Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02146

Atto n. 3-02146 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 5 agosto 2015, nella seduta n. 498

URAS , DE PETRIS , BAROZZINO , CERVELLINI , DE CRISTOFARO , PETRAGLIA , CAMPANELLA , ORELLANA , MOLINARI , BOCCHINO - Al Ministro dello sviluppo economico. -

Premesso che:

Poste italiane SpA ha presentato, all'inizio del 2015, un piano di razionalizzazione, redatto sulla base dell'accordo triennale sottoscritto con il Ministero dello sviluppo economico (con contratto di programma) e secondo quanto disposto dal decreto ministeriale 7 ottobre 2008;

il piano comprenderebbe investimenti, assunzioni di nuovo personale, ma, nel contempo, per una supposta ottimizzazione delle risorse, vorrebbe procedere alla chiusura su tutto il territorio nazionale di circa 450 uffici e una conseguente "razionalizzazione" dell'orario di lavoro in circa 600 uffici postali;

sulla base delle affermazioni dei vertici di Poste italiane SpA, anche in Sardegna era stata ipotizzata la chiusura e/o riduzione servizio di oltre 15 uffici postali, dislocati in particolare nelle località di Cortoghiana, Turri, Genuri, Pauli Arbarei, Nurallao, Ballao, Modolo, Borutta, Esporlatu, Ozieri, Nughedu San Nicolò, Cheremule, Ardara, Romana e alcuni uffici di Cagliari;

il piano di razionalizzazione era stato temporaneamente sospeso, in forza di un interessamento delle forze politiche isolane, con l'obiettivo di arrivare ad una valutazione più precisa e aderente alle specificità della Sardegna, attraverso l'avvio di un tavolo di trattative con il fine di analizzare la specifica situazione regionale e l'erogazione dei servizi postali nel territorio sardo;

valutato che il piano di riorganizzazione causerebbe notevoli difficoltà in primis alla popolazione dei piccoli centri menzionati, i cui uffici postali passerebbero inizialmente ad un'apertura a giorni alterni per poi arrivare ad una definitiva chiusura, e lo stesso personale di Poste italiane sarebbe costretto a subire una razionalizzazione in termini di riduzione di orario di lavoro;

tenuto conto che:

da esperienze pregresse di riduzione o soppressione di servizi pubblici è derivato un grosso svantaggio per le comunità interessate;

ancor più in questo caso, interessando zone svantaggiate del territorio, soggette a spopolamento, ad alto tasso di popolazione anziana e con difficoltà di spostamento, vi sono elevati elementi di criticità e presumibili disagi per l'utenza;

nei comuni citati risulta essere debole la copertura wi-fi, che, eventualmente, potrebbe sopperire alla mancanza di postazioni fisiche; comunque, il basso grado di alfabetizzazione informatica della popolazione non consentirebbe allo stato attuale di sostituire in toto gli uffici con i servizi postali on line;

preso atto che il tavolo delle trattative circa la ridefinizione del piano di razionalizzazione proposto da Poste italiane SpA non è mai stato attivato e, pertanto, la sospensione ottenuta nei primi mesi del 2015 ha operato solo come differimento, e non come soluzione, dell'ipotesi di chiusura degli uffici postali a rischio;

tenuto conto che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del piano di razionalizzazione sulla popolazione locale, nonché l'individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'art. 5, comma 1, della delibera n. 342/14/CONS adottata dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni prevede l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci interessati almeno 60 giorni prima dell'intervento;

accertato che, tra le altre, con specifica mozione 1-00396, presentata a firma dei senatori Orellana ed altri, il Governo veniva impegnato: 1) a sollecitare l'AGCOM e Poste italiane affinché venisse quanto prima pubblicata la lista completa degli uffici postali prossimi alla chiusura o interessati da una riduzione dell'orario di apertura, al fine di assicurare il rispetto degli obblighi in capo al fornitore del servizio universale quale, in particolare, il mantenimento dell'operatività di un ufficio postale nel 96 per cento dei Comuni italiani e 2) a richiedere a Poste italiane di mantenere la sospensione dell'attuazione del piano di razionalizzazione di Poste italiane (originariamente prevista per il 13 aprile 2015), al fine di: a) garantire un maggior coinvolgimento degli enti locali e dei loro amministratori, in modo da tener effettivo conto delle esigenze dei cittadini e delle specificità dei territori; b) individuare soluzioni che compensino concretamente i disagi legati alla chiusura degli sportelli (coniugando esigenze di profitto economico con quelle di tutela dell'utenza); c) fornire maggiori chiarimenti circa la concreta possibilità di utilizzo del "portalettere telematico", quale soluzione alla chiusura degli uffici postali nei comuni rurali;

accertato inoltre che le comunicazioni di chiusura o riduzione orario degli uffici postali interessati al piano di razionalizzazione sono già state notificate ad alcuni sindaci e, per alcuni uffici postali, si prefigura la chiusura definitiva già in data 7 settembre 2015, senza peraltro aver mai attivato le procedure di trattativa presso il tavolo di confronto per cui si erano assunti i necessari impegni in Parlamento,

si chiede di sapere, esprimendo contrarietà per il merito e la modalità di attuazione del piano di razionalizzazione, se il Ministro in indirizzo intenda intraprendere tutte le azioni e gli strumenti di competenza atti ad evitare la chiusura degli sportelli postali in Sardegna e agire tempestivamente per l'apertura di un urgente tavolo di trattative tra le amministrazioni regionale e locali interessate, attraverso il quale il Ministero possa indurre i vertici di Poste Italiane SpA a procedere al riesame degli interventi di soppressione degli sportelli territoriali, in ragione delle specificità della situazione sarda.