Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04196

Atto n. 4-04196

Pubblicato il 30 giugno 2015, nella seduta n. 474
Risposta pubblicata

GIARRUSSO , BERTOROTTA , MANGILI , MARTELLI , MARTON , MONTEVECCHI , MORONESE , MORRA , NUGNES , PAGLINI , SANTANGELO , SERRA - Al Ministro della salute. -

Premesso che a quanto risulta agli interroganti:

nel 2008 sono iniziati i lavori per la costruzione di un pronto soccorso e un reparto di medicina di urgenza presso il Policlinico "Vittorio Emanuele" di Catania; i lavori, ultimati nel 2013, hanno visto la realizzazione di un plesso ospedaliero di oltre 15.000 metri quadrati, sviluppati su 3 piani, per un valore complessivo di circa 18 milioni di euro. Tuttavia, ad oggi, sebbene completato, il pronto soccorso giace in stato di abbandono, senza mai essere entrato in funzione;

l'enorme costruzione, come già sottolineato, consta di 15.682 metri quadrati, destinati ad ospitare non solo il pronto soccorso, ma anche locali da adibire ad ambulatori e poliambulatori, un centro emotrasfusionale, un reparto di rianimazione e uno di terapia intensiva, ove sono stati previsti 18 posti letto. Si aggiunge inoltre un blocco operatorio con sterilizzazione, contenente 2 sale operatorie, un centro unificato per le prenotazioni, un parcheggio multipiano da oltre 300 posti auto ed un'elisuperficie posta sulla terrazza superiore della struttura;

i lavori sono stati ultimati da oltre 2 anni, tanto che, all'interno, tutto pare essere pronto per l'apertura del padiglione; sono stati istallati tutti gli impianti di sicurezza, è stato perfezionato l'ingresso delle ambulanze ed infine, la realizzazione del padiglione ha ottemperato a tutte le disposizioni volte al superamento delle barriere architettoniche, prevedendo, altresì, tutte le facilitazioni necessarie per la fruizione della struttura da parte delle persone disabili, il tutto in conformità con quanto disciplinato dalla legge;

considerato che:

la decisione di realizzare una nuova struttura da adibirsi a pronto soccorso nasce dalla necessità di alleggerire il carico di lavoro, snellire le procedure e i tempi di attesa tragicamente esasperati presso le altre strutture ospedaliere della città;

il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha espressamente richiesto la costituzione di una commissione di esperti, al fine di migliorare l'organizzazione degli ospedali cittadini. Una sorta di consiglio di saggi chiamati a valutare il sistema sanitario locale, nonché legittimati a proporre modifiche ed aggiustamenti. Orbene, stante la necessità di razionalizzare l'offerta ospedaliera della città di Catania, la situazione risulta essere, a parere degli interroganti, stagnante: il pronto soccorso del Policlinico rimane inattivo e i lavori per la realizzazione dell'ospedale San Marco sono stati interrotti, o procedono a rilento con numerose rivalutazioni a ribasso dei posti letto da realizzarsi;

in realtà il progetto originario relativo ai servizi ospedalieri della città prevedeva la ripartizione delle aree cittadine da strutturarsi in quadranti, per cui mediante il potenziamento dell'azienda ospedaliera Garibaldi si sarebbe servita la zona del centro e il versante occidentale della città; l'azienda ospedaliera Cannizzaro era destinata a servire il versante ionico; la realizzazione dell'ospedale San Marco era dedicata al settore meridionale, ed infine l'ampliamento del Policlinico Vittorio Emanuele era destinato alla zona nord di Catania;

inoltre, l'ipotesi di una concreta apertura del pronto soccorso appare minata dall'attuale normativa regionale, per la quale si prevede che una stessa azienda ospedaliera non possa avere al suo interno 2 reparti uguali. Si renderebbe, pertanto, doveroso un ricollocamento dei reparti, al fine di consentire l'effettivo funzionamento del nuovo padiglione, anche a fronte della palese fatiscenza in cui versa il Policlinico Vittorio Emanuele;

a parere degli interroganti non si comprendono le necessità per le quali la Regione Sicilia abbia stanziato, nel 2014, un finanziamento di 16 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo pronto soccorso da ubicarsi presso l'azienda ospedaliera Garibaldi; ed invero, appare condivisibile la valutazione per la quale gli investimenti dovrebbero essere effettuati in considerazione, innanzitutto, delle emergenze esistenti, e che gli sprechi operati, non solo non contribuiscono all'immagine della sanità siciliana, ma non offrono alcun aiuto fattivo ai cittadini,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non intenda adottare tutte le opportune iniziative affinché siano accertati i reali impedimenti che rendono impossibile l'apertura del pronto soccorso del Policlinico Vittorio Emanuele e sia garantita l'effettiva fruibilità di un padiglione perfettamente in grado di operare in maniera funzionale;

se non intenda inoltre attivarsi affinché venga verificata la congruenza del piano di razionalizzazione dell'offerta sanitaria, nello specifico la parte riguardante la realizzazione di nuove e ulteriori strutture da adibirsi a pronto soccorso, rispetto a quelle già esistenti e mai utilizzate.