Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01951

Atto n. 3-01951 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 3 giugno 2015, nella seduta n. 457

ROMANI Paolo , GASPARRI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

la giornata di domenica 24 maggio 2015 è stata dedicata da tutte le istituzioni, a partire dalla Presidenza della Repubblica, alla celebrazione del centenario dell'entrata dell'Italia nella Grande Guerra;

le cerimonie che si sono svolte in tanti luoghi simbolici del nostro Paese, sono state improntate al ricordo dei caduti di tutte le parti del conflitto, e alla celebrazione del compimento dell'unità nazionale che derivò dalla Prima guerra mondiale;

in occasione del centenario dell'ingresso in guerra dell'Italia, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha diramato una circolare nella quale si invitavano gli enti pubblici, e quindi anche i Comuni, a esporre sia la bandiera italiana che quella europea;

il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha duramente criticato l'ordine diramato, affermando che "esporre la bandiera tricolore, per l'Alto Adige è un'imposizione da Roma e che ricordare così l'inizio della guerra è una scelta sbagliata e irragionevole";

occultare la bandiera nazionale, o addirittura esporla a mezz'asta è una scelta non solo in contrasto con le direttive emesse dal Governo, ma offensiva della memoria della nazione;

i presidenti della provincia di Bolzano, Komptascher, e di Trento, Rossi, hanno rilasciato dichiarazioni a giudizio degli interroganti inaccettabili, a maggior ragione se si considera il vantaggioso regime di autonomia speciale di cui godono le province;

a cento anni dalla guerra, tutte le istituzioni italiane hanno dato luogo a iniziative di ricordo, alle quali tutti avevano il dovere di associarsi, non solo per le precise direttive impartite, ma ancor più per la chiara volontà di orientare la memoria del passato ai valori della nuova fase di pace e convivenza europea;

l'invito alla memoria e i valori cui la stessa s'ispira non si conciliano con le provocazioni di Bolzano e Trento;

giova ricordare che l'unità nazionale ha offerto enormi opportunità al Trentino e all'Alto Adige, in conseguenza di accordi internazionali e principi costituzionali. A fronte di tutto ciò, frutto dell'unità d'Italia, si è assistito a un comportamento oltraggioso, arrogante e inaccettabile,

si chiede di conoscere:

se il Governo non ritenga di fornire un'immediata risposta su quanto sia stato già auspicabilmente fatto a fronte della decisione a parere degli interroganti vergognosa, sconcertante e sconsiderata dei presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano di non esporre il tricolore sugli edifici pubblici o, in alcuni casi, addirittura di esporre la bandiera a mezz'asta domenica 24 maggio;

se non ritenga di adottare provvedimenti urgenti, per quanto di propria competenza, volti a sanzionare tali vergognosi e inopportuni comportamenti;

quali iniziative intenda assumere per garantire che tutte le autorità locali rispettino le leggi, soprattutto in occasione di ricorrenze storiche.