Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04320
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Atto n. 4-04320
Pubblicato il 21 luglio 2015, nella seduta n. 487
BAROZZINO , DE PETRIS , PETRAGLIA , FABBRI , D'ADDA , PAGLINI , MUSSINI , CATALFO , RICCHIUTI , MUNERATO , CASALETTO , GAMBARO , DE PIN , TAVERNA , STEFANI , BISINELLA , BELLOT , DE PIETRO , BOTTICI , GATTI , GUERRA , BIGNAMI , LO MORO , DIRINDIN , MONTEVECCHI , SIMEONI , BENCINI , MANGILI , SERRA , CERVELLINI , URAS , DE CRISTOFARO , BOCCHINO , PEPE , FORNARO , TOCCI , ORELLANA , SERAFINI , LO GIUDICE , PUGLIA , PETROCELLI , CAMPANELLA , ROMANI Maurizio - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:
G.C. è una operaia di Melfi (Potenza), assunta alle dipendenze della Fiat Sata SpA fin dal 1992 con contratto di formazione e lavoro, che, senza alcuna soluzione di continuità, ha sempre lavorato anche a seguito della terziarizzazione e della sua collocazione nell'organigramma della Fenice SpA, quale "impiegata tecnologa" (V livello del contratto collettivo nazionale comparto metalmeccanico);
al rientro dalla maternità, nel novembre 2009, avendo la necessità di accudire 2 figli piccoli, ha richiesto all'azienda di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale orizzontale. L'azienda formalizzava detta richiesta che veniva convalidata dalla Direzione provinciale del lavoro di Potenza con la conferma del V livello e delle mansioni assegnate;
la lavoratrice svolgeva la mansione di "tecnocrata", forte dei titoli di studio e della specifica esperienza maturata, gestendo un proprio budget e avendo autonomia nell'organizzare la propria attività lavorativa;
al suo rientro in azienda, le venivano affidate mansioni di mera archiviazione, all'interno del processo produttivo e organizzativo della gestione dei relativi software, consistenti nella manutenzione e nella registrazione di chiusura del processo di manutenzione svolto dagli altri tecnologi, passando così da un ruolo di responsabilità ad un ruolo ripetitivo e privo di autonomia organizzativa, con svilimento della professionalità acquisita: un vero e proprio demansionamento, motivato dall'azienda "che la nuova mansione alla quale era stata assegnata, rispondeva all'esigenza del lavoro a tempo parziale";
il clima sul luogo di lavoro, nel frattempo, diventava sempre più difficile, a causa di un atteggiamento inutilmente e gratuitamente aggressivo del responsabile dell'unità operativa, il dottor C.N.;
a dicembre 2012, a fronte della riproposizione della questione della mansione affidatale, il responsabile dell'unità operativa replicava testualmente: "Non prendo neppure in considerazione la questione delle sue mansioni visto che Lei è sempre in maternità! Non può pretendere una diversa mansione visto il suo livello di assenteismo!";
la lavoratrice si è rivolta alla consigliera di parità della Provincia di Potenza che fissava un incontro in data 11 marzo 2015 di cui veniva redatto apposito verbale;
a seguito di tale colloquio, con nota del 25 marzo, la consigliera di parità provvedeva a convocare la direzione aziendale di Fenice per il giorno 24 aprile 2015 presso gli uffici della Provincia di Potenza, incontro che è stato disertato dall'azienda;
pressoché contestualmente, in data 8 aprile 2015, l'azienda comunicava il trasferimento della lavoratrice presso la sede di Chivasso (Torino). La società comunicava che il trasferimento ad oltre 1.000 chilometri di distanza avrebbe avuto effetto dal 4 maggio 2015;
nel frattempo la lavoratrice, che ha sviluppato una situazione patologica che sta compromettendo seriamente la sua condizione sul piano sia psicofisico che morale (stato ansioso-depressivo reattivo, con conseguente terapia farmacologica), è stata costretta a rivolgersi alla giustizia ordinaria,
si chiede di sapere se il Governo non ritenga di dover intervenire nei confronti dell'azienda Fenice per far rientrare una disposizione che si qualifica come evidente discriminazione, in palese contrasto con tutte le disposizioni normative a tutela della maternità.