Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04113

Atto n. 4-04113

Pubblicato il 11 giugno 2015, nella seduta n. 464
Risposta pubblicata

AUGELLO - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

"Il Corriere della Sera" e "la Repubblica" dell'11 giugno 2014 riportano con grande evidenza intercettazioni telefoniche raccolte dal Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei Carabinieri nell'ambito dell'inchiesta "Mafia Capitale", relative ad un colloquio tra Salvatore Buzzi e la segretaria del sindaco Marino, Silvia Decina;

nella registrazione si farebbe riferimento ad un'operazione, caldeggiata da Salvatore Buzzi, incentrata sull'offerta del gruppo "Le Roy Merlin" di farsi carico, in cambio dell'assegnazione di un'area adiacente al campo nomadi della Barbuta, al confine tra il Comune di Roma e quello di Ciampino, di una serie di interventi di pubblico interesse;

in particolare il gruppo francese avrebbe proposto, in un primo momento, di smantellare il campo, costruire un villaggio prefabbricato in cui trasferire i Rom e stanziare 10 milioni di euro destinati a interventi sociali da destinare alle cooperative;

l'interesse di Buzzi e del suo sodalizio criminale sarebbe stato quello, secondo quanto si evince da altre intercettazioni apparse sulla stampa, di proporsi come mediatore con il sindaco per appropriarsi dei 10 milioni destinati alle cooperative;

come si evincerebbe dalle intercettazioni, il sindaco si sarebbe messo a disposizione di Buzzi, accentrando il progetto sul suo Gabinetto, per evitare le lungaggini burocratiche dei vari assessorati competenti;

nonostante un primo passaggio in Commissione affari sociali, consumato con velocità sconosciuta rispetto ad altre pratiche similari, il progetto avrebbe registrato una battuta d'arresto per l'opposizione di una parte della stessa maggioranza e, in particolare, della presidente della Commissione affari sociali, Erica Battaglia;

la signora Erica Battaglia, oltre ad avere un rapporto di lavoro indirettamente collegato alle cooperative di Buzzi, è anche figlia di Augusto Battaglia, ex assessore regionale alla Sanità del Partito Democratico, fondatore della cooperativa "Capodarco";

in sostanza Erica Battaglia contesterebbe, nel progetto, la legittimità di un'assegnazione di case prefabbricate ai Rom, senza applicare le norme sull'edilizia residenziale pubblica, che prevedono un bando pubblico e relative graduatorie;

la tesi della presidente della Commissioni affari sociali, in realtà priva di qualsiasi fondamento amministrativo trattandosi di prefabbricati, del tutto assimilabili sul piano giuridico ai container, avrebbe determinato un ripensamento da parte del gruppo Le Roy Merlin, che avrebbe condotto ad una seconda proposta;

in sintesi il gruppo francese avrebbe proposto di riservarsi 30 ettari per costruire alla Barbuta la nuova sede, destinata a sostituire lo stabilimento di viale Kennedy. Per questa finalità si sarebbe presentato in Ati con l'impresa Stradaioli, la cooperativa Hermes e la comunità di Capodarco di Roma. L'idea è quella di realizzare 217.000 metri quadri per le attività commerciali di Le Roy Merlin, 57.000 metri quadri per costruire un nuovo campo Rom, abbattendo e bonificando quello esistente, 1.180 metri quadri per la realizzazione di un centro di formazione ambientale e 5.360 metri quadri per costruire un centro di trasferenza per il recupero ed il riciclo dei rifiuti;

l'Ati (associazione temporanea di imprese) stima, nel maggio 2013, il valore dell'investimento in 11,5 milioni di euro ma, nell'operazione, 600.000 euro l'anno, per 15 anni (in totale 9 milioni di euro), sarebbero destinati alla cooperativa Ermes ed alla comunità Capodarco per la gestione del nuovo campo;

va ricordato che gli investimenti di interesse pubblico di cui si farebbe carico l'Ati vengono realizzati comunque con denaro pubblico, corrispondente al valore degli oneri concessori e che pertanto le imprese sociali presenti nell'Ati guadagnerebbero, attraverso questa proposta, la possibilità di aggirare le procedure di evidenza pubblica previste per aggiudicarsi la gestione del campo;

è inoltre necessario ricordare che il campo della Barbuta, di cui il progetto prevede lo smantellamento, è di recentissima costituzione ed è costato 10 milioni di euro;

il nuovo progetto di Le Roy Merlin incontrerebbe tra il maggio ed il luglio del 2014 una forte resistenza da parte di diverse associazioni e alcuni esponenti politici dell'opposizione;

gli operatori presenti nel campo della Barbuta, con la sola eccezione della comunità di Capodarco, avrebbero iniziato a subire intimidazioni di ogni genere: il presidio della Croce Rossa viene incendiato, la vigilanza garantita fino a quel momento da Risorse per Roma viene ritirata per decisione della Giunta Marino, mentre un esponente dell'associazione "31 luglio", Carlo Stasolia, tra i principali oppositori del nuovo campo, sarebbe stato minacciato violentemente da tale Sartana Halilovic, presunto esponente di un racket che si è formato nel campo assumendone il controllo dopo il ritiro della vigilanza;

in questo forte clima di illegalità e di conflitto all'interno della stessa maggioranza capitolina, il progetto sarebbe finito su un binario morto, inducendo il sindaco Marino ad abbandonarlo. L'esplosione dell'inchiesta su Mafia Capitale lo seppellirà definitivamente;

al di là dell'esito finale della vicenda Le Roy Merlin, l'intera storia merita accurati approfondimenti, soprattutto rispetto alla facilità con cui tanto le cooperative riconducibili a Capodarco, quanto lo stesso Buzzi, riescono a inserire tra le priorità della Giunta Marino un'operazione evidentemente legata ai loro interessi;

la corsia preferenziale garantita dalla segreteria del Sindaco a Buzzi per un'operazione assai complessa sul piano urbanistico, con caratteri di dubbia legittimità rispetto ai meccanismi di selezione dei partner dell'Ati e con un rilevante costo per la pubblica amministrazione, tale da assorbire la totalità degli oneri concessori, suscita forte perplessità sia sul piano amministrativo che sul versante penale, anche alla luce delle evidenze emerse dall'inchiesta su "Mafia Capitale",

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda trasmettere le informazioni richiamate in premessa agli ispettori prefettizi ed al Prefetto di Roma affinché ne valutino la rilevanza ai fini di ogni utile approfondimento nella stesura della relazione sul ventilato scioglimento per mafia del Comune di Roma.