Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04508
Azioni disponibili
Atto n. 4-04508
Pubblicato il 16 settembre 2015, nella seduta n. 505
ARRIGONI , CENTINAIO , CANDIANI , COMAROLI , CONSIGLIO , STEFANI , TOSATO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
in base all'articolo 34 della Costituzione, a tutti deve essere garantito il diritto all'istruzione e lo stesso principio è stato ribadito dalla convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ratificata dal Parlamento italiano con la legge 3 marzo 2009, n. 18;
la docenza di sostegno costituisce la risposta della società alle esigenze di crescita e di benessere degli alunni con disabilità;
la legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007) e la legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008) hanno individuato un parametro che, a livello nazionale, non può superare il rapporto medio di un insegnante ogni 2 alunni con disabilità, disattendendo un principio fondamentale (con finalità di integrazione e inclusione) per cui non debba esserci più di un alunno disabile per classe;
a quanto risulta agli interroganti nell'anno scolastico 2014/2015, gli alunni con disabilità erano 210.909, mentre, per l'anno scolastico 2015/2016, il numero salirà e, a fronte di questo incremento, il contingente finale è comunque previsto in poco più di 110.000 professori e maestri. Nel nostro Paese, infatti, uno studente con disabilità è costretto a partecipare, in media, a sole 14 ore di didattica a scuola, a fronte delle 30 complessive;
malgrado quanto stabilito dalla normativa citata e con particolare riferimento alla risoluzione approvata dalla 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) del Senato della Repubblica in data 31 luglio 2014 (Doc. XXIV n. 32) che, ponendo l'accento sul ruolo cruciale della continuità didattica ed educativa al fine di garantire e tutelare l'effettivo godimento del diritto all'istruzione per tutti i cittadini, con particolare attenzione, a quanti hanno oggettive, difficoltà, impegna il Governo ad un maggiore tempestività nell'assegnazione delle risorse professionali di supporto agli alunni con disabilità e che tenga conto del fabbisogno di organico e delle effettive esigenze di ciascuno, si verificano tuttora casi inaccettabili, come quello ultimo a Calolziocorte (Lecco), dove il signor E.C., un papà di una giovane affetta dalla sindrome di Down, al primo giorno di scuola, con il proposito di rappresentare anche le migliaia di genitori che hanno figli diversamente abili, si è incatenato per protesta all'esterno della scuola elementare della frazione Pascolo, frequentata dalla figlia e ha iniziato lo sciopero della fame, per protestare contro i ritardi nell'assegnazione degli insegnanti di sostegno, problema che si ripete ogni anno all'apertura delle scuole,
considerato inoltre che:
stando alle graduatorie provinciali, soltanto in Lombardia il nuovo anno scolastico si appresterebbe ad iniziare con circa 4.000 insegnanti di sostegno in meno rispetto a quelli necessari;
molti studenti disabili saranno inevitabilmente costretti a cambiare il proprio insegnante di sostegno, a discapito della continuità didattica;
in alcuni casi, sono gli stessi insegnanti di sostegno a chiedere il trasferimento di sede o il passaggio al ruolo comune dopo 5 anni di permanenza sul posto di sostegno, come consentito dalla legge in vigore; il che non è privo di conseguenze per i bambini ed i ragazzi più fragili, che vengono lasciati durante il percorso educativo, così costretti molto spesso a cambiare insegnante ogni anno con inevitabili disagi,
si chiede di sapere:
quali siano, in riferimento alla risoluzione approvata dalla 7ª Commissione permanente del Senato della Repubblica in data 31 luglio 2014, le iniziative del Governo, per quanto possibile dettagliando le tempistiche relative, atte ad assicurare la continuità didattica ed educativa per gli alunni con oggettive difficoltà di apprendimento;
se la responsabilità delle situazioni descritte sia da attribuire ad inerzia delle singole istituzioni scolastiche locali oppure se conseguenza della scarsità di fondi e se il Governo ritenga urgente intervenire al fine di una immediata risoluzione e con quali modalità e risorse;
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza del caso citato relativo all'istituto di Calolziocorte e quali siano le iniziative che si intendono attuare, al fine di rendere rapidamente effettivo il diritto allo studio sancito dalla Costituzione e quali siano le motivazioni che portano al verificarsi di questa come altre situazioni analoghe;
se si ritenga urgente assumere un'iniziativa normativa al fine di risolvere in maniera definitiva i problemi tuttora esistenti, che, all'inizio di ogni anno scolastico, regolarmente si ripresentano, relativi alla gestione e al potenziamento delle iniziative concernenti gli insegnamenti di sostegno, nonché le politiche sociali rivolte ai disabili, al fine di garantire una scuola della qualità e dell'inclusione, adottando misure opportune a garantire la continuità didattica agli studenti disabili;
se risulti per quali ragioni l'iter per le assunzioni del personale di sostegno per l'anno scolastico 2015/16 non abbia preso in considerazione le esigenze specifiche degli istituti scolastici, risultando anche quest'anno notevolmente sottodimensionato rispetto alle necessità l'assegnazione degli insegnanti di sostegno. Le norme contenute nel testo "Buona scuola" di cui alla legge n. 107 del 2015, infatti, non risolvono le problematiche legate all'assunzione degli insegnanti di sostegno che, per il nuovo anno scolastico 2015/2016, non sembrerebbero sufficienti a coprire le ore necessarie nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie.