Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04306

Atto n. 4-04306

Pubblicato il 16 luglio 2015, nella seduta n. 486

GIARRUSSO , AIROLA , BOTTICI , BULGARELLI , CAPPELLETTI , CATALFO , CRIMI , ENDRIZZI , GAETTI , LEZZI , MANGILI , MARTELLI , MARTON , MONTEVECCHI , MORONESE , MORRA , PETROCELLI , SANTANGELO , TAVERNA - Ai Ministri dell'interno e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

la società che gestisce i servizi idrici nei 43 comuni della provincia di Agrigento, nonché nello stesso capoluogo, nasce a Catania nel 2007: di essa fanno parte il comune di Agrigento e tutti i Comuni del consorzio del Voltano, componenti, a loro volta, dell'autorità di ambito territoriale ottimale 9 (ATO idrico di Agrigento), configurando, di conseguenza, una situazione nella quale i soggetti coinvolti si trovano ad essere sia enti aggiudicanti che aggiudicatari. Il conflitto di interessi generato venne superato grazie ad un parere espresso dall'avvocato Gaetano Armao, ex assessore regionale all'economia della Giunta Lombardo, attraverso il quale è stato possibile sottoscrivere un contratto trentennale per la fornitura idrica siglato dall'allora presidente della Provincia di Agrigento, dal presidente dell'ATO idrico Vincenzo Fontana (già parlamentare per il Partito delle Libertà) e da Giuseppe Giuffrida, ex amministratore delegato di Girgenti Acque;

la Girgenti Acque, infatti, in virtù di una convenzione stipulata il 27 novembre 2007 con l'ATO, opera, attraverso servizi di captazione, adduzione, distribuzione idrica, fognatura e depurazione dei reflui, nell'intera provincia di Agrigento. Tuttavia, la gestione del servizio idrico è stata, negli anni, più volte fortemente contestata;

nonostante nel 2011 la popolazione si fosse espressa in misura plebiscitaria con il referendum avente ad oggetto la gestione pubblica dell'acqua, nei fatti la situazione è rimasta pressoché invariata, ed anzi, sono stati riscontrati dei peggioramenti nella gestione da parte di Girgenti Acque SpA;

l'allora presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, in qualità di commissario straordinario e di liquidatore dell'ATO idrico 9, con deliberazione n. 10 del 29 aprile 2013, ha accordato un aumento delle tariffe per il 2013 del 13,4 per cento rispetto ai prezzi praticati nel 2012, di per sé già molto elevati, consentendo alla Girgenti Acque SpA di acquisire il primato in Italia quanto ad esosità delle tariffe;

oltre a vessare fortemente gli utenti, sono molteplici le inadempienze che si attribuiscono alla Girgenti Acque: inottemperanze sono state segnalate nella procedura di depurazione delle acque, e risultano, inoltre, azioni di smaltimento in violazione con quanto disposto contro l'inquinamento dei mari; si pretende il pagamento del canone fognario e di depurazione anche da parte di cittadini residenti in zone prive di rete fognaria e di depurazione; è stata riscontrata la mancanza di regolarità nella distribuzione del servizio, nonostante la società si fosse impegnata ad assicurare la continuità della prestazione, l'erogazione viene infatti garantita con frequenza di 2-3 volte alla settimana, e ancora, estremamente frequenti risultano essere i casi di distacco della rete idrica, generalmente a seguito di un solo sollecito di pagamento;

la Girgenti Acque SpA risulta dal 2012 priva della certificazione antimafia. In particolare, occorre sottolineare come il dottor Campione, attuale azionista di maggioranza, nonché presidente della società, sia stato condannato in via definitiva per truffa in merito all'acquisto di calcestruzzo depotenziato nella costruzione del nuovo ospedale di Agrigento, il "San Giovanni di Dio". Campione risulta, inoltre, indagato a seguito di denuncia dall'ex amministratore delegato di Girgenti Acque SpA, Carmelo Salamone, per presunte truffe del valore di oltre 40 milioni di euro relativamente all'acquisto di materiale ed attrezzature, quali 90.000 contatori commissionati direttamente alla società correlata, senza alcuna procedura volta a garantire i principi di economicità, trasparenza, pubblicità, efficacia ed efficienza a tutela del cittadino, cui tutti i gestori di pubblici servizi debbono attenersi. Ancora, nella denuncia si fa menzione della distrazione di personale presso le aziende private del Campione;

inoltre non risulterebbero chiari i criteri di assunzione del personale in un'azienda che finora ha posto diniego alla richiesta di prendere visione della pianta organica e degli elenchi del personale avanzata da deputati dell'Assemblea regionale siciliana. In proposito, come si rileva, peraltro, da denunce depositate da sindaci della provincia, tra gli assunti figura il figlio del presidente dell'ATO Idrico, D'Orsi, nonché i figli di funzionari della Questura dell'Agenzia delle entrate, ossia personale proveniente da nuclei familiari di persone che prestano servizio all'interno di organismi che, in passato e tuttora, continuano ad effettuare controlli penali e fiscali sull'operato di Girgenti Acque SpA;

la Girgenti Acque SpA è tenuta a corrispondere un importo pari a 60.000 euro relativo ai canoni T.O.S.A.P. (tassa occupazione spazi ed aree pubbliche) non versati dal 2009 al 2013, secondo quanto statuisce la Convenzione di gestione del servizio idrico integrato tra il consorzio ATO di Agrigento e Girgenti Acque SpA (repertorio n.29374 raccolta n.10936 del 27 novembre 2007), che all'art.4, comma 3, recita: "Grava sul Gestore la responsabilità derivante dalla gestione delle opere affidate che restano di proprietà degli Enti locali, e di quelle successivamente affidate o realizzate direttamente dal medesimo" e come, peraltro, ribadito anche dall'Associazione nazionale uffici tributari enti locali con il seguente parere: "Anche il Ministero delle Finanze con circolare del 20 gennaio 2009 ha confermato che ciascuna società che fruisce, a qualunque titolo di dette infrastrutture deve corrispondere direttamente al competente Ente locale gli importi dovuti a titolo di TOSAP o di COSAP calcolati sulla base del numero delle proprie utenze anche se non sono titolari delle infrastrutture con le quali si realizzano le occupazioni stesse";

recentemente la IV Commissione legislativa dell'Assemblea regionale (ambiente e territorio) ha respinto all'unanimità l'emendamento di riscrittura integrale del testo di legge sull'acqua presentato dall'assessore per l'Energia e i servizi di pubblica utilità. Altresì è stata approvata la risoluzione che impegna il Governo regionale a procedere alla revoca dei commissariamenti dei Comuni in provincia di Agrigento, a seguito delle note emanate dal dirigente generale del Dipartimento acque e rifiuti, con le quali si intimavano i suddetti Comuni a consegnare le reti e gli impianti al gestore privato Girgenti Acque SpA;

considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

sono molteplici le ombre che aleggiano sull'amministrazione del servizio idrico da parte di Girgenti Acque SpA, in particolare l'indagine aperta dalla Procura di Agrigento relativamente alla gestione dell'azienda nonché per le presunte assunzioni clientelari poste in essere;

a tutt'oggi è in corso un'indagine a carico dell'ex amministratore delegato Giuseppe Giuffrida, unico indagato, dal 2013, per fatti relativi all'inquinamento dei mari;

il dottor Campione, azionista di maggioranza della Girgenti Acque SpA, già condannato, risulta indagato dalla Direzione distrettuale antimafia per associazione a delinquere di stampo mafioso, a seguito delle dichiarazioni rese da due pentiti, Di Gato e Cacciatore, e sulla base di quanto esposto dal colonnello dei Carabinieri Lucio Arcidiacono durante le udienze del processo a carico del presidente pro tempore della Regione Lombardo;

la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate nella sua missione effettuata il 12 marzo 2015 preso la Procura della Repubblica di Agrigento conferisce con il procuratore della Repubblica, dottor Ignazio Fonzo, con il sostituto procuratore della Repubblica, dottoressa Antonella Pandolfi, e con il sostituto procuratore della Repubblica, dottoressa Brunella Sardoni. Tra i vari argomenti trattati vi è stato anche quello della situazione della Girgenti Acque SpA evidenziando notevoli gravi problemi sia nei confronti dell'azienda che nei confronti del suo azionista di maggioranza il dottor Marco Campione;

inoltre, il dottor D'Orsi, nominato ai sensi dell'art.1 della legge regionale n. 2 del 2013 "commissario straordinario e liquidatore" dell'autorità d'ambito ATO AG9, risultava competente relativamente al "censimento delle gestioni preesistenti e di verifica dello stato dei rapporti giuridici attivi e passivi". Pertanto, risulta agli interroganti che l'approvazione di nuove tariffe esulava dalle proprie afferenze, specialmente in considerazione dell'imminente dismissione dell'ATO, nonché del fatto che tale decisione veniva posta in essere in assenza di una relazione tecnica o del parere di esperti in materia, e soprattutto senza tenere in considerazione gli interessi degli utenti;

ad oggi, nonostante una serie di atti prodotti dall'Assemblea regionale, l'erogazione del servizio risulta inefficiente, con frequenti episodi di interruzione della fornitura idrica, anche in assenza di messa in mora dell'utente, laddove il regolamento precipuamente stabilisce che, essendo l'acqua un bene fondamentale, la cui penuria compromette in maniera sostanziale la qualità della vita e della salute dei cittadini, si debba procedere dapprima ad una riduzione del quantitativo di acqua erogato, e solo successivamente proseguire con la sospensione del servizio;

il principio generale in base al quale i gestori di pubblici servizi debbano attenersi scrupolosamente alle norme di trasparenza, pubblicità, efficacia ed efficienza, sarebbe stato sistematicamente disatteso, a fronte, peraltro, della pronunzia del Tribunale di Agrigento, la quale, dando ragione al consorzio del Voltano, ordinava a "Girgenti Acque di cessare ogni attività di interruzione e riduzione di forniture di acqua sui punti di consegna provocando danno al ricorrente";

considerato infine che, a parere degli interroganti:

non appare chiaro il perpetuarsi di una tale cattiva gestione del servizio idrico sebbene una sentenza del TAR Sicilia abbia confermato la competenza esclusiva in materia di acque agli enti pubblici, così come definita dall'art. 14 lettera I dello statuto regionale, in esplicito riferimento alla legge regionale n. 2 del 2013, e, in aggiunta, a seguito della pronuncia popolare in sede referendaria relativa alla gestione pubblica dell'acqua nonché l'approvazione di un disegno di legge regionale in materia;

non si comprende come possa configurarsi una situazione tale per cui una società privata cui compete la gestione di un bene pubblico sia in grado di operare da oltre 3 anni in assenza della necessaria certificazione antimafia, senza che il prefetto competente, dott. Nicola Diomede, si pronunci in merito,

si chiede di sapere:

se il Governo ritenga che si possa configurare un abuso di posizione monopolistica da parte di Girgenti Acque SpA nell'esercizio delle proprie funzioni ed attribuzioni e, in caso affermativo, se intenda attivarsi presso l'autorità competente perché vengano adottate tutte le dovute misure a riguardo;

quali iniziative intenda adottare presso le sedi di competenza affinché siano verificate: l'osservanza dei principi generali, nonché delle norme di trasparenza, pubblicità, efficacia ed efficienza, relativamente ai quali Girgenti Acque SpA, in qualità di gestore di pubblico servizio, ha il dovere di attenersi; la legittimità del provvedimento sull'aumento delle tariffe e, eventualmente, l'annullamento del suddetto atto, in quanto l'ATO Idrico AG9 risulta essere un ente soppresso, e pertanto, ogni atto compiuto dalle autorità d'ambito territoriale sarebbe da considerarsi nullo; la legittimità dei provvedimenti di diffida inviati ai Comuni della provincia di Agrigento dal dirigente generale, secondo una personale interpretazione della normativa relativa al decreto-legge denominato"Sblocca Italia" (di cui al decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014), dove si dispone il commissariamento degli stessi qualora non ottemperassero alle note disposte nei provvedimenti, valutando, in caso di irregolarità, di comminare sanzioni ai responsabili; la legittimità della condotta di Girgenti Acque SpA impedendo il ripetersi di eventuali abusi riguardo alla gestione e all'erogazione dell'acqua; la sussistenza, alla luce delle vicende giudiziarie di Campione, dei requisiti necessari all'ottenimento della certificazione antimafia o di condizioni tali da interdire la gestione del servizio idrico nella provincia di Agrigento alla Girgenti Acque SpA