Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05297

Atto n. 4-05297

Pubblicato il 17 febbraio 2016, nella seduta n. 579

Titolo:

STUCCHI - Al Ministro dello sviluppo economico. -

Premesso che:

Raiway è la società italiana proprietaria delle infrastrutture e degli impianti per la trasmissione e diffusione televisiva e radiofonica della Rai;

dispone di una sede centrale a Roma, di 23 sedi territoriali e di oltre 2300 siti dislocati sul territorio nazionale;

la legge n. 208 del 2015 (legge di stabilità per il 2016) ha stabilito che l'imposta sul possesso della televisione quantificata in 100 euro, comunemente chiamata "canone Rai", venga inserita sulla bolletta elettrica con rata unica, esclusivamente per i possessori della "prima" casa;

l'Uncem (Unione nazionale Comuni comunità enti montani), a livello nazionale con le sue delegazioni regionali, ha svolto negli ultimi anni numerose azioni a tutela degli utenti residenti nelle "terre alte", al fine di assicurare parità di trattamenti e di servizi rispetto a chi risiede nelle aree urbane;

numerosi enti territoriali, in primis, le Comunità montane e le Unioni montane, in diverse regioni italiane, negli ultimi 10 anni, hanno acquisito e gestiscono direttamente, con notevoli costi, impianti di diverse dimensioni e potenza per assicurare la trasmissione del segnale televisivo anche nelle valli più interne e nelle zone d'ombra non raggiunte dal segnale delle torri gestite da Raiway;

numerosi sindaci e amministratori italiani hanno segnalato, dopo l'introduzione del digitale terrestre, le costanti e crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo da parte di singoli e famiglie residenti nelle zone montane, in particolare nei borghi più difficilmente raggiungibili;

nelle aree montane italiane, alpine e appenniniche, resta elevato il digital divide che si manifesta per prima cosa nelle difficoltà di ricezione del segnale televisione e radio,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno attivare un tavolo interministeriale, coinvolgendo l'azienda Rai, gli enti locali e le Unioni di Comuni, per la risoluzione del divario digitale, secondo quanto previsto dall'Agenda digitale nazionale, per assicurare un adeguato servizio agli utenti, consentendo la ricezione di tutti i canali, in particolare quelli del servizio pubblico, che dovrebbero essere accessibili a tutti i cittadini paganti l'imposta con il nuovo sistema di riscossione del canone Rai.