Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01942

Atto n. 3-01942 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 20 maggio 2015, nella seduta n. 453

GIRO - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

l'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino (Roma), primo scalo italiano per frequenza e numero di voli, è stato colpito da un tremendo incendio nella notte tra il 6 e il 7 maggio 2015;

l'incendio ha devastato buona parte del terminal 3 (voli internazionali extra Schengen) interessando in particolare l'area commerciale e alcune strutture operative;

al primo piano delle partenze sono collocati i banchi per effettuare il check-in, settore parzialmente distrutto nella parte situata (entrando dall'ingresso principale) nel lato destro, mentre quella a sinistra non è stata raggiunta dalle fiamme, ragion per cui è stata resa operativa quasi immediatamente;

tale area è occupata da una lunga serie di compagnie straniere (in prevalenza del Medio ed Estremo Oriente) in quanto "assistite", ovvero presso le quali Alitalia impiega parte del proprio personale;

il personale, rappresentato da circa 100 addetti al check-in, ha recentemente dato vita a varie forme di protesta, affinché gli organi dirigenziali potessero prendere atto del grave disagio in cui si trova, costretto a lavorare in un ambiente estremamente insalubre a causa del persistente odore acre di plastica fusa presente, derivante soprattutto dalla fuliggine tuttora circolante nell'aria;

le autorità sanitarie non hanno rilevato alcunché di pregiudizievole per la salute dei passeggeri, così come sembrerebbe, anche per il personale, senza però dare spiegazioni in merito ai continui disturbi che il personale accusa (quali nausee, gonfiori agli occhi, gonfiori della lingua, difficoltà respiratorie) che in parte vengono aggirati dal personale imponendosi continui cambi al desk, ogni circa 10/15 minuti;

da notizie in possesso dell'interrogante tale cappa opprimente è avvertita, nonostante la breve permanenza nell'area, anche dai passeggeri, che, arrivati al banco servizi (taluni con il fazzoletto alla bocca) chiederebbero agli impiegati come facciano a resistere in un ambiente così inquinato per l'intero arco della giornata lavorativa;

il disagio maggiore e davvero eclatante è sicuramente l'assenza totale di pulizia, nel senso che tutte le strutture operative, mobili e suppellettili, compresi gli apparecchi telefonici, sono coperti da una coltre di fuliggine mai eliminata, che permane dalla notte dell'incendio e che, comunque, continua lentamente a depositarsi su ogni cosa;

non meno imbarazzante è, inoltre, l'amara constatazione della totale assenza delle forze dell'ordine che, evidentemente, vista la precaria situazione ambientale, hanno avuto disposizioni di non frequentare l'area. Identica iniziativa probabilmente è stata presa anche dai responsabili Alitalia, non più presenti da 10 giorni nei loro uffici dell'area;

ad appesantire la difficile situazione in cui il personale si trova ad operare è la sgradevolissima sensazione, da tutti avvertita, di sentirsi abbandonati, lasciati soli a gestire un problema al di sopra delle proprie capacità, nell'indifferenza delle strutture verticistiche aziendali,

si chiede di sapere:

quali orientamenti i Ministri in indirizzo intendano esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per risolvere, in tempi celeri, le conseguenze provocate dall'incendio scaturito presso il terminal 3 dell'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci a Fiumicino;

se intendano attivarsi per intervenire a tutela dei lavoratori che sono costretti, ogni giorno, a permanere all'interno del terminal 3 per l'intero orario di lavoro.