Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05543

Atto n. 4-05543

Pubblicato il 30 marzo 2016, nella seduta n. 599

CENTINAIO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

da oramai troppi anni, a cadenza ciclica, su diversi organi di stampa sono pubblicati articoli che denunciano la "casta" dei sindacalisti, dei loro stipendi d'oro e dei loro privilegi pensionistici;

un beneficio è sicuramente rappresentato dalla vigenza, ancora, della famigerata "legge Mosca", così chiamata dal nome dell'esponente della CGIL, Giovanni Mosca, relatore della medesima durante il Governo Rumor (di cui alla legge n. 252 del 1974);

a giudizio dell'interrogante, il meccanismo della legge è alquanto contorto: in favore di circa un centinaio di persone, che negli anni successivi al dopoguerra avevano prestato attività nel sindacato o nei partiti senza che nei loro riguardi fosse versato un contributo, è stata garantita la copertura previdenziale sulla base della semplice dichiarazione del rappresentante del partito o del sindacato;

a costoro è stata, dunque, riconosciuta la pensione inclusiva degli arretrati con decorrenza dal 1948;

il problema è che, a furia di proroghe, dagli iniziali 10.000 beneficiari si è arrivati a 35.564 pensioni erogate dall'Inps, costate all'ente oltre 12 miliardi di euro;

sempre le notizie a mezzo stampa con ricorrenza ciclica denunciano tra i nominativi illustri che ne beneficiano, gli ex presidenti delle Camere, Fausto Bertinotti e Franco Marini;

un altro privilegio è stato garantito dalla "legge Treu", di cui al decreto legislativo n. 564 del 1996, dal nome del Ministro del lavoro e della previdenza sociale pro tempore, in virtù della quale la base di calcolo della pensione dei sindacalisti era agganciata all'ultima retribuzione, per cui i trattamenti previdenziali incrementavano notevolmente per i lavoratori (dipendenti pubblici distaccati o dipendenti privati in aspettativa) diventati dirigenti sindacali;

da diverse Legislature la Lega Nord chiede con ogni mezzo parlamentare a disposizione (proposte di legge, emendamenti, atti di sindacato ispettivo) la fine di tali privilegi e, non da ultimo, anche l'obbligo di rendicontazione per i sindacati, ancora oggi esenti dalla redazione di bilanci, per cui le entrate e le somme a disposizione restano un'incognita e non sono verificabili nella loro liceità,

si chiede di sapere:

quale sia il numero dei dirigenti sindacali in servizio e quanto percepiscano in aggiunta alla retribuzione spettante per l'incarico sindacale;

quale sia il numero dei sindacalisti in quiescenza che beneficiano delle leggi citate;

quante siano le "pensioni d'oro dei sindacalisti" ed a quanto ammontino esattamente.