Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01965
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Atto n. 3-01965 (con carattere d'urgenza)
Pubblicato il 9 giugno 2015, nella seduta n. 461
DE PETRIS , BAROZZINO , CERVELLINI , DE CRISTOFARO , PETRAGLIA , URAS - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -
Premesso che:
la legge 11 agosto 2014, n. 125 ha istituito la nuova disciplina generale sulla cooperazione allo sviluppo;
il percorso attuativo della legge prevede, tra le altre cose, tre regolamenti attuativi, secondo gli artt. 16 comma 1, 17 comma 13 e 20 comma 1, rispettivamente per l'istituzione del Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo, per l'adozione dello statuto dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo nel quale sono disciplinate le competenze e le regole di funzionamento dell'Agenzia e per il riordino e il coordinamento delle disposizioni riguardanti il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in coerenza all'istituzione dell'Agenzia;
il decreto ministeriale 28 novembre 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 dicembre, ha istituito il Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo, dando attuazione a quanto previsto dall'articolo 16, comma 1, della legge, ma solo con il successivo decreto del 17 aprile 2015 si è completata la designazione dei suoi membri;
nello spirito della legge il nuovo Consiglio rappresenta lo strumento permanente di partecipazione, di consultazione e di proposta sulle scelte politiche, sulle strategie e sulla programmazione, nonché sulle forme di intervento, la loro efficacia, la valutazione delle stesse;
la legge prevede che esso "esprime pareri", quindi, ad opinione degli interroganti e considerata la sua istituzione prima del compimento degli altri atti attuativi sarebbe stato opportuno, una volta nominati i suoi componenti, convocare il Consiglio per consultarlo sul processo attuativo in quanto "strumento permanente di partecipazione, consultazione e proposta" così come previsto dalla legge;
il vice ministro Pistelli, in una intervista al magazine "Vita" del 19 dicembre 2014, aveva dichiarato che "entro fine anno, massimo inizio dell'anno prossimo, il Consiglio verrà convocato affinché inizi a pronunciarsi sulle nomine";
a circa 6 mesi dalla sua istituzione non è mai stato ancora convocato;
gli altri due regolamenti previsti dalle citate disposizioni della legge avrebbero dovuto essere emanati entro 180 giorni dall'approvazione della legge n. 125 del 2014; entro lo stesso termine doveva essere approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che determinava la dotazione organica dell'Agenzia;
il Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (CICS), previsto dall'articolo 15 della legge, non risulta essere mai stato convocato, così come non risulta essere approvato, come prevede la legge entro il 31 marzo, previa acquisizione dei pareri delle Commissioni parlamentari, il documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo;
i ritardi sin qui registrati nell'applicazione della legge stanno seriamente mettendo a rischio l'operatività della cooperazione allo sviluppo a partire dal prossimo anno 2016, tenuto anche conto che il Ministero sta al momento negando proroghe ai progetti in corso delle organizzazioni non governative che ne stanno facendo richiesta,
si chiede di sapere:
quale sia lo stato di attuazione della legge n. 125 del 2014 alla luce delle considerazioni esposte in premessa e con particolare riferimento alla Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, alla riorganizzazione della direzione generale per la cooperazione allo sviluppo e al Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo;
quale sarà l'impegno del Governo italiano, in vista della conferenza di Addis Abeba del prossimo luglio 2015, per il raggiungimento da parte dell'Europa entro il 2020 dello 0,7 per cento del Pil da destinare all'aiuto allo sviluppo.