Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02305

Atto n. 3-02305

Pubblicato il 22 ottobre 2015, nella seduta n. 529
Svolto nella seduta n. 831 dell'Assemblea (25/05/2017)

FASIOLO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

è noto il contenzioso tra Italia e Slovenia sulla tipologia di vitigno denominata "Terrano", in merito al quale il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con una nota del 10 ottobre 2015, ha chiesto alla Regione Friuli-Venezia Giulia il cambio di nomenclatura, a fronte di un automatismo europeo sull'adeguamento dei disciplinari di produzione che imporrebbe di sostituire il nome delle tipologie denominate "Terrano" per la presenza di una DOP slovena del 2006, che ha ricadute su un nostro vitigno inserito molto prima nella lista dei prodotti DOC;

tale provvedimento è conseguente alla prossima pubblicazione da parte della Commissione europea della lista delle varietà delle uve da vino e dei sinonimi ammessi alla coltivazione in tutti gli Stati membri;

vi è la disponibilità del Ministero a lavorare sull'ipotesi di una denominazione di origine controllata transfrontaliera italo-slovena per il vino Terrano, prodotto nell'area del Carso a cavallo del confine;

valutato che:

come riportato nel disciplinare della DOC Carso, il Terrano in Italia può essere coltivato solo nelle "terre rosse" (art. 4.1 del disciplinare);

questo requisito, come suffragato da esperti pedogeografi e pedologi, consentirebbe di definire in modo univoco le aree di coltivazione del Terrano per una DOC transfrontaliera;

tale area, indicativamente, potrebbe andare dal fiume Foiba, in Istria (il fiume che attraversa Pisino e arriva al Limski canal), all'Isonzo-Vipacco;

dal punto di vista degli aspetti varietali, mentre in letteratura sono riportati studi per la caratterizzazione del Terrano e del suo areale dal Carso goriziano all'ex Jugoslavia (ad esempio Cosmo et alii, 1960, "Principali vitigni da vino coltivati in Italia", volume I, Ministero dell'agricoltura e delle foreste), vi è l'assenza del Terrano tra le varietà della Slovenia nel database dell'European cooperative programme for plant genetic resources (ECPGR), un programma che ha l'obiettivo di assicurare la conservazione e l'incremento d'uso delle risorse genetiche vegetali in Europa;

considerato che:

per quanto concerne gli aspetti storici, è nota l'esistenza di un documento del 1296 attestante il pagamento dei tributi alla signoria di Duino in merito ai vini Terrano e Ribolla, e nel 1382 analogo tributo veniva pagato al duca Leopoldo d'Austria;

il Terrano è una varietà presente nelle nostre aree già dai tempi di Carlo V d'Asburgo, e conseguentemente è del tutto sorprendente che l'attuale contenzioso si basi sulle frontiere create nel 1991,

si chiede di sapere:

se e in che modo il Ministro in indirizzo intenda agire al fine di trovare soluzioni definitive per tutelare il patrimonio agroalimentare italiano, e specificatamente il Terrano del Carso, al fine dell'istituzione di una DOC transfrontaliera;

se intenda, inoltre, mettere a disposizione del distretto vitivinicolo del Carso, potenziando la struttura "CREA" già presente a Gorizia (si segnala la struttura attrezzata attualmente libera e disponibile di Cormons, precedentemente dedicata al corso di laurea in Viticoltura ed enologia dell'università di Udine), una struttura laboratoriale in cui sostenere attività di ricerca e anche di sperimentazione transfrontaliera, localizzata nel cuore di un'area viticola rinomata a livello internazionale e dotata di un considerevole e diffuso know how vitivinicolo.