Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04713

Atto n. 4-04713

Pubblicato il 20 ottobre 2015, nella seduta n. 525

ROSSI Maurizio - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

in Liguria si sta consumando una vera e propria corsa a rinnovi e proroghe delle concessioni portuali da parte di alcuni terminalisti. In primis perché i terminalisti, pur avendo scadenze nel 2020 e oltre, tentano di scongiurare i, per loro, temuti effetti dell'annunciata imminente pubblicazione del regolamento sulle concessioni, che si attende dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ormai da 21 anni. Altro motivo è il temuto accorpamento delle autorità portuali: questo ha prodotto una particolare proliferazione di proroghe proprio nell'estate 2015 al fine, presumibilmente, di "ingessare" le attuali posizioni prima dell'accorpamento previsto tra Savona e Genova;

è evidente quanto sia deleteria, per il futuro del sistema portuale italiano e per le città che ospitano i porti e che si attendono sviluppo e occupazione, questa corsa alle proroghe. Corsa che, valutando unicamente le proroghe richieste dagli attuali terminalisti al fine di anticipare la temuta riforma ministeriale e gli accorpamenti e non disegnando alcun progetto meditato del miglior utilizzo degli spazi demaniali, conseguentemente renderà statiche le banchine per i prossimi decenni. Basti osservare, infatti, che alcuni terminalisti con concessioni in scadenza nel 2020 (quindi non certo imminenti) hanno presentato richieste, motivate dall'urgenza di definire investimenti da fare, chiedendo sino a 60 anni di proroga e, addirittura, la richiesta di abbattimento del canone che è già molto ridotto rispetto ai prezzi medi europei. Il caso più emblematico di questa vicenda sembra essere una richiesta di proroga di 35 anni (circa) presentata da un terminalista, la cui attuale concessione scadrebbe fra ben 12 anni, nel 2027. Se accettata, porterebbe la data di scadenza della sua concessione al 2063,

si chiede di sapere:

a quali canoni standard tali concessioni debbano fare riferimento;

quale coerenza debba esserci per il canone da applicare nelle diverse autorità portuali del Paese al fine di evitare posizioni di vantaggio competitivo tra soggetti concorrenti;

trattandosi in particolare di aree demaniali, nell'eventualità che i canoni concessori risultino al di sotto di una media di mercato europeo, se si possa configurare un danno erariale nei confronti dello Stato;

come il Ministro in indirizzo intenda gestire tutte le proroghe o "rinnovi anticipati", come li definisce un'autorità portuale, così frettolosamente concessi in questi mesi a canoni bassi e senza seguire la normativa europea che prevede le gare;

nelle more del nuovo, annunciato, regolamento, come si debbano comportare i presidenti e i commissari delle autorità portuali ai quali sono state presentate le richieste di proroga;

se ritenga che detti atti possano causare infrazioni comunitarie verso lo Stato italiano o verso le autorità portuali e i concessionari beneficiari.