, 1.354 da Costa d'Avorio»;
sottolineato che:
agli atti del Parlamento (Doc. XXXVIII, N. 2, Vol. III) risulta un documento del Ministero dell'interno (Dipartimento della pubblica Sicurezza - Direzione centrale dell'Immigrazione) e della Polizia delle Frontiere nel quale si fa riferimento, a pag. 1620, ad un "Progetto Pilota" in essere con il Governo del Gambia, accomunato con altre intese bilaterali con vari Paesi, quali Nigeria, Ghana, Niger, Senegal, che prevedrebbe "mirate iniziative di assistenza tecnica a favore dei Paesi firmatari in termini di formazione e forniture di mezzi ed equipaggiamenti" ed anche "il distacco temporaneo in Italia (12 mesi, rinnovabili) di funzionari delle Forze di Polizia di detti paese. Tali funzionari, previa frequentazione di un corso intensivo di lingua italiana, vengono impiegati presso porti, aeroporti ed altre strutture della Polizia di Stato, ove collaborano con le competenti autorità italiane nei controlli di frontiera, in attività investigative e nelle operazioni di identificazione dei loro connazionali in posizione irregolare ai fini del loro rimpatrio, nonché in altre attività ritenute utili. Attualmente, sulla base dei suddetti accordi, sono presenti in Italia, complessivamente, 11 funzionari/ufficiali di polizia della Nigeria (3), Niger (4), Gambia (3) e Gibuti (1)";
presa visione:
del memorandum d'intesa fra il Dipartimento della pubblica sicurezza italiano e il Ministero dell'interno del Gambia sul rafforzamento della cooperazione nel settore della gestione delle frontiere dell'immigrazione e della sicurezza, siglato a Roma il 6 giugno 2015 dal prefetto e capo della Polizia, Alessandro Pansa, e dal Ministro dell'interno del Gambia, Mr. Benjamin Wilson, ispettore generale della Polizia, che prevede, all'art. 13, delle "Intese Pratiche di Attuazione" ed all'articolo 5, che "la Parte italiana prende in considerazione la possibilità di fornire, su base annuale, il proprio sostegno e assistenza tecnica in termini di formazione e fornitura di mezzi e attrezzature a vantaggio della Parte gambiana, compatibilmente con le proprie capacità finanziarie e nei limiti di bilancio",
si chiede di sapere
quale sia il contenuto di tutti i memorandum di intesa siglati con gli Stati africani dall'Italia, in particolare con Nigeria, Senegal, Niger, Gambia e Gibuti:
nello specifico, quali intese pratiche siano previste dai memorandum;
quali contratti per forniture di mezzi e attrezzature siano previste dai memorandum.