Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04571

Atto n. 4-04571

Pubblicato il 24 settembre 2015, nella seduta n. 511
Risposta pubblicata

D'AMBROSIO LETTIERI , BONFRISCO , DI MAGGIO , LIUZZI , MILO , PAGNONCELLI , PERRONE , TARQUINIO - Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che:

l'olio d'oliva è il principale prodotto agricolo esportato dalla Tunisia verso l'Unione europea ed in seguito all'attentato terroristico del 26 giugno 2015 a Sousse, il Consiglio dell'Unione europea si era impegnato affinché la UE valutasse, d'accordo con gli Stati membri, la possibilità di adottare misure eccezionali a sostegno dell'economia tunisina;

in virtù dell'urgenza motivata dall'esigenza di alleviare, in tempi brevi, la situazione di difficoltà economica della Tunisia, il Parlamento europeo ed il Consiglio europeo il 17 settembre 2015 hanno adottato una proposta di regolamento "sull'introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina" nel quale verrebbero agevolate per i prossimi 2 anni, dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017, le esportazioni tunisine di olio di oliva senza dazio per un totale di 70.000 tonnellate;

attualmente l'accordo euromediterraneo di associazione, firmato nel 1995 ed entrato in vigore nel 1998, tra la Comunità europea ed i suoi Stati membri da una parte e la Repubblica tunisina dall'altra prevede le esportazioni senza dazio per 56.700 tonnellate di olio (legge n. 97 del 1998);

l'urgenza della proposta ridurrebbe il periodo di 8 settimane che intercorre fra la data in cui la proposta viene messa a disposizione dei Parlamenti nazionali e quella in cui viene iscritta all'ordine del giorno del Consiglio, ai fini della sua adozione definitiva (art. 4 del protocollo n. 1 sul ruolo dei parlamenti nazionali nella UE, allegato al trattato sull'Unione europea e al trattato sul funzionamento dell'Unione europea);

nonostante le misure citate dovrebbero essere limitate nel tempo, dato il grave danno causato all'economia tunisina dall'attentato terroristico, l'Unione ha avuto premura di riservarsi di vagliare l'opportunità di una proroga del periodo d'applicazione del Regolamento stesso;

premesso, inoltre, che:

l'Italia ha sempre avuto una posizione di rilievo nel mercato internazionale dell'olio di oliva per le caratteristiche qualitative del prodotto e per l'importanza quantitativa delle produzioni, ma l'attuale olivicoltura mondiale, che arriva ad una produzione di circa 3.000.000 di tonnellate all'anno, essendo ottenuta con nuove e moderne piantagioni, altamente produttive e competitive, con produzioni di qualità crescente, è oramai in grado di mettere in discussione il primato italiano e di competere sui mercati allo stesso livello delle qualità nazionali;

l'Italia, purtroppo, con le sue produzioni decrescenti non è più in grado di imporsi sul mercato internazionale: nel 2013-2014 la produzione italiana, secondo alcune stime, rappresenta solo il 13 per cento della produzione mondiale; quale ulteriore causa di decremento del comparto, caratterizzato da una produzione olearia fortemente sottodimensionata rispetto al fabbisogno nazionale e per l'export, contribuisce oggi anche la diffusione della Xylella fastidiosa;

per concorrere al contrasto della diffusione della malattia, la Commissione europea ha adottato, il 23 luglio 2014, una prima decisione di esecuzione 2014/497/UE, per fronteggiare l'emergenza, prevedendo maggiori restrizioni alle importazioni da Paesi extraeuropei, in cui è nota la presenza del batterio;

a seguito di tale decisione con il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del 12 settembre 2014 è stato istituito un comitato tecnico-scientifico con il compito di approfondire gli aspetti connessi alla gestione dell'emergenza fitosanitaria causata dalla Xylella, mentre con la deliberazione della Giunta della Regione Puglia n. 2023 del 29 ottobre 2013 sono state adottate le prime misure di emergenza per la prevenzione e l'eradicazione del batterio da quarantena Xylella fastidiosa nella provincia di Lecce;

il Consiglio dei ministri, nella riunione del 10 febbraio 2015, con delibera n. 112, ha dichiarato lo stato di emergenza correlato alla diffusione nel territorio pugliese del batterio e, con ordinanza n. 225 dell'11 febbraio 2015 del capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato nominato il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato per la Puglia quale commissario delegato a fronteggiare l'emergenza della Xylella fastidiosa;

il 19 marzo 2015 il Dipartimento della protezione civile ha adottato il piano degli interventi per la lotta al batterio, per l'attuazione del quale sono stati stanziati 13,6 milioni di euro, che si basa su diverse misure volte ad impedire la diffusione del batterio e monitorare le aree indenni circostanti;

il 7 maggio 2015, il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto il ricorso presentato da alcuni vivaisti salentini, sospendendo l'operatività del piano per l'emergenza Xylella e fissando al 16 dicembre 2015 la trattazione del ricorso nel merito, motivando la decisione, con l'adozione da parte dell'Unione europea, il 28 aprile 2015, di un «nuovo testo di decisione di esecuzione sulla medesima questione», che nei fatti supera il piano del commissario;

in effetti, il 28 aprile 2015, il comitato permanente fitosanitario della Commissione europea ha approvato una nuova decisione di attuazione sulle misure contro il contagio del batterio Xylella fastidiosa negli uliveti del Salento, che dovrà essere formalmente adottata dalla Commissione europea prima dell'entrata in vigore;

le citate misure non solo non hanno tenuto conto della secolarità delle piante e dagli enormi costi derivanti dalla loro rimozione, ma, ancor più importante, non sono state affatto efficaci e sufficienti a frenare la diffusione del batterio nell'area, anche in relazione allo stato di infezione delle altre specie arboree, come confermato anche dall'autorità europea per la sicurezza alimentare;

considerato che quanto appena descritto ha minato fortemente tutto il settore agricolo italiano e continua a gravare pesantemente sugli agricoltori che subiscono, sia il danno diretto, sia quello derivante dai costi per l'implementazione delle misure necessarie al contenimento, nonostante lo stanziamento da parte del Governo di 11 milioni di euro confluiti in un fondo di solidarietà nazionale istituito dal decreto-legge n. 51 del 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 91 del 2015;

preso atto che:

è stata più volte richiamata l'attenzione delle istituzioni europee sull'esigenza di sostenere gli olivicoltori italiani nell'affrontare i costi a loro carico, dovuti all'attuazione dei programmi di eradicazione, ma anche per promuovere la ricerca per lo sviluppo di soluzioni alternative all'eradicazione, volte alla prevenzione della diffusione dell'infezione, nonché al controllo dei focolai;

il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale prevede un sostegno al ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali, ma, per beneficiare di questo sostegno, il provvedimento deve essere coperto dal progetto di sviluppo rurale regionale ed in ogni caso l'erogazione dei fondi non è stata ipotizzata prima del 1° gennaio 2017;

al contrario delle immediate misure intraprese con urgenza a favore della Repubblica tunisina, la Commissione europea sta ancora vagliando la possibilità di stanziare aiuti economici a favore degli olivicoltori italiani danneggiati;

considerato, inoltre, che a parere degli interroganti, la crisi del settore olivicolo italiano rischia di essere inevitabilmente aggravata dall'approvazione della proposta di regolamento descritta in premessa, che consentirebbe l'immissione sul mercato europeo di almeno 70.000 tonnellate di olio di oliva ad prezzo inferiore rispetto al mercato concorrenziale europeo,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto e quali siano le valutazioni in merito;

quale sia stata la posizione assunta dal Governo nel negoziato che ha portato ad adottare la proposta di regolamento e quale posizione intenda assumere nel corso dell'iter legislativo di approvazione;

quali iniziative il Governo intenda adottare per evitare che l'importazione di olio tunisino nelle modalità descritte in premessa danneggi i produttori di olio di oliva italiani;

quali iniziative, nell'ambito delle rispettive competenze e nel rispetto dei principi del mercato comunitario, i Ministri intendano adottare per salvaguardare i comparti produttivi agroalimentari italiani coinvolti.