Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05548

Atto n. 4-05548

Pubblicato il 30 marzo 2016, nella seduta n. 599

MANCONI - Ai Ministri della giustizia e della salute. -

Premesso che:

all'interno del decreto legislativo n. 8 approvato il 15 gennaio 2016 dal Consiglio dei ministri in materia di depenalizzazioni, si prevede, all'articolo 1, che, tra i comportamenti per i quali è prevista la sola pena della multa o dell'ammenda, rientri quanto previsto dal comma 2 dell'art. 19 della legge n. 194 del 1978 sull'aborto clandestino entro i primi 90 giorni della gravidanza: una donna che si sottopone ad aborto al di là delle condizioni previste dalla legge n. 194, ovvero entro i tempi stabiliti e in strutture idonee, in precedenza era costretta a pagare, dopo un procedimento giudiziario, una multa fino a 51 euro, mentre col nuovo decreto dovrebbe pagare una cifra che va dai 5.000 ai 10.000 euro;

le donne ricorrono all'aborto clandestino per mancanza di altre possibilità, vista anche l'altissima percentuale di medici obiettori i quali impediscono in moltissime strutture la piena applicazione della legge n. 194. Secondo i dati dell'associazione "D.i.r.e." la percentuale dei ginecologi obiettori arriva nel nostro Paese al 70 per cento, con punte fino all'82 per cento in Campania, del 90 per cento in Basilicata, del 93,3 per cento in Molise e del 69 per cento in Lombardia; nel 40 per cento dei reparti di ginecologia e ostetricia italiani il servizio non viene erogato in maniera sistematica;

l'inasprimento delle sanzioni ignora del tutto le ragioni per cui la legge n. 194 comminava una multa simbolica ovvero, soprattutto, per permettere alle donne che ricorrevano all'aborto clandestino di andare in ospedale al primo segno di complicazione senza rischiare la denuncia,

si chiede di sapere:

quali azioni i Ministri in indirizzo intendano intraprendere per garantire in tutte le strutture sanitarie la piena applicazione della legge n. 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, dato l'elevato numero di obiettori di coscienza nel nostro Paese;

quali misure intendano adottare per contrastare concretamente l'aborto clandestino, al di là della sanzione pecuniaria, e se intendano intervenire per migliorare e rafforzare la rete dei consultori, e implementare l'educazione alla contraccezione.